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VACCINI, “PRODURLI
IN ITALIA? ECCO COME”

VACCINI, “PRODURLI <BR> IN ITALIA? ECCO COME”

Giovedì è stato convocato dal ministro Giorgetti per fare il punto sulla produzione italiana di vaccini e, per prepararsi, Massimo Scaccabarozzi (nella foto), presidente di Farmindustria e di Janssen Italia, sta chiamando i suoi duecento associati, di cui cinque specializzati in materia. “Qualcosa si può fare, ma bisogna vedere con che autorizzazioni e in che tempi” afferma in una intervista a La Stampa. Ci sono aziende disponibili? “Potenzialmente sì, ma bisogna capire se hanno delle linee adatte ai vaccini Covid, quali parti possono realizzare e se non sono già impegnate per gli antidoti di morbillo e influenza. Per quest'ultima a marzo si devono cominciare a produrre le dosi per l'anno prossimo” ma “molte aziende possono contribuire all'infialatura. E Marchesini di Bologna, che fa macchine per la farmaceutica, può dimezzare i tempi di produzione dei dispositivi per costruire gli infialatori. Potenzialmente possiamo infialare tutti i vaccini d'Europa, ma non basta” e “alcune aziende stanno studiando se riescono a dedicare una linea ai vaccini Covid o a trovare i bioreattori per creare i liquidi da infialare. Questo sarebbe un apporto più completo” ma “si tratta di una missione delicata. Se anche trovassimo i bioreattori necessari ci vorrebbero 4-6 mesi dal momento della loro attivazione per ottenere i vaccini”, “adesso tutti vogliono i vaccini, ma tra qualche mese non sarà più così. Una pianificazione nazionale sarebbe sicuramente utile anche per il futuro, in vista di altre epidemie, però chi si mettesse a produrli ora necessiterebbe di garanzie. E poi bisognerebbe correre, per cui servirebbe uno snellimento di autorizzazioni e ispezioni”. (23 FEB – RED)

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