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direttore Paolo Pagliaro

‘’NECESSARIO RINNOVATO
SLANCIO UNITA’ EUROPEA’’

“Oggi il panorama internazionale è gravemente condizionato e ferito dalla guerra di aggressione scatenata dalla Russia contro l’Ucraina che ci riporta alla peggior epoca degli imperialismi e dei nazionalismi e che rappresenta una lacerazione profonda di quella fitta trama di norme e di principi giuridici che hanno dato forma e sostanza al sistema multilaterale fondato sul diritto internazionale e sulla eguaglianza fra gli Stati. La minaccia posta dalla Russia alla pace e alla sicurezza del nostro continente richiede da parte di tutte le democrazie, in particolare di quelle europee, uno slancio rinnovato di unità e di coesione”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’incontro con i Consiglieri Federali in occasione della visita di stato nella Confederazione Svizzera. Mattarella esprime la convinzione che “un’efficace difesa dei valori democratici e dello Stato di diritto sia una responsabilità che ricade su noi tutti, popoli del continente”, sottolineando come “le autocrazie sfidano il modello di pacifica convivenza internazionale e di convivenza democratica”, questione “grave” che “non può essere sottovalutata. Sono sfide che non possono essere agevolate da incertezze e divisioni fra i popoli liberi” rimarca il capo dello Stato, aggiungendo: “Lo sviluppo di relazioni sempre più strette tra Berna e l’Unione Europea non solo non va abbandonato ma, anzi – a nostro avviso - va coltivato con ancora maggiore convinzione. Unione Europea e Confederazione sono partner necessari, affidabili, amici, interdipendenti, uniti da un destino comune dettato dall’appartenenza alla comune civiltà europea”. “I rapporti tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica italiana sono naturali, ampi e intensi” sottolinea Mattarella, spiegando che “non da oggi i nostri concittadini, svizzeri e italiani, si sentono a casa nell’uno e nell’altro Paese. La Svizzera è stata per secoli terra di accoglienza per molti esuli – ricorda - È avvenuto durante le lotte per il Risorgimento in Italia. È avvenuto negli anni bui del Novecento, quando hanno trovato qui rifugio esuli antifascisti. Una generosità ricambiata dalla riconoscenza dei tanti italiani che, come scrisse Egidio Reale, rifugiato politico per oltre quindici anni e poi primo Ambasciatore dell’Italia repubblicana a Berna, elessero la Confederazione a propria ‘patria intellettuale e sentimentale’”. Secondo il presidente della Repubblica “certamente contribuisce a questo sentimento di spontanea simpatia e vicinanza la circostanza che vede la presenza di un Cantone di lingua italiana tra quelli confederati e l’italiano tra le lingue ufficiali della Confederazione. In Svizzera è altresì storicamente presente una vasta collettività italiana che, negli ultimi anni, si è arricchita di una nuova generazione di giovani, preparati e intraprendenti, che trovano in questo Paese la ricchezza di una cultura cosmopolita”. (big italy / Roc – 29 nov )

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