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direttore Paolo Pagliaro

TENSIONE ALLE STELLE
TRA USA E VENEZUELA

TENSIONE ALLE STELLE <BR> TRA USA E VENEZUELA

Si fa tesissima la situazione tra Stati Uniti e Venezuela dopo l'arrivo nei Caraibi della più grande portaerei del Pentagono, la USS Gerald R. Ford (nella foto), e del suo gruppo d'attacco, composto da oltre 4.000 marinai e decine di aerei da combattimento, che ha ulteriormente alzato il livello di un’escalation giustificata dal presidente americano Trump con la necessità di condurre una guerra senza quartiere al narcotraffico. Il dislocamento di una potente flotta di navi da guerra, avviato già ad agosto, ha però suscitato aspre reazioni a livello internazionale, anche da parte di Russia e Regno Unito. Secondo quanto rivelato dalla CNN, in dissenso con la strategia bellicista del tycoon, Londra ha addirittura smesso di condividere con lo storico alleato le informazioni di intelligence relative alle presunte imbarcazioni dedite al traffico di droga nei Caraibi ritenendo tali attacchi, che hanno già provocato decine di morti, del tutto illegali.

Una decisione clamorosa, in quanto per anni il Regno Unito, che controlla diversi territori nei Caraibi dove ha sede l'intelligence, ha aiutato gli Stati Uniti a localizzare imbarcazioni sospettate di trasportare droga, in modo che la Guardia Costiera statunitense potesse intercettarle. Fino al via libera di Trump di usare senza tanti complimenti la forza letale, la prassi è sempre stata quella di bloccare i battelli dei narcos in maniera incruenta col conseguente arresto dell’equipaggio. Ieri, in risposta al dislocamento della Ford, il governo di Nicolás Maduro ha annunciato un ulteriore dispiegamento militare in tutto il Paese con 200mila soldati mobilitati per la difesa dalle “minacce imperiali” degli Stati Uniti, come ha dichiarato il ministro della Difesa Vladimir Padrino López.

Il Pentagono ha descritto la Ford come “la portaerei più grande del mondo” e ha osservato che l'arrivo delle forze navali avviene dopo che il Segretario alla Guerra degli Stati Uniti Pete Hegseth ha ordinato al Carrier Strike Group di supportare la direttiva del Presidente Donald Trump di smantellare le organizzazioni criminali transnazionali e combattere il narcoterrorismo “in difesa della patria”. Secondo le autorità statunitensi, il bilancio delle vittime dei corrieri della droga ha raggiunto quota 75, con circa 20 imbarcazioni distrutte dagli Stati Uniti nell'operazione condotta nelle acque caraibiche e successivamente estesa al Pacifico. Da parte sua, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che la politica di Washington nei confronti di Caracas “non porterà nulla di buono” e “non aumenterà il prestigio americano sulla scena internazionale”. Lavrov ha inoltre smentito le notizie apparse sulla stampa internazionale circa la richiesta di aiuti militari da parte del Venezuela a Mosca in seguito all'escalation delle tensioni con gli Stati Uniti. (12 NOV - deg)

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