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Voto estero, Arcobelli (Fdi):
e' tempo di cambiare pagina

Voto estero, Arcobelli (Fdi): <br> e' tempo di cambiare pagina

Vincenzo Arcobelli, consigliere del Consiglio generale degli italiani all’estero e presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, ha annunciato la propria candidatura - sostenuta da Fratelli d’Italia alla Camera - nella circoscrizione America Settentrionale e Centrale per la lista unitaria del Centrodestra. Arcobelli vive negli Stati Uniti dal 1993, ha collaborato con aziende nel settore dell’importazione e commercializzazione dei prodotti made in Italy. Ha contribuito alla fondazione di diverse organizzazioni nel mondo dell’Associazionismo regionale di emigrazione. Per 11 anni è stato presidente del primo Comites eletto nella circoscrizione consolare di Houston.

Cosa l’ha spinta ad accettare la candidatura?

L'incoraggiamento da parte di molti connazionali, il programma nazionale e quello per gli italiani all'estero di Fratelli d'Italia che ha sostenuto la mia candidatura nella coalizione di Centrodestra. Si sente la necessità di cambiare pagina con persone competenti e capaci. Pur riconoscendo le difficoltà oggettive per poter affrontare una campagna elettorale in un territorio così vasto in un periodo di appena due settimane - e questo vale per tutti i candidati -  ho deciso di candidarmi per contribuire a  risolvere a livello parlamentare le questioni che interessano gli italiani all’estero, tenuto conto della mia profonda esperienza nella vita associativa delle nostre comunità, nell'assistenza, nella promozione del made in Italy e nelle iniziative culturali in Nord America. Oggi l'Italia e le Istituzioni hanno bisogno di personalità che hanno sempre lavorato concretamente per il progresso delle nostre comunità e non per l'immagine patinata di se stessi.

Quali sono le problematiche che affrontano oggi gli italiani in America Settentrionale e Centrale?

I connazionali chiedono più efficienza nei servizi consolari e una soluzione potrebbe essere quella di delegare ai consoli onorari più servizi: ad esempio l’invio, da parte delle Autorità competenti, di attrezzature che possano prelevare le impronte digitali per il rinnovo dei passaporti. La riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza è un altro tema molto sentito. Infine, la facilitazione per i visti per i giovani emigrati.

 

Cosa è cambiato nel rapporto tra l’Italia e i suoi emigranti negli ultimi anni?

Spesso si sono sentite belle parole da parte di rappresentanti istituzionali e dei parlamentari nei confronti dei nostri connazionali residenti all'estero. Sono state fatte tante promesse, tuttavia sento che la gente non è soddisfatta perché a volte si considerano gli italiani all’estero cittadini di serie B, discriminati ad esempio nel dover pagare l'IMU oppure, ancora peggio, nel dover subire l'attuale legge elettorale: Fratelli d'Italia votò contro.

L’Italia deve incoraggiare la nuova emigrazione o trovare il modo di fermarla?

L'Italia deve avere un governo stabile che possa rilanciare l'economia e dare l’opportunità ai giovani di trovare un’occupazione lavorativa, e quindi cercare di fermare l'emigrazione. Ognuno di noi, poi, liberamente fa le proprie scelte e se una persona decide di emigrare per ragioni professionali e acquisire know -how per poi rientrare, l'Italia deve essere pronta a offrire opportunità. (red – 5 feb)

(© 9Colonne - citare la fonte)