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GAZA, USA: INDAGHIAMO
SU CRIMINI DI GUERRA

GAZA, USA: INDAGHIAMO <BR> SU CRIMINI DI GUERRA

Non si arresta la strage continua nella Striscia di Gaza. Secondo i dati res noti questa mattina dal ministero della Sanità dell’enclave, gestito da Hamas, almeno 34.183 palestinesi sarebbero stati uccisi e 77.143 feriti negli attacchi israeliani scattati dal 7 ottobre. Secondo la stessa fonte, nelle ultime 24 ore sarebbero stati uccisi 32 civili. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini, ha sottolineato il ministero, e migliaia di altri corpi probabilmente si trovano tuttora sotto le macerie. L’ennesimo bilancio di sangue nella Striscia è stato diramato mentre trova ampio spazio nella stampa internazionale il rapporto annuale sui diritti umani del Dipartimento di Stato americano che ieri ha sollevato forti preoccupazioni riguardo alla situazione nell’enclave, non mancando di rilevare la commissione di una serie di crimini di guerra.

Il rapporto rileva che “i gruppi per i diritti umani hanno denunciato estesi e in molti casi senza precedenti abusi legati al conflitto tra Israele e Hamas e hanno denunciato la commissione di crimini di guerra da parte di Israele, Hamas, Jihad islamica palestinese (PIJ)” nonché da parte di “altri gruppi militanti palestinesi”. Tali abusi – sottolinea il rapporto - includono omicidi, torture, rapimenti e violenze sessuali perpetrati da Hamas, PIJ e altri “attori” impegnati nell’attività bellica. Nel rapporto si parla inoltre delle “denunce di torture sistemiche e trattamenti o punizioni crudeli, inumani e degradanti di detenuti palestinesi nelle strutture carcerarie dopo il 7 ottobre” e la scomparsa forzata di migliaia di palestinesi da Gaza. Sebbene il rapporto non rappresenti le conclusioni del governo americano, il segretario di Stato Antony Blinken ha ammesso che il dipartimento “sta esaminando” “gli incidenti” rilevati dal documento.

Questa mattina, intanto, il rapporto del Dipartimento di Stato americano sulla situazione dei diritti umani nei paesi del mondo ha ricevuto la netta critica da parte della portavoce ufficiale del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo la quale il documento “non contiene una parola sul giornalista americano Gonzalo Lira, ucciso in una prigione ucraina”. Inoltre, Zakharova accusa gli estensori del documento di aver denunciato che la Russia avrebbe commesso violazioni dei diritti umani nell’ambito del conflitto in Ucraina, senza fornire alcuna prova. Per Zakharova, dunque, si tratta di un rapporto “basato sui doppi standard”. (23 APR - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)