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direttore Paolo Pagliaro

MELONI: CREDO IN DIO,
PATRIA E FAMIGLIA

MELONI: CREDO IN DIO, <BR> PATRIA E FAMIGLIA

“La sinistra si vorrebbe arrogare il diritto di stabilire quale sia il progresso e quale sia la direzione nella quale devono andare i cambiamenti. Un conservatore non è contrario ai cambiamenti in sé. E contrario alla visione della sinistra secondo la quale progredire vuol dire cancellare tutto ciò da cui proveniamo”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in un colloquio col Corriere della Sera che le domanda se ci si possa definire conservatori europei, affrontando i temi della modernità, ma “mantenendo slogan antichi, duri e puri, come ‘Dio-Patria-Famiglia’? “Per noi conservatori – argomenta Meloni – significa innanzitutto sentirsi eredi. Avere cioè la consapevolezza storica di ereditare una tradizione, una cultura, un'identità e un'appartenenza. E il compito dei conservatori non è solo conservare questa eredità ma accrescerla, renderla viva e adattarla ai mutamenti imposti dalla storia. Per questo i conservatori non sono dei passatisti ma, parafrasando Prezzolini, sono gli uomini e le donne ‘del dopodomani’”. Ma non rinnega nulla: “Dio, Patria e famiglia non è uno slogan politico ma il più bel manifesto d'amore che attraversa i secoli. Affonda le sue radici nel ‘pro Aris et Focis’ di Cicerone: ‘l'altare e il focolare’ che da sempre fondano la civiltà occidentale”. Già ma ci si chiede, come fa Galli della Loggia, cosa significhi in concreto. Sulla scuola, ad esempio, dov'è il futuro? Meloni precisa: “Il programma al quale fa riferimento Galli della Loggia è quello del 2018. Un equivoco nel quale sono caduti in molti. Evidentemente Fdl è talmente coerente che a distanza di 5 anni il programma sembra in gran parte attuale. Per quanto riguarda la scuola, stiamo facendo un lavoro molto approfondito. In particolare ragioniamo sul fatto che in un mercato del lavoro ormai unico, i nostri ragazzi oggi escano dal liceo un anno dopo i loro coetanei di molti stati occidentali. Ecco, mantenendo l'attuale monte ore, vorremmo trovare delle soluzioni che consentano di superare questa differenza”. (3 AGO / red)

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