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direttore Paolo Pagliaro

AL QAEDA, AL-ZAWAHIRI
UCCISO DA UN MISSILE USA

Ventuno anni dopo l’attacco alle Torri gemelle, gli Stati Uniti hanno saldato i conti con la mente del più grave attentato avvenuto negli States. Nella mattina di domenica, due missili hellfire lanciati da un drone controllato dagli esperti della Cia hanno infatti ucciso il leader di Al-Qaeda Ayman Al-Zawahiri. Il ricercatissimo successore di Osama Bin Laden, sul quale pendeva una taglia di 25 milioni di dollari, si trovava a Kabul. Secondo gli americani, nell’attacco mirato nessun’altra persona sarebbe rimasta ferita. La notizia dell’uccisione di Al-Zawahiri. Trapelata dapprima sui media americani, è stata confermata nelle ultime ore dalla Casa Bianca. “Su mio ordine, gli Stati Uniti hanno effettuato un attacco aereo su Kabul, in Afghanistan, che ha ucciso l'emiro di Al-Qaeda, Ayman Al-Zawahiri”, ha spigato il presidente Joe Biden durante un breve discorso. “Giustizia è fatta – ha aggiunto Biden - e questo leader terrorista non c'è più”.

Al-Zawahiri, egiziano di 71 anni, era considerato la mente degli attacchi dell’11 settembre 2001, che uccisero quasi tremila persone. Zawahiri aveva preso il controllo dell'organizzazione terroristica dopo la morte di Osama bin Laden, ucciso durante un'operazione di terra dei Navy Seals in Pakistan. Il nuovo leader aveva di fatto allargato il raggio d’influenza di Al-Qaeda, facendone sentire il peso dalla penisola arabica al Maghreb, dalla Somalia all'Afghanistan, alla Siria e all'Iraq. “Zawahiri – ha ricordati Biden - è stato costantemente al fianco di Bin Laden” dopo la cui scomparsa “dal suo nascondiglio, ha coordinato Al-Qaeda in tutto il mondo. La sua morte è una grave battuta d'arresto per Al-Qaeda e deteriorerà la capacità del gruppo di operare”.

L'attacco con il drone è stato effettuato nella capitale afgana senza alcuna presenza militare americana sul campo, ha affermato un funzionario statunitense, a riprova della capacità degli Stati Uniti di “identificare e localizzare anche i terroristi più ricercati del mondo e di prendere provvedimenti per eliminarli”. Ayman al-Zawahiri è stato avvistato “più volte e per lunghi periodi sul balcone dell’abitazione dove è stato infine colpito” da un missile aria-suolo.

“Questa missione è stata molto ben preparata”, ha aggiunto Joe Biden. Ho dato il via libera una settimana fa. Non ci sono civili colpiti, nessun danno collaterale, nessun membro della famiglia di Ayman Al-Zawahiri ferito”. L'operazione è opera della CIA. Il Dipartimento di Stato offriva ricompense fino a 25 milioni di dollari per informazioni che portassero all'arresto o alla condanna del leader di al-Qaeda.

L’inquilino della Casa Bianca ha aggiunto che “Ground Zero a New York sarà sempre lì a ricordarci la promessa che abbiamo fatto ai padri, le madri, i fratelli, le sorelle, gli amici, i colleghi di coloro che sono morti l'11 settembre 2001. Saremo sempre pronti a proteggere i nostri concittadini. Non ci arrenderemo mai. Spero che questa azione decisiva permetta loro di voltare pagina”.

La morte del leader di Al-Qaeda è giunta quasi un anno dopo il caotico ritiro delle forze americane dall'Afghanistan, che aveva permesso ai talebani di riprendere il controllo del Paese vent'anni dopo l’intervento occidentale. Una ritirata, per certi versi umiliante, che però non impedisce che si svolgano azioni sul posto, come ha sottolineato lo stesso Biden, che ha ammonito i “nemici dell’America”: “Non importa quanto tempo ci vorrà – ha detto il presidente - non importa dove ti nascondi, saremo sempre lì per rendere giustizia, se ci attacchi. Ho fatto una promessa, continueremo a svolgere azioni di controspionaggio in Afghanistan. La mia amministrazione continuerà ad attaccare gli interessi di Al-Qaeda. Non ci fermiamo mai, non ci arrendiamo mai, non lasceremo fuggire i nostri nemici”. (2 ago – deg)

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