Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Andrea Polo:
''Storie di padri .
Storie di figli''

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Andrea Polo: <br> ''Storie di padri .<br> Storie di figli''

 

ANDREA POLO: "STORIE DI PADRI. STORIE DI FIGLI"

In libreria e su tutte le piattaforme online "Storie di padri. Storie di figli", il romanzo edito da Paesi Edizioni, scritto da Andrea Polo (160 pagine, disponibile in versione cartacea e ebook). Cosimo diventa padre nel 1910; Andrea, suo nipote nel 2010, a dividerli esattamente un secolo di storia e cultura in profonda e continua evoluzione. Il primo, nato pastore, ha imparato a leggere e scrivere durante la prigionia e fa di tutto perché i suoi undici figli possano studiare e diventare 'migliori di lui'. Andrea, nato a sorpresa, a otto anni di distanza dai suoi fratelli, fa della scrittura e della parola il proprio mestiere, nonostante genitori e figli non capiscano fino in fondo che lavoro svolga. Andrea, soprattutto, gira l'Italia e il mondo, diventando l'uomo e il padre che è. Ripercorrendo la storia della famiglia, raccontata ai lettori con istantanee cariche di ironia e profonde al tempo stesso, come solo le cose semplici ma necessarie sanno essere, Andrea con i figli Marco e Giovanni, affronta un viaggio attraverso un secolo di paternità: da quando i bambini non si prendevano in braccio perché 'cosa da donne' fino al momento in cui gli uomini hanno imparato e forse in fondo gli è anche stato concesso, a godersi a pieno l' essere un padre, perché si sa, se quello del genitore è un mestiere senza dubbio difficile, è anche il più bello del mondo. La storia è ambientata il 2 marzo 2023, una settimana prima del compleanno del padre di Andrea, venuto a mancare da pochi mesi. Proprio per riagganciarsi alla sua immagine, ai ricordi, quelli vissuti insieme e quelli conosciuti attraverso i racconti degli altri, Andrea scrive e regala ai figli la storia della propria famiglia, la memoria di radici che lo ancorano ben saldamente al presente, raccontando come si sia trasformata in modo necessario e imprescindibile la figura del padre. Una paternità raccontata anche ripercorrendo momenti difficili e sempre emozionanti come quando Cosimo, diventato ferroviere e rimasto vedovo molto presto, riesce a crescere i suoi 11 figli, in un contesto sociale e culturale ben diverso da quello che conosciamo oggi. Tra i figli Marco, padre del protagonista, che vediamo farsi strada nel mondo come medico affermato ma soprattutto come un padre, a dispetto della sua serissima professione, sempre presente e divertente, in grado di supportare i figli, con il coraggio di farlo rimanendo, quando necessario, un passo indietro.  Una figura genitoriale già in evoluzione che trova la sua trasformazione più profonda nel rapporto di Andrea con i propri figli. Ad accompagnare il lettore attraverso le righe del romanzo le tante domande che proprio i figli fanno al protagonista, domande che costringono tutti ad un tuffo nel presente e nel passato sempre più coinvolgente e in grado di emozionare chi non ha paura di farlo. Il 10% dei diritti d' autore sarà devoluto alla Onlus Ele Morez (https://www.elemorezonlus.com/).

 

 

ORFANI DI FEMMINICIDIO, PASQUALE GUADAGNO RACCONTA LA SUA STORIA    

“Il nostro obiettivo è cercare di dare sostegno e non far sentire sole le vittime: io e mia sorella facciamo tesoro della nostra esperienza di vita, quella di aver perso la mamma per mano dell’uomo che diceva di amarla, cerchiamo di non farci crogiolare dal dolore ma di portare questo dolore che deve essere la nostra forza oggi”: così Pasquale Guadagno, il cui libro “Ovunque tu sia” è stato presentato a Palazzo Madama su iniziativa della vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone. Ad intervenire, oltre lo scrittore e la senatrice Castellone, anche Annamaria Guadagno, sorella di Pasquale, Simona Liguori, medico oncologo e vice presidente della Commissione Sanità del Friuli Venezia Giulia e Claudia Laganà, ufficio stampa di Europa Edizioni. Pasquale e Annamaria Guadagno hanno raccontato la loro storia: orfani di femminicidio e abbandonati dalle istituzioni, il cui più grande desiderio, adesso, è far riconoscere i diritti di una categoria troppo a lungo dimenticata. Si è discusso, inoltre, delle modifiche del codice civile per chiudere il vuoto normativo che vi è sulla violenza di genere e che ancora oggi permette ad un omicida di avere potestà sul corpo della persona uccisa, come è accaduto a Pasquale e Annamaria. “Nel mio libro racconto tutto il percorso che ho fatto di guarigione e di rinascita, mentre il progetto della nostra associazione è garantire tutela legale e psicologica alle donne che subiscono violenza in ambito familiare, avendo un’attenzione speciale, che in Italia ad oggi ancora non c’è, per gli orfani di femminicidio” conclude l’autore di “Ovunque tu sia”.

 

SELVAGGI CRIMINALI, LA DEPORTAZIONE PENALE NELL'ITALIA LIBERALE

Nell’Ottocento il colonialismo europeo andò di pari passo con il ricorso alla deportazione, basti pensare al caso dell’Australia o quello della Guyana francese. Anche in Italia, all’indomani dell’Unità, si immaginò che la deportazione potesse essere lo strumento ideale per sconfiggere i briganti, tanto da essere al centro dell’attenzione del partito colonialista italiano e di molte iniziative di esploratori e avventurieri italiani che cercavano terre da conquistare in quadranti che vanno dal Marocco al Mar Rosso, dal Borneo alla Polinesia. Molti vedevano nella deportazione l’occasione per dare il via all’espansione coloniale e nei loro scritti attingevano a un immaginario utopico che si nutriva dell’idea che i criminali, deportati in lande selvagge, potessero rigenerarsi lavorando la terra e dominando i selvaggi. Fondato su una ricerca d’archivio originale e solidissima, il libro di Olindo De Napoli, "Selvaggi criminali. Storia della deportazione penale nell'Italia liberale (1861-1900)" (Laterza) riporta alla luce un tema dimenticato della nostra storia, di grande attualità oggi con il ritorno delle ‘classi pericolose’ e del tema del controllo sociale al centro del dibattito pubblico.

 

L'AUTORE. Olindo De Napoli, già fellow di diversi istituti di ricerca, tra cui l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri e l’Institute for Advanced Study di Princeton, è professore associato in Storia contemporanea all’Università di Napoli Federico II e attualmente Principal Investigator del progetto PRIN 2022 “Imperial Entanglements: Latecomer Colonial Empires and the Politics of Comparison”. Si occupa di cultura giuridica italiana dell’Ottocento e del Novecento, colonialismo, cittadinanza e storia del diritto penale, temi sui quali ha scritto saggi in riviste italiane e internazionali. È autore di La prova della razza. Cultura giuridica e razzismo in Italia negli anni Trenta (Le Monnier 2009) e ha curato VI Battaglione Libico. Diario della campagna di Etiopia (1936-1937) di Carmelo Sirianni (Viella 2017) e il volume collettaneo Citizens and Subjects of the Italian Colonies. Legal Constructions and Social Practices, 1882-1943 (con Simona Berhe, Routledge 2022).

 

GIORGIO MANZI, "ANTENATI. LUCY E ALTRI RACCONTI DAL TEMPO PROFONDO"

Ancora una volta Giorgio Manzi, nel libro pubblicato dal Mulino dal titolo "Antenati. Lucy e altri racconti dal tempo profondo",  ci regala un racconto avvincente, per spiegarci da un lato come la scienza sia in grado di ricostruire e interpretare la nostra storia nel tempo profondo e, dall’altro, come questo racconto consenta di comprendere meglio chi siamo e quale sia il nostro posto nella natura. Così, nel libro, incontriamo i protagonisti di un lontanissimo passato, messi a confronto con quelli del presente e del futuro. Ispirato da Richard Dawkins ("Il gene egoista", 1976), Manzi immagina che figure aliene sbarchino sulla Terra per valutare se gli abitanti del nostro pianeta abbiano consapevolezza di sé e delle proprie origini, in base a un unico parametro: aver compreso il fenomeno dell’evoluzione. Le risposte vengono da alcuni manoscritti rinvenuti fra macerie pericolanti, nei quali compaiono il piccolo scheletro di australopiteco che tutti conosciamo come Lucy, e poi il ragazzo del Turkana, gli «hobbit» dell’isola di Flores, l’uomo di Ceprano, i Neanderthal del Circeo e di Altamura, la mummia rinvenuta fra i ghiacci in Tirolo.

 

L'AUTORE. Giorgio Manzi è professore ordinario di Antropologia alla Sapienza Università di Roma, accademico dei Lincei e accademico delle Scienze (o dei XL). La sua produzione scientifica internazionale spazia dai temi dell’evoluzione umana a quelli della bioarcheologia. Editorialista di «Le Scienze», collabora con quotidiani, periodici, trasmissioni radio e tv. Fra i numerosi libri per il Mulino: «Ultime notizie sull’evoluzione umana» (2017), «Il grande racconto dell’evoluzione umana» (2013 e 2018), «L’ultimo Neanderthal racconta» (2021).

 

GIAN ARTURO FERRARI, "LA STORIA SE NE FREGA DELL'ONORE"   

 

C’è un libro, anzi un manoscritto, misterioso. Luigi Bassetti, antifascista e direttore editoriale di una grande casa editrice, non se ne stacca mai, se lo porta sempre appresso in una borsa a tracolla, non lo fa vedere a nessuno, non ne parla con nessuno. Tranne, ma solo per vaghi cenni, con Donatella Modiano, suo braccio destro e sua amante, a capo della segreteria editoriale. Non sa, Bassetti, che Donatella è stata ricattata e arruolata come informatrice da un alto funzionario della polizia politica segreta, il commissario. Il quale vuole anche lui sapere, a tutti i costi, che cosa c’è scritto in quel famoso libro. Teme infatti che vi sia nascosto qualcosa di esplosivo, persino letale, per il regime fascista. Al momento, dopo la conquista dell’impero, trionfante. E forse anche per la stessa figura di Mussolini, l’onnipotente Duce. Nella Milano del 1936, città di intrighi e di sospetti, dove molti hanno una doppia faccia e tutti sono avvolti da una ragnatela di silenzi, si dipana una doppia indagine. Quella del commissario, che non si ferma di fronte a nulla, e quella di Donatella, che dopo la morte in un incidente all’apparenza casuale di Bassetti, di Luigi, del suo amore, sente crescere dentro di sé una rabbia feroce, una volontà sempre più determinata di andare fino al fondo, di sapere la verità e di chiudere i conti. Gian Arturo Ferrari, che ha fatto l’editore per tutta la vita e che sull’editoria riflette e dell’editoria racconta – ricordiamo il successo della sua Storia confidenziale dell’editoria italiana –, esordisce nel giallo con "La storia se ne frega dell'onore", un'opera che ricostruisce uno degli ambiti meno esplorati del fascismo italiano: l’editoria. Un’indagine appassionante sugli ambigui rapporti tra chi i libri li pubblica e chi vorrebbe, più o meno metaforicamente, bruciarli.

(© 9Colonne - citare la fonte)