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direttore Paolo Pagliaro

IL PIEMONTE CELEBRA
I VINI ‘EROICI’

IL PIEMONTE CELEBRA <BR> I VINI ‘EROICI’

Far scoprire al grande pubblico i vini di montagna prodotti tra i 400 e gli 800 metri di quota all’interno di vigneti dal valore ambientale e naturalistico, oltre che dall’alto impatto paesaggistico. Domani e domenica si tiene nel Torinese la rassegna “Vini all'insù 2024” organizzata dall’Unione Comuni Valli Chisone e Germanasca in collaborazione con il Consorzio Doc Pinerolese e Ais Piemonte. Un modo per celebrare colture “eroiche”, aziende che provano a ridare vita a terreni impervi, facendo ricerca su antiche varietà.  Presenti piccole aziende accumunate dallo stesso amore per l’autenticità delle coltivazioni e dal recupero di antiche varietà autoctone dell’arco alpino. Villa Willy a Perosa Argentina, dalle 10 alle 19, presenta una mostra mercato con banchi d'assaggio di 35 produttori provenienti da cinque regioni - Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Veneto, Lombardia e Toscana: oltre che al Pinerolese, realtà provenienti dal Canavese, dalla Valle di Susa, ma anche dalla Valtellina, dall’Alta Langa, dal Monferrato Alessandrino.  Tra le chicche, il vino prodotto sul Monte Amiata (con l’azienda La Pescinella di Grosseto) e quelli realizzato con le viti della Valtelllina, con l’azienda agricola Le Strie che propone Valtellina Superiore docg, Sforzato di Valtellina docg, Rosso di Valtellina doc, Alpi Retiche Nebbiolo Igt. Dalla Liguria, invece, arrivano bottiglie che derivano da varietà autoctone riscoperte: Moscatello di Taggia e Vermentino delle Cinque Terre. Non mancano etichette prodotte sulla collina novarese, nel Saluzzese, come Chatus e Pelaverga. In prima fila, ci sono i vini pinerolesi, con ben 13 aziende. Presente il Consorzio Produttori Terre del Ramìe. Il Ramìe è infatti proprio un esempio di viticoltura eroica: è prodotto unicamente nei comuni di Perosa Argentina e Pomaretto, grazie a vigneti in quota (tra i 600 e i 900 metri), lungo pendii estremamente ripidi (maggiori del 35 per cento) contraddistinti da terrazzamenti a secco che furono coltivati già nel Medioevo. Vigneti che richiedono tanto lavoro, perché se per un ettaro di vigneto in pianura servono più o meno 100 ore all’anno, in forte pendenza, si va da 600 a 1200 ore annue di manodopera. Insieme al Consorzio, ci saranno, poi, Cantina Dellerba, Giro di Vite, Refourn, Vin del Roc, Scuola Malva, Countadin, La Chabranda, Pizzini, Autin, Beltramo, Ognissanti. Non mancano le degustazioni a tema mentre domani e domenica pomeriggio sono organizzate visite guidate ai vigneti eroici di Pomaretto. (redm)

Proprio nel Pinerolese “Giro di Vite” - azienda agricola fondata nel 2018 da Luca Ciardossin, ex architetto classe 1989 che, dopo aver girato il mondo, è tornato a coltivare le vigne dei nonni, e sua sorella Lisa, classe 1987, che lavorava in un biscottificio – è stata premiata per l’Italia alla 31ma edizione del Mondial des vins extremes, unico concorso internazionale organizzato da Cervim Viticoltura eroica (sigla che sta per "Centro di ricerca, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura montana") e dedicata ai vini prodotti in zone caratterizzate da viticolture eroiche.  (4 mag - red)

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