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MARSILIO: IN ABRUZZO
VINCE IL CAMPO LUNGO

MARSILIO: IN ABRUZZO <br> VINCE IL CAMPO LUNGO

Tra il campo largo di Elly Schlein e il campo giusto di Giuseppe Conte, questa volta la spunta il 'campo lungo' di Marco Marsilio. Due settimane dopo l'intoppo della Sardegna, il centrodestra torna a vincere una tornata elettorale, quella abruzzese, che quasi all'improvviso erano diventate di interesse nazionale nonostante riguardasse 1,3 milioni di persone, circa il 2 per cento della popolazione italiano. "Spero – esordisce il presidente uscente Marco Marsilio, Fratelli d'Italia, che ha ottenuto una riconferma tutto sommato abbastanza comoda – che questa attenzione spasmodica per la nostra piccola regione possa durare nel tempo, e lavoreremo perché accada davvero. Cinque anni fa il mio obiettivo era riportare l'Abruzzo al centro della politica dopo decenni di disattenzione che aveva portato a un deficit di infrastrutture. Che gli investimenti possano diventare realtà e ricucire il rapporto tra l'Abruzzo e il resto del Paese".  Secondo Marsilio la Regione Abruzzo "non meritava di essere dipinta come allo sfascio, governata 'da un abusivo', con una sanità allo sbando. Si è inventato che io e mia moglie siamo stati indagati: aspetto tutti in tribunale perché non accetto che la mia onorabilità sia tirata in ballo per questioni politiche".

Del resto "era evidente che in qualche modo l'Abruzzo sarebbe stata una sfida dal carattere nazionale, dopo la narrazione sul vento sardo, e per il fatto che per la prima volta era un uno contro uno e l'opposizione era tutta insieme. Ma il campo lungo ha prevalso sul campo largo. Parafrasando il mio slogan, c'è un Abruzzo che fa bene all'Italia". Marsilio non lesina critiche al centrosinistra: "Non ho mai avuto dubbi sul risultato ma non partivamo affatto da una situazione di vantaggio. I primi sondaggi ci davano alla pari in caso di campo largo nell'opposizione. Faccio i miei complimenti a D'Amico che è riuscito a mettere insieme il diavolo e l'acqua santa, che è stata insieme con molte difficoltà e a volte con toni grotteschi. Gli auguro di rimanere a guidare l'opposizione in consiglio comunale e magari di farla crescere qualitativamente. Ma noi avevamo una marcia in più".  

(Sis)

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