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direttore Paolo Pagliaro

Una bella pagina
di storia europea

Una bella pagina <BR> di storia europea

di Paolo Pagliaro

Oggi la Commissione europea ha approvato i primi cinque piani nazionali di ripresa e resilienza. Il via libera ha riguardato i progetti presentati da Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Danimarca e Grecia. Nei prossimi giorni toccherà agli altri paesi. L’approvazione del piano italiano è prevista per martedi 22 giugno. Ursula von der Leyen visiterà tutte le capitali per annunciare solennemente la svolta.
Un po’ di retorica in fondo non guasta, se si pensa che fino a un paio d’anni fa era assolutamente impensabile che gli Stati membri accettassero di avere un debito in comune. Ieri invece l’Unione ha affidato a un pool di quattro banche – tra cui Intesa-Sanpaolo – il collocamento di un primo bond da 10 miliardi. Altri ne arriveranno, visto che da qui al 2026 per sostenere i piani nazionali sono previsti finanziamenti e prestiti per 800 miliardi di euro.
Come i 27 paesi spenderanno questa montagna di denaro sta scritto nei rispettivi piani. La Germania prevede di utilizzarne più della metà per la digitalizzazione. La Francia impegnerà una quota analoga in progetti verdi. La Spagna prevede importanti investimenti nello sviluppo della mobilità elettrica e nel trasporto pubblico. Ogni paese ha priorità diverse. La Romania, ad esempio, vuole abbandonare il carbone entro il 2032 e ha annunciato a breve una legge per gestire la chiusura delle miniere e riqualificare i lavoratori. In altri piani nazionali c’è maggiore enfasi sullo sviluppo delle reti ferroviarie, il taglio della burocrazia, il rafforzamento della sanità pubblica. Molti di questi obiettivi si ritrovano nel piano dell’Italia, che può permetterselo perché sarà la prima beneficiaria dei fondi europei.

(© 9Colonne - citare la fonte)