La settimana a Montecitorio - Numero 86
dal 10 al 14 novembre
Roma, 14 nov - Nella settimana dal 10 al 14 novembre, l’Aula della Camera non ha approvato nessun provvedimento. I lavori sono stati infatti caratterizzati da fortissime polemiche sul disegno di legge del Governo sul consenso informato in ambito scolastico, riguardante principalmente l’educazione sessuale e affettiva. Tutto è nato dall’intervento del ministro dell’Istruzione Valditara che ha accusato le opposizioni di aver “sfruttato il tema dei femminicidi” per attaccare la proposta. La reazione delle minoranze è stata durissima: prima hanno chiesto la sospensione dell’esame del testo, poi il suo ritorno in Commissione, ricevendo però il rifiuto della maggioranza (e già in precedenza erano state bocciate due questioni pregiudiziali). Poi hanno iniziato a intervenire in massa, sfruttando tutte le tecniche dell’ostruzionismo parlamentare con richiami al regolamento e dichiarazioni sul processo verbale. Risultato: sono stati votati e respinti solo 22 dei 223 emendamenti presentati, e l’esame è slittato quantomeno alla prossima settimana, quando però arriverà in Aula il decreto flussi appena approvato dalla Commissione Affari costituzionali. Il provvedimento prevede che qualsiasi attività scolastica che riguardi temi legati alla sessualità, alle scuole medie e superiori (secondarie di primo e di secondo grado, escluse dunque scuole dell’infanzia ed elementari), richieda il consenso scritto e preventivo dei genitori degli studenti che dovrebbero prendervi parte, a meno che non sia già prevista dalle indicazioni nazionali sui programmi scolastici. Eppure proprio in Commissione Giustizia è stato raggiunto un accordo bipartisan per far entrare la mancanza di "consenso libero ed attuale" nel reato di violenza sessuale grazie a un emendamento al disegno di legge per la modifica del codice penale. Il nuovo testo è passato all’unanimità e ora attende solo il parere delle altre Commissioni prima dell’approdo in Aula. Che da parte sua ha anche approvato la relazione della Giunta delle immunità sull’insindacabilità delle espressioni pronunciate dal vicepresidente Mulè durante una trasmissione televisiva contro il deputato del M5S Donno e incardinato l’altra proposta di legge che modifica la normativa sull’assistenza sanitaria degli italiani all’estero iscritti all’Aire e la mozione del M5S sulla tutela dei giornalisti e della libertà di stampa, oltre a due ratifiche di trattati e accordi internazionali. (Bep)




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