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direttore Paolo Pagliaro

Per ripartire
stop ai furbi 

di Paolo Pagliaro

Per quanto riguarda l’economia, il 2020 sarà ricordato come l’anno peggiore dalla fine della Seconda guerra mondiale. Eppure l’Italia non ne è uscita male rispetto al resto d’Europa. Eravamo il fanalino di coda prima del Covid e la crisi sanitaria ci ha colpito in modo violento, ma la nostra economia ha sofferto meno di tante altre. La Francia ha avuto una caduta del Pil simile alla nostra, mentre hanno fatto peggio di noi nazioni come Spagna e Regno Unito, che negli ultimi anni erano cresciute molto più dell’Italia. 
Due cose possono averci aiutato. La prima è che noi siamo ancora un paese molto manifatturiero e dunque abbiamo sofferto meno di quelli in cui sono più estesi i servizi, maggiormente esposti alle chiusure. La seconda è che abbiamo un tessuto produttivo composto da imprese di piccola e media dimensione che sono state in grado di rispondere in modo più flessibile allo shock. 
Forse anche per via di questi dati incoraggianti l’economista Carlo Cottarelli ci dà una speranza intitolando “All’inferno e ritorno” il suo libro edito da Feltrinelli e dedicato all’agenda politica che dovrà accompagnare la rinascita dell’Italia dopo il disastro della pandemia. Cottarelli chiede più uguaglianza nelle opportunità, interventi di lunga durata ma con una rapida capacità di attuazione, giustizia sociale a cominciare dalla tassazione della ricchezza ereditata o ricevuta in regalo. 
Ma chiede anche più generosità e meno furbizia. L’ Ufficio parlamentare di bilancio ha scoperto, per esempio, che non aveva subìto alcun calo del fatturato un quarto delle imprese che hanno richiesto e ottenuto la cassa integrazione per i loro dipendenti.

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