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direttore Paolo Pagliaro

Come sono ridicole
le liti col passato

Come sono ridicole <br>le liti col passato

di Paolo Pagliaro

L’ostracismo nei confronti del passato, meglio noto come cultura della cancellazione, in questi giorni aveva raggiunto vette che si pensavano inviolabili con la notizia che dal prossimo autunno l’Università di Oxford avrebbe ridotto lo studio della grande musica classica, da Mozart a Beethoven, perché troppo eurocentrica. Oggi per fortuna è arrivata la smentita ma il pericolo non è scampato se è vero, come scrive il Guardian, che 24 delle 128 università britanniche hanno comunque provveduto ad aggiornare i loro programmi decolonizzando i corsi di studi, ridimensionando o addirittura cancellando autori e opere considerate suprematiste.
Tutto è cominciato nei college americani, come documenta Guia Soncini che per Marsilio ha scritto “L’era della suscettibilità”, libro che offre scorci anche esilaranti sul diffuso vittimismo identitario e sulla pigrizia del politicamente corretto. C’è il posto in cui è bandito “Il buio oltre la siepe”, perché gli studenti non devono sentirsi umiliati dagli epiteti razziali, e ci sono gli studenti di Yale, una delle università più prestigiose del mondo, che non vogliono studiare Shakespeare, accusato di creare una cultura ostile ai loro coetanei di colore. Nonostante il Moro di Venezia o forse proprio a causa sua, non si capisce bene.

Non è solo un problema di razze, ma anche di religione, genere, convinzioni politiche. Nell’era della suscettibilità e con il potente viatico dei social, ciascuno pretende che i suoi fastidi siano considerati invalidanti, le sue lagne prese sul serio, le sue indignazioni condivise. Ma mettere i ragazzi al riparo da qualunque assillo, pure quello di leggere un libro in cui non si rispecchiano, non li aiuta, semmai – avverte Soncini – è il modo per fare di loro degli adulti inetti.

(© 9Colonne - citare la fonte)