Un’urna romana del Museo di Minneapolis posta accanto a un disegno di Filippino Lippi ispirato a motivi antichi; il fauno ellenistico da cui è ripreso il torso del centauro nella grande tela di Botticelli con Pallade e il centauro degli Uffizi, appesa a pochi centimetri di distanza; l’Allegoria della Fertilità di Luca Signorelli, sempre dagli Uffizi, accostata al gruppo marmoreo dei Tre satiri che lottano con un serpente, proveniente dalla raccolta di Lorenzo il Magnifico e concesso in prestito da una collezione privata di Chicago; pannelli da un forziere nuziale del museo fiorentino raffiguranti Storie di Ester e Assuero, collocati vicini a un busto di San Giovanni Battista di Benedetto da Rovezzano, che riecheggia le statue raffigurate nelle tavole. Queste opere, e molte altre, saranno visibili nella mostra di Minneapolis, Botticelli and Renaissance Florence, realizzata dalle Gallerie degli Uffizi in collaborazione con il Minneapolis Institute of Art e curata da Cecilia Frosinini e Rachel McGarry. L’iniziativa è unica nel suo genere, perché esplora un argomento discusso da almeno un secolo in letteratura e finora mai realizzato in una mostra: il rapporto tra Botticelli e l’arte del Rinascimento fiorentino con l’antichità classica. È accolta, dal 16 ottobre all’8 gennaio 2023, negli spazi del Minneapolis Institute of Art, ed evidenzia il rapporto del maestro e degli artisti del suo tempo con l’antichità classica.
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