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Ponte Stretto, Avs: Progetto vecchio di 28 anni, abbiamo i documenti

Roma, 30 ott - “Siamo oggi nella condizione di fornirvi alcuni documenti che evidenziano in maniera chiara che ci troviamo di fronte a una truffa di Stato. Giorgia Meloni e Salvini hanno nascosto agli italiani che si sta parlando di un progetto vecchio di ventotto anni. Non sono parole, ma eccolo qua, l’abbiamo trovato il documento che Salvini e Meloni hanno tenuto nascosto nel loro cassetto. Questo è il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici del 10 ottobre del 1997, l'unico parere a cui è stato sottoposto il progetto del ponte sullo stretto di Messina. Ma è tanto vero quello che noi diciamo, che il Governo e la Società Stretto di Messina sono stati costretti, su sollecitazione della Corte dei Conti, a dover ammettere questo. Bene, allora gli italiani sappiano che per non fare una nuova gara, per fare tutto un ‘magna magna’ incredibile, hanno fatto un'operazione indegna”. Così Angelo Bonelli, co-portavoce Europa Verde, in un flash mob promosso da Avs davanti a Palazzo Chigi, dopo che la Corte dei Conti ha stabilito che non potrà dare il visto di legittimità al progetto del ponte sullo stretto di Messina. “Forniremo i documenti nelle sedi competenti - .aggiunge Bonelli - Ebbene questi sono i documenti invece attuali dell'Ispra ma anche della stessa Società Stretto di Messina che indicano che il pilone di Cannitello si trova su una faglia attiva e certa. Perché hanno messo il pilone di Cannitello su una faglia attiva e certa? Perché il progetto è vecchio di ventotto anni. Ultima questione: hanno violato la direttiva europea, lo dice anche la Corte dei Conti. Sapete perché? Perché Silvio Berlusconi era un po' più liberale di questi qua, pensate cosa mi tocca dire. Silvio Berlusconi aveva pensato un progetto del ponte a project financing, in cui il 60% lo finanziano privati e il 40% lo Stato. E’ arrivato Salvini, ‘paga pantalone’, il 100% lo Stato. Una gravissima violazione della direttiva europea sulla concorrenza, una gravissima violazione della direttiva che prevede che il 50% dell'aumento del costo dell'opera deve essere sottoposto a una nuova gara. Ebbene, nel 2006 quell'opera costava 3,9 miliardi, oggi costa 14,5 miliardi, pagano gli italiani. E allora voglio dire a Giorgia Meloni, che ieri ha fatto delle dichiarazioni scandalose dal punto di vista della tenuta democratica e del rispetto degli organismi della nostra Costituzione: non è padrona dello Stato, deve rispettare le leggi dello Stato, deve sottomettere anche l'azione del governo all'azione di controllo di questi organismi che gli hanno detto che ci sono non uno, non due, non tre, ma gravissimi profili di legittimità. Vogliono andare avanti? Bene, ci hanno accusato che noi facciamo tanti esposti, meno male che ci siamo stati noi, perché se no questo ‘magna magna’ sarebbe andato avanti senza nessun problema. E allora lo diciamo chiaramente, se oggi a questa riunione decideranno di andare avanti fregandosene dei rilievi della Corte dei Conti, dei rilievi dei tecnici, di tutti i problemi che abbiamo posto, noi andremo alla Corte di Giustizia. E cara Giorgia Meloni, noi vinceremo e a quel punto dovrei dire agli italiani perché hai sottratto 15 miliardi di euro a trasporto pubblico, alle pensioni e alla sanità. E noi su questo presenteremo un emendamento in finanziaria per dire che vogliamo che questi soldi vengano destinati alla sanità, al trasporto pubblico e alle pensioni”.
“La Corte dei Conti- sottolinea Elisabetta Piccolotti, deputata di Avs - ha un lavoro preciso, che è quello non di valutare l'opportunità di fare il ponte, ma di controllare che i progetti economici e le procedure con cui il ponte si fa siano corrette dal punto di vista legislativo e siano capaci di evitare sprechi e sperpero di denaro. La Corte dei Conti sta dicendo che il progetto del ponte è un progetto fallace, sbagliato e che non tiene dal punto di vista economico. Allora, quello che noi stiamo chiedendo a Giorgia Meloni è: ma davvero vogliono andare avanti su un progetto che non tiene e che si configura come lo sperpero di 14 miliardi, che ricordiamolo vengono dal pagamento delle tasse di tutti i cittadini? A nessun governo è permesso di buttare i soldi degli italiani dalla finestra e a nessun governo è permesso di sottrarsi al normale controllo dell'operato delle amministrazioni centrali. Attaccare la Corte dei Conti perché ha rilevato le mancanze, che tra l'altro Angelo Bonelli e Avs avevano già segnalato da molti mesi a questa parte. è un atto di assoluta mancanza di rispetto nei confronti dell'equilibrio dei poteri e dei poteri in questo Paese. È un atto antidemocratico che non possiamo permettere”. “Torniamo al merito – conclude Piccolotti - la verità come è che questo progetto va riscritto perché è del 1997 e sfido chiunque, qualsiasi imprenditore normale di questo Paese. a sostenere che è normale spendere 14 miliardi per un progetto del 1997 senza aggiornarlo, senza rifare i conti economici, senza fare nuove gare d'appalto. È una lesione gravissima del principio di buon governo che invece andrebbe sempre rispettato”. (PO / Roc) ////

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