Sono passati i tempi in cui “cancro” era una parola tabù, impronunciabile e sostituta con locuzioni come “quel brutto male” o “quella malattia”: oggi ben quasi otto italiani su dieci non hanno remore nel dire che è proprio il tumore la malattia che più temono. Questo è quanto è emerso da un’indagine condotta da Demoskopea per il portale Dottori.it sulle tre malattie di cui si ha più paura. Il cancro è stato messo al primo posto dal 77,2% degli intervistati e le percentuali variano molto poco se si guarda alle singole fasce di età. Al secondo posto delle patologie più temute, con il 47,5% delle risposte, troviamo le malattie neurodegenerative, come la demenza o i morbi di Alzheimer e Parkinson. Seguono a poca distanza quelle cerebrovascolari (ictus, embolie), indicate dal 41%. Nel confronto tra le fasce d’età e le zone del Paese si sono riscontrate alcune differenze. Tra gli intervistati più giovani, tra i 18 e i 24 anni, al terzo posto delle malattie più temute aleggia lo spettro di quelle infettive, come l’Aids o l’epatite, trasmissibili sessualmente. Se si sale con l’età, tra i ragazzi della fascia 24-35 anni, al terzo posto, invece, sono state indicate le malattie autoimmuni come la sclerosi multipla e l’artrite reumatoide. Anche se si analizzano le risposte in base alla provenienza dell’intervistato, il cancro fa più paura di ogni altra malattia a qualsiasi latitudine. Le cose cambiano quando si parla, ad esempio, di malattie infettive: dall’indagine è emerso che queste spaventano di più al Centro e al Sud, rispetto al Nord (30,5% contro 22%). Le differenze sono presenti anche per quello che riguarda le malattie autoimmuni, più temute al Nord (42,5%) che al Sud (36,3%).
Se si parla di impotenza e infertilità, i più timorosi risultano essere gli abitanti delle regioni settentrionali che hanno indicato questi disturbi nell’8% dei casi contro il 3,9% di chi vive al Sud e nelle Isole. “Rispetto anche solo a 20 anni fa - dichiara Francesca Santarelli, psicologa e psicoterapeuta - oggi l'AIDS è una malattia che in qualche modo le persone pensano di avere maggiormente 'sotto controllo' rispetto alle altre indagate nella ricerca, essendo stati per anni informati sulle sue caratteristiche, sulle modalità di contagio e prevenzione. Le altre patologie in oggetto, invece, spaventano per la loro componente di imprevedibilità. Esse colpiscono chiunque, non sono controllabili, non sappiamo come prevenirle con certezza e le cure non sempre sono del tutto risolutive”.
(9 set - PO / red)
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