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direttore Paolo Pagliaro

PD, SCHLEIN: SFORZO
UNITARIO CI RAFFORZA

PD, SCHLEIN: SFORZO <BR> UNITARIO CI RAFFORZA

“È la prima volta che si fanno le liste con un metodo nuovo che archivia il manuale Cencelli. E per tenere il partito unito le abbiamo fatte insieme alla minoranza: non ci sono state scene traumatiche o notti dei lunghi coltelli, sono state approvate all’unanimità”. Lo afferma la leader del Pd in una intervista al Corriere della Sera. Interrogata sulle divisioni per il suo nome nel simbolo afferma: “Io credo che sia positivo che siamo l’unico partito che discute in chiaro: non c’è qualcuno che si chiude in una stanza e decide", "ascolto sempre e poi da segretaria mi prendo la responsabilità di fare le scelte che ritengo più utili ed efficaci per questo progetto collettivo”. Prodi le ha fatto dei rilievi... “Io Prodi lo ascolto sempre. Sin da quando gli portammo la maglietta ‘Siamo più di 101’ è un punto di riferimento importante per me. Ciò non vuol dire che io debba essere sempre d’accordo con lui”. In Basilicata avete perso. Non sarebbe stato meglio allargare la coalizione a Calenda? “Vorrei essere chiara: il Pd non ha mai messo veti, ha sempre lavorato per allargare il più possibile il campo delle forze alternative a questa maggioranza. Il punto, però, è che non possiamo essere soltanto noi a sentire la responsabilità di costruire questa alternativa. E a chi, come Renzi o Calenda, oggi ci attacca vorrei dire: lo so che è faticoso costruire un’alternativa alla destra, ma non è che la soluzione è andare direttamente con la destra”. E a Conte che dice? “Ai 5 Stelle vorrei far notare che il loro risultato dimostra che il problema per il loro elettorato non è la presenza di altri nella coalizione, che è stato il motivo dell’irrigidimento. E a tutti chiedo di smetterla con i veti incrociati perché continuo a pensare che uniti si possa vincere. Ma vorrei aggiungere una cosa sul Pd: in 13 dei 17 capoluoghi in cui si è votato lo scorso anno noi siamo il primo partito. E lo siamo anche in Sardegna. E pure dove perdiamo, come in Abruzzo e in Basilicata, quasi raddoppiamo i consensi. Il nostro sforzo unitario ci rafforza”. E aggiunge: “Questa destra è estremamente dannosa. Basta chiederlo a quei 4 milioni di italiani che secondo la fondazione Gimbe hanno dovuto rinunciare in parte alle cure perche non se le possono permettere. E il governo che fa? Taglia la sanità. È dannosa per quei 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri a cui non dà il salario minimo che c’è in quasi tutti i Paesi europei”. Che cosa pensa della vicenda Scurati? “È gravissima. La Rai così non è più un servizio pubblico ma si trasforma in un megafono del governo”. (24 apr - red)

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