Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

''Licite Visioni'',
Festival lgbtqia
a Milano

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

''Licite Visioni'', <br> Festival  lgbtqia <br> a Milano

LECITE VISIONI, FESTIVAL LGBTQIA+ AL TEATRO FILODRAMMATICI DI MILANO   

 

Dal 6 al 12 maggio, al Teatro Filodrammatici di Milano torna la bella stagione: una primavera arcobaleno accende la undicesima edizione di Lecite Visioni, il Festival LGBTQIA+ dedicato al teatro lgbtqia+, promosso e organizzato dal Teatro Filodrammatici di Milano, con la direzione artistica dell’attore e regista Michele Di Giacomo.  Lecite Visioni 2024 si presenta con un programma sempre più ricco e maggiormente attento al territorio, per raccontare storie di vita, momenti, esperienze, battaglie lgbtqia+. Spettacoli di prosa, danza, performance realizzati da compagnie italiane e internazionali, oltre a laboratori, percorsi partecipati, mostre e incontri costruiti in relazione con realtà che condividono l’impegno all’affermazione dei diritti e delle battaglie lgbtq, saranno gli ingredienti di questo nuovo appuntamento che ruoterà attorno al tema “Amore”.  “L’amore - afferma il direttore artistico, Michele Di Giacomo - è una forza che attraversa le esistenze in forme differenti. Guardare all’amore ci permette di scoprire l’essere umano da un punto di vista diverso, più intimo e profondo. Dietro all’amore c’è la forza del movimento, della vita. Perciò ogni amore, così come ogni vita, ha il diritto di essere raccontato in tutta la sua verità. Porteremo in scena racconti di amori lgbtq: amori cercati, spudorati, ostacolati o accolti. Parlando così di battaglie, di diritti, del presente e del futuro”. “L'undicesima edizione di Lecite Visioni sarà di nuovo un'occasione straordinaria per abbracciare la diversità e celebrare l'amore in tutte le sue sfaccettature. – dichiarano Bruno Fornasari e Tommaso Amadio, direttori artistici del Teatro Filodrammatici di Milano - La scelta del tema " Amore" è infatti particolarmente significativa, perché invita il pubblico a una riflessione diretta, senza se e senza ma, sulle molteplici manifestazioni di questo sentimento universale, esplorandone ruolo e importanza nella società contemporanea, ancora una volta a partire dalla sua rappresentazione più vitale, il teatro.”

 

 

 

ALL’OLIMPICO DI VICENZA “PRIMA IL SILENZIO, POI IL SUONO, O LA PAROLA”

Dopo l’anteprima del Premio Brunelli assegnato il 14 aprile scorso che ha visto premiata la giapponese Rikako Tsujimoto, classe 1998, continua il cammino delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza che annunciano l’edizione 2024 del Festival, in programma dal 26 maggio al 9 giugno 2024. Con la direzione artistica di Sonig Tchakerian, la stagione offre un ricco palinsesto di concerti e iniziative nel segno dell’incontro e del dialogo tra le arti, con la città di Vicenza che, come ogni primavera, si trasforma in palcoscenico diffuso, cuore pulsante della musica da camera. La stagione di quest’anno conclude la programmazione triennale del Festival 2022-2024 intitolata “Prima il silenzio, poi il suono, o la parola”, spunto preso da un pensiero di Pier Paolo Pasolini espresso in Saggi sulla letteratura e sull’arte, con un invito ad una silenziosa riflessione prima della condivisione dell’esperienza del suono e della parola.  Il calendario del Festival si articola in un ventaglio di cicli e appuntamenti: i concerti di musica da camera al Teatro Olimpico, il Premio Lamberto Brunelli, il Progetto Giovani, il Mu.Vi – Musica Vicenza e i concerti per le scuole che aprono a momenti educativi nel segno di un ascolto guidato e coinvolgente per i ragazzi.  Dal 2023 con il progetto Andante Sostenibile, sono stati piantati 10 alberi a Vicenza, segno tangibile della attenzione del Festival all’ambiente. “La programmazione 2024 - dichiara Sonig Tchakerian, direttore artistico del Festival - conclude un bellissimo viaggio che nel triennio 2022/2024 ha coinvolto 200 artisti tra suoni, parole, musica, teatro, prime esecuzioni, Concerti in Teatro Olimpico, Adagiosissimo Bach, Progetto Giovani, Matinée, Premio Brunelli, Andante sostenibile, Mu.Vi. Anche quest’anno tantissimi grandi ospiti. Per il concerto di inaugurazione due generazioni di violinisti si incontrano, Sonig Tchakerian e Giovanni Zanon, nel segno della grande scuola d’archi veneta, con un programma dedicato a Mozart mentre, a chiudere il festival, uno spettacolo visionario - Il suono e la magia - con il duo pianistico Sollini-Barbatano e l'illusionismo del mago Casanova, per la prima volta al  Teatro Olimpico. Un programma eclettico, con celebri capitoli della storia della musica e nello stesso tempo di ricerca e attenzione per le prime esecuzioni o repertori particolari, a sottolineare ancora una volta l'identità del Festival, tra tradizione e innovazione”. Anche quest’anno non manca il consueto appuntamento Mu.Vi – Musica Vicenza, un’intera bellezza della città con contagiosa energia performativa domenica 26 maggio ore 10.30–13.30 e 15.00–17.30. Ogni spazio scelto ospiterà un preciso contesto tematico: a Palazzo Chiericati è in programma Jazz e dintorni, a Palazzo Thiene Le percussioni e Il Teatro, alla Loggia del Capitaniato MiAmOr - Hausmusik e a Palazzo Leoni Montanari Il pensiero della viola. Una manifestazione che si apre alla città e invita a lasciarsi coinvolgere dalle tante emozioni degli spettacoli dal vivo, con la musica che si combina alla suggestione degli ambienti. La giornata del 26 maggio prosegue con il concerto al Teatro Olimpico per la serata inaugurale del Festival. Protagonisti dell’evento sono Sonig Tchakerian e Giovanni Andrea Zanon violino, con l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta in Effetto Mozart, con due celeberrimi concerti per violino e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart per chiudere con il doppio concerto di Johann Sebastian Bach.  Il secondo appuntamento al Teatro Olimpico è venerdì 31 maggio e vede l’atteso ritorno al Festival di Mario Brunello con il programma Bach-Weinberg, la giusta distanza. Suites e sonate. In una raccolta atmosfera di elegante raffinatezza, il celebre violoncellista accompagnerà il pubblico tra partiture di Johann Sebastian Bach (Suite in re minore BWV 1008 e Suite in mi bemolle maggiore BWV 1010) e del compositore russo, di origine polacca, Mieczyslaw Weinberg (Sonata n. 2 op. 121 e Sonata n. 4 op. 140 bis). Sempre al Teatro Olimpico, venerdì 7 giugno, è in programma il concerto intitolato Prima il silenzio con riferimento al brano di John Cage 4’33’’ che apre la scaletta della serata. L’appuntamento, che intreccia originalmente stili e contesti compositivi, vede in scena Sonig Tchakerian, violino, Silvia Chiesa, violoncello, Maurizio Baglini, pianoforte, e Saverio Tasca, Christian Del Bianco e Vittorio Ponti alle percussioni, impegnati a guidare il pubblico tra le ricchezze espressive della Sonata in mi bemolle maggiore op. 18 per violino e pianoforte di Richard Strauss e della Sinfonia n. 15 in la maggiore op. 141 di Dmítrij Shostakovich nella trascrizione di Viktor Derevianko per trio con pianoforte e percussioni. L’ultimo appuntamento al Teatro Olimpico è domenica 9 giugno. Per il gran finale del Festival è in calendario un evento di grande originalità con la musica che incontra il fascinoso mondo dell’illusionismo. Intitolato Il suono della magia – illusionismo tra silenzio, suono e parola, l’evento trova in scena il celebre illusionista Antonio Casanova con il Duo Sollini-Barbatano al pianoforte a quattro mani. Un concerto per pianoforte a quattro mani e illusioni con musiche di Robert Schumann (Bilder aus Osten op. 66. Sei improvvisazioni per pianoforte a quattro mani), Pyotr Ilyich Tchaikovsky (Lo Schiaccianoci Suite op. 71a. Ouverture-miniature) e John Williams (Harry Potter and the Sorcerer’s Stone Suite, nella trascrizione per pianoforte a quattro mani del Duo Pianistico di Firenze) e testi di Attilio Piovano.

 

 

 

DEBUTTO PER SPETTACOLO SU ASSAGGIATRICI HITLER

Tre volte al giorno, tutti i giorni, un gruppo di giovani donne ha l’opportunità di morire per la Patria: sono le assaggiatrici di cibo di Adolf Hitler. E di cosa discutono queste ragazze mentre aspettano di vedere se sopravvivranno a un altro pasto? Come tutte le ragazze, nel corso del tempo, spettegolano e sognano, si interrogano e ballano. Loro vogliono amare, ridere e, soprattutto, vogliono sopravvivere. Debutto italiano, al Teatro Parioli – Costanzo di Roma, da fino al 2  maggio, per Le Assaggiatrici di H*Tler diretto da Elena Sbardella con Chiara Businaro, Angeles Ortiz Lamuela, Fiamma Leonetti e Viola Misiti. Con le musiche di Gianluca Misiti per una produzione de Il Parioli, lo spettacolo è tratto da “Hitler’s Tasters” di Michelle Kholos Brooks. Elena Sbardella scrive nelle note di regia: “A tinte persino lievi, l’autrice di questa commedia dark contemporanea – novità assoluta per l’Italia – dipinge da una prospettiva inedita la ferocia di una delle pagine più dure della storia dell’umanità. Un evento enorme, come la dittatura di Adolf Hitler, viene raccontato da una prospettiva di retrocucina: le sue assaggiatrici, poco più che ventenni, tedesche, attendono il pasto. L’ambientazione è contemporanea. Per l’autrice sembra importante che le protagoniste di “H*tler’s Tasters” non siano personaggi di una storia in bianco e nero, del passato. È attraverso la loro innocente presenza che vengono smascherati l’assurdità e l’orrore del mondo che le circonda. Gran parte della loro esperienza è ancora oggi specchio fedele del nostro mondo contemporaneo. Anche oggi i dittatori si servono di assaggiatrici, assaggiatori. In una lunga intervista rilasciata a Forbes la Brooks dice “Hai visto gli ultimi articoli sugli assaggiatori di Putin? Se riusciamo a seguire queste ragazze, se proviamo in qualche modo a immedesimarci, empatizzare con loro, anche mentre stanno eseguendo gli ordini di un dittatore, allora forse possiamo avere più consapevolezza di quanto le cose possano andare lontano. Queste sono ragazze le cui famiglie non hanno combattuto, o peggio, hanno guardato dall’altra parte. Hanno negato. Quante volte negli ultimi anni abbiamo detto: ‘Non succederà mai?’ E poi… boom. Succede. Uno spettacolo comico, leggero, feroce che parla dritto al cuore”. (redm)

 

SAVIANO RACCONTA IL LATO "INTIMO" DELLE MAFIE

Due regine del narcotraffico s’incontrano in un’asfittica prigione cilena, fra loro scoppia un amore. Uno spietato boss della camorra vaga per il mondo in cerca della giovane ragazza che gli ha spezzato il cuore. Matteo Messina Denaro spende gli ultimi scampoli della sua latitanza barcamenandosi fra i ricordi e fra i letti delle sue tante amanti. Un feroce killer della ‘ndrangheta fa coming out e va a convivere con il suo compagno, scatenando le ire del clan. Cos’è il sesso per le organizzazioni mafiose? Opportunità di controllo, sopraffazione, strumento per creare nuove alleanze o per distruggerne di vecchie, stigma o vanto, esaltazione o vergogna? Dal palco Roberto Saviano in “Appartenere” accompagna lo spettatore attraverso un viaggio inedito nella vita intima del potere criminale. Un caleidoscopio di storie, facce, racconti inconfessati, con cui lo scrittore disegna un quadro preciso, spesso romantico, talvolta atroce, della criminalità organizzata alle prese con la questione più spinosa e delicata che le si possa presentare: quella del sentimento e del sesso. Lo spettacolo, edito da Fuoriscena e prodotto da Savà Produzioni Creative, dopo il debutto ad aprile a Sulmona approda dal 3 maggio a Roma (Auditorium della Conciliazione) e farà tappa poi il 5 maggio a Torino (Teatro Colosseo), il 6 maggio a Genova (Politeama Genovese,) il 14 maggio a Milano (TAM Teatro Arcimboldi) ed il 15 maggio a Bologna (Teatro Duse). (redm)

 

“LE BAL. L’ITALIA BALLA DAL 1940 AL 2001” AL VITTORIA DI ROMA   

Dal 7 al 19 maggio al Teatro Vittoria  di Roma “Le Bal. L’Italia balla dal 1940 al 2001”, da un’idea originale di Jean-Claude Penchenat, regia di Giancarlo Fares con Giancarlo Fares e Sara Valerio e con Riccardo Averaimo, Alberta Cipriani, Manuel D’Amario, Vittoria Galli, Alice Iacono, Francesco Mastroianni, Matteo Milani, Pierfrancesco Perrucci, Maya Quattrini e Viviana Simone, coreografie di Ilaria Amaldi. Produzione Compagnia Mauri Sturno, Lea production e Saval Spettacolo. Tutto si svolge in una balera, luogo di incontro di uomini e donne agée: un caleidoscopio di accadimenti che accompagna il pubblico in un appassionante viaggio nel tempo scandito dalla musica che si fa drammaturgia. Le coppie ballano e in un crescendo si spogliano dei loro abiti grigi per tornare magicamente al 1940. E da questo momento è la storia a farla da padrona e la musica ne scandisce l'evolversi. Ballando dall’alba al tramonto, dalla guerra alla pace, dal pianto al riso, dal dolore all’amore. Di giorno, di notte, in discoteca, al mare e per strada, di giorno, di notte, da soli o in coppia. Sessant’anni della storia d’Italia, a volte fantastica a volte tragica, si rincorrono sul palcoscenico affidati a 12 inarrestabili attori/danzatori e alla straordinaria forza comunicativa della musica, delle azioni, dei gesti e dei suoni. La seconda guerra mondiale, la liberazione, il boom economico, le lotte di classe, la corruzione, le droghe, il degrado, la paura dell’undici settembre e la riconquista dei valori, dell’amore che dona speranza narrando i cambiamenti della vita quotidiana, la migrazione verso il nord, l’abbigliamento, il mangiare, il modo d’esprimere le proprie emozioni. Un’esplosione di energia, colori e poesia tra continui cambi di costume e di atmosfera sulle note che appartengono alla nostra memoria – da Claudio Villa a Domenico Modugno, Adriano Celentano, Gino Paoli, Gianni Morandi, Mina, Rita Pavone, Raffaella Carrà, i Pink Floyd, i Rolling Stones e Gloria Gaynor – o a passo di marcia mentre risuonano gli inni che hanno scandito la storia. «Le Bal. L’Italia balla dal 1940 al 2001» è un racconto senza parole originalissimo ed esuberante che sboccia davanti al pubblico conquistandolo passo dopo passo.

(© 9Colonne - citare la fonte)