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direttore Paolo Pagliaro

BARDI: NON PENSAVO
A SUCCESSO COSI’ AMPIO

BARDI: NON PENSAVO <BR> A SUCCESSO COSI’ AMPIO

“È un successo bello, non pensavo a una dimensione così ampia. Prendo atto che i lucani hanno compreso appieno l'importanza di ciò che ha fatto il centrodestra e le risposte che ha dato ai cittadini. Dobbiamo continuare nella nostra azione e nel nostro cammino. Non partiamo da zero e speriamo di continuare a dare delle risposte positive ai lucani”. L'astensione? “Nnon è solo un problema solo della Basilicata. È un problema di tutti”. Così, in una intervista al Mattino, il riconfermato presidente della Regione Basilicata Vito Bardi passato in un voto segnato dal forte astensionismo (alle urne il 49,8%) con il 56,63% dei voti sullo sfidante Piero Marrese del centrosinistra che ha ottenuto il 42,16% dei consensi mentre al terzo candidato Eustachio Follia è andato l'1,21% delle preferenze. L'allargamento del centrodestra tradizionale ad Azione e Italia Viva è un “episodio” locale o l'esperimento lucano può essere l'inizio di una nuova fase politica anche a livello nazionale? “Penso che lo sia se si mettono al centro i programmi e le coalizioni trovino un punto di riferimento nel presidente della Regione che faccia da coagulo e consenta di portare avanti i programmi”. Inoltre “l'allargamento della coalizione può facilitare anche nelle scelte future la realizzazione dei programmi. Non bisogna far riferimento alle persone ma ai programmi che vengono portati avanti”. È pensabile un centrodestra autosufficiente (Fdi, Forza Italia e Lega) senza Azione e Italia Viva? “Abbiamo condiviso programmi quindi l'attuazione del programma va condivisa con tutti”. Il candidato del “campo largo” Marrese ha detto che il suo primo atto in consiglio regionale sarà presentare una mozione contro l'autonomia differenziata… “L'autonomia differenziata è diventato uno slogan. Qualora ci accorgessimo che dovesse penalizzare la Basilicata o le regioni del Sud, l'autonomia differenziata troverà in me sicuramente un oppositore. Adesso aspettiamo che questa discussione in parlamento abbia un senso compiuto, dopodiché vedremo come muoverci e quello che fare”. (23 apr  - red)

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