Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

CAMPO LARGO, CALENDA
ROMPE CON FRATOIANNI

Sembravano i prodromi di una quadratura del cerchio, seppur sempre un po’ fragile. Invece, all’indomani dell’incontro tra Enrico Letta, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli dal quale era filtrato ottimismo al di là del nuovo rinvio di 48 ore per una decisione, la possibilità di un campo largo da Azione a Europa Verde deflagra. Il nodo è un tweet di Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, che riprendendo un passaggio della conferenza stampa del premier Mario Draghi ieri dopo il Consiglio dei ministri scrive: “L’Agenda Draghi? Non esiste. Lo ha detto Draghi stesso. Povero Calenda, deve correre in cartoleria a comprarsene un’altra. Noi intanto lavoriamo per un’Italia più giusta e più verde”. Parole che scatenano la reazione immediata del leader di Azione, da sempre restio all’allargamento a sinistra del patto sottoscritto con il Pd: prima risponde con un laconico “No NATO, no agenda Draghi etc sono linee rosse per noi e per Più Europa. Adesso decidaEnrico Letta”. Quindi insiste: “Direi che abbiamo raggiunto un punto di chiarezza. Mi pare del tutto evidente che c’è una scelta netta da fare per il Partito Democratico che ha siglato un patto chiaro con noi che dice l’opposto. A queste condizioni per quanto ci concerne non c’è spazio per loro nella coalizione”. Noi, aggiunge, “abbiamo fatto una scelta di responsabilità molto sofferta ma a condizioni nette. Non siamo disponibili a rivedere nessun punto di quanto sottoscritto. Ogni giorno vediamo aggiungere alla coalizione un partito zattera e iniziative incoerenti con quanto definito. Anche basta”.

Nel Partito democratico, è Dario Franceschini a cercare di fare da paciere, sempre a mezzo social, appellandosi ai due leader di partito: Calenda e Fratoianni fermatevi! Ci aspetta una sfida molto più grande dell’interesse dei nostri partiti: evitare che l’Italia finisca in mano a una destra sovranista e incapace. Per iniziarla e vincerla occorre rispettarci a vicenda e accettare le nostre diversità”. Ma Calenda risponde anche al ministro della Cultura: “Dario, il terzismo alla volemose bene con noi non funziona. Avete firmato un patto. Nato rigassificatori, equilibrio di bilancio, revisione rdc, agenda Draghi. Dall’altro lato c’è una dichiarazione al minuto contro tutto questo. Chiarite. Punto”. Il chiarimento, il dentro o fuori, era previsto entro 48 dall’incontro di ieri sera: chissà se ora ce ne vorranno di meno, o di più.

(Sis)

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