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CALENDA: SINISTRA
IN CRISI IRREVERSIBILE

 CALENDA: SINISTRA <BR> IN CRISI IRREVERSIBILE

“Certo che sono soddisfatto, ma smettiamola ogni volta di parlare di Ohio d'Italia…”. Così Carlo Calenda, leader di Azione, in una intervista al Messaggero, commenta il voto in Basilicata in cui il suo partito ha raccolto il 7,5%, piazzandosi a un soffio da Lega e Cinquestelle. Un voto che “insegna che si vince con la serietà. I cittadini sono stanchi dell'estremizzazione ideologica che non porta da nessuna parte. Quando da un lato hai un candidato europeista, moderato e liberale come Bardi, e dall'altro Giuseppe Conte che urla, mette veti, che promette sussidi a pioggia e vuole chiudere il petrolio in Basilicata, la sinistra è destinata a perdere. Questo vale anche a parti invertite come in Sardegna, dove la destra correva con il Trux”. Il "campo larghissimo conservatore", cioè centrodestra più Azione e Italia viva, si può esportare a Roma? “No. Non vedo campi larghi, solo un unico campo brullo. L'obiettivo di Azione non è cambiato: costruire un grande partito della Repubblica, come stiamo facendo per le Europee, che chiuda la stagione di un bipopulismo improduttivo e fazioso che parla di cose inutili mentre la sanità crolla, la scuola va a pezzi e i salari sono fermi”. E aggiunge: “La sinistra è preda di una crisi irreversibile di posizionamento: comanda Conte, Schlein non riesce a gestirlo. Che il centro riformista e popolare si rafforzi è positivo, ma non sposta l'obiettivo di Azione: imporre un time-out a questa guerra civile che interessa sempre meno italiani”, “il Pd si sta dando fuoco come un bonzo, da solo. L'unica regione presa dal centrosinistra resterà la Sardegna, dove ha vinto la Todde, dei 5S, per 1.600 voti. Conte sta riuscendo a far perdere ai dem tutte le regioni, a distruggere il Pd e la sua leadership, che è il suo obiettivo. Se non lo fermano li porterà a sbattere”. Oggi annuncerà un big nelle liste di Azione… “Lasciamo ancora un po' di suspense. Intanto ringrazio Carlo Cottarelli e Andrea Carandini, uno dei più noti archeologi italiani, del sostegno alla lista Siamo Europei”. (24 apr - red)

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