“Stiamo lavorando ad un ampio spettro di interventi, consapevoli delle difficoltà - più gravi in questo periodo - con l’obiettivo di sostenere il settore dell’editoria, anche all’estero, in favore delle nostre comunità e di una società più informata e quindi più forte e libera”. Lo ha detto Andrea Martella, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, intervenendo alla plenaria online del Consiglio generale degli italiani all’estero. Secondo Martella “il settore dell’editoria per gli italiani all’estero ha un ruolo importante per le comunità e per il collegamento con il nostro paese. Siamo consapevoli delle criticità, monitoriamo e spero riusciremo a migliorare la situazione”. Il sottosegretario conferma poi “l’impegno affinché il servizio di Rai Italia continui a svolgere la sua funzione a servizio dei nostri connazionali” all’estero: “un servizio importante perché l’autonomia e l’indipendenza del nostro servizio pubblico è un requisito necessario per il pluralismo”.
“Il Coronavirus - spiega Martella - ha aggravato le condizioni di un settore già colpito da una profonda crisi strutturale, ma siamo riusciti a intervenire con interventi organici. Rafforzare il sistema dell’informazione, tutelare la qualità e il pluralismo significa rendere più forti i sistemi economici e sociali sia a livello nazionale che continentale. E’ indispensabile in una società democratica”. “Il governo non ha agito solo in chiave emergenziale ma guardando lontano”, prosegue Martella ricordando i provvedimenti inseriti nel Cura Italia e nel Decreto Agosto: “Dall’inizio dell’emergenza abbiamo messo al primo posto le risorse per ristorare i settori più colpiti. Non c’è stato provvedimento che non abbia interessato la filiera editoriale”.
Secondo il Cgie “c’è la necessità di censire e capire quali sono gli strumenti della stampa, radio e televisivi presenti” all’estero “che potrebbero essere coinvolti in una proposta organica che possa dare agli italiani all’estero la possibilità di accedere a informazioni complete e plurali”, afferma il segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, Michele Schiavone. Si tratta, spiega Giangi Cretti, presidente della Federazione Unitaria Stampa Italiana all’Estero (Fusie) e della Commissione Informazione del Cgie, di “fare una ricognizione e costruire un repertorio su quello che c’è per gli italiani all’estero. Gradiremmo che il Cgie facesse pervenire l’incarico da attribuire ai Comites in modo che siano loro a svolgere l’indagine”. (Red - 21 ott)