Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Alessandro Vanoli,
''L'invenzione
dell'Occidente''

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Alessandro Vanoli, <br> ''L'invenzione <br> dell'Occidente''

“L'INVENZIONE DELL'OCCIDENTE” DI ALESSANDRO VANOLI

Nel 1494, solo due anni dopo la ‘scoperta dell’America’, a Tordesillas, una piccola località della Castiglia, veniva firmato un trattato tra Spagna e Portogallo che divideva il mondo in due e inventava l’Occidente come spazio, comunità e cultura. Mai nessuno si sarebbe potuto aspettare che una semplice firma avesse conseguenze così gigantesche e durature. Questa è la storia di come, tra medioevo ed età moderna, le società europee (all’inizio spagnoli e portoghesi in testa) spinsero le proprie ambizioni sempre più verso l’oceano e così facendo trasformarono l’idea che esse avevano dell’Ovest: quella che era una direzione divenne poco alla volta uno spazio pensabile. È perciò una storia di grandi navigatori e di dibattiti violenti tra geografi, una storia di sfide e di esplorazioni che solcarono l’ignoto. Ma è anche la storia dei dibattiti culturali che ne seguirono e che inventarono e definirono quell’Occidente che prima mancava dalle mappe. E il punto di arrivo di questa storia siamo noi. Questo il tema del libro di Alessandro Vanoli, “L’invenzione dell’occidente”, edito da Laterza. In un momento in cui tutto questo appare ormai largamente messo in discussione, forse vale la pena riprendere il discorso da capo e chiedersi come si sia giunti alla nostra idea di Occidente. Come una direzione geografica ha fatto nascere e maturare un’idea di appartenenza. Quel che non possiamo fare è darlo per scontato. Pensare che noi si sia davvero da sempre così, che la nostra storia, la nostra cultura e la nostra civilizzazione corrispondano da sempre a quello spazio indistinto con i piedi in Europa e la testa nell’Atlantico: quell’Occidente che in questo secolo faticoso appare sempre più difficile da stringere nelle nostre idee e nelle nostre mappe. Alessandro Vanoli, storico, scrittore e divulgatore, è esperto di storia mediterranea. Ha insegnato all’Università di Bologna e per un breve periodo all’Università Statale di Milano, occupandosi di storia del Mediterraneo e della presenza islamica in Spagna e Sicilia. Da anni si occupa anche di comunicazione e divulgazione con progetti teatrali e attività didattiche legate alla conoscenza del mondo islamico e alla promozione della storia. Collabora con la RAI e con il “Corriere della Sera”. Per Laterza è autore di Storia del Mediterraneo in 20 oggetti (con Amedeo Feniello, 2018) e Storia del mare (2022).  

 

YVES MÉNY, LE VIE DELLA DEMOCRAZIA

Nel saggio “Le vie della democrazia” (Il Mulino), Yves Meny racconta l’ avventura più avvincente del nostro continente: far scaturire dal basso il potere «divino» a lungo incarnato da re e imperatori. Lunga, cruenta, imperfetta, mai scontata. La democrazia moderna ha percorso un lungo e tormentato cammino: si è ispirata ai principi della democrazia ateniese e della Repubblica romana, si è risvegliata da un lungo sonno con il movimento medievale dei Comuni, si è giovata del dissenso delle chiese protestanti, si è rinvigorita con il parlamentarismo e liberalismo inglesi. Ha poi attraversato l’Atlantico, rimbalzando a Parigi nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1789. Il pur debole costituzionalismo piemontese ne tenne accesa la fiaccola, facendola sopravvivere alle crisi susseguitesi da metà ’800 fino al naufragio della Grande guerra, e all’affermarsi delle esperienze populiste e marxiste. Dopo la catastrofe del 1945, la democrazia ha conosciuto ulteriori sviluppi, affiancati da nuove conquiste (diritti individuali, welfare). Questo libro ne traccia l’itinerario storico attraverso i luoghi iconici delle nostre libertà. Yves Mény ha insegnato Scienze Politiche a SciencesPo di Parigi e in diverse università francesi, europee e americane. Ha creato e diretto il Robert Schuman Center presso l’Istituto universitario europeo di Firenze, di cui è stato Presidente. Per il Mulino ha pubblicato: «Le politiche pubbliche» (con J.C. Thoenig, 20033), «Populismo e democrazia» (con Y. Surel, 20042) e «Popolo, ma non troppo» (2019). 

 

“APOLOGIA DEL NAUFRAGIO” DI FERRUCCIO PARAZZOLI

Perdere la rotta, andare in rovina, affondare. Da sempre siamo abituati a attribuire al naufragio le immagini di una fine irreparabile e senza speranza, che ci lascia spogli non solo di quello per cui ci siamo imbarcati ma anche di tutto quel lo con cui siamo partiti. In “Apologia del Naufragio” (Il Saggiatore), Ferruccio Parazzoli rovescia la prospettiva e ci fa comprendere come soltanto naufragando l’uomo possa trovare veramente se stesso e la verità di ciò che lo circonda. Due, in particolare, sono gli spazi dentro cui ci fa immergere la sua riflessione: da una parte lo Spazio Bianco che, a partire dalla poesia e dai testi sacri, rappresenta il richiamo che spinge l’uomo a lasciare il suo porto sicuro per valicare ogni limite; dall’altra lo Spazio Nero, la tentazione di abbandonare ogni ricerca e rimanere saldi su una terraferma che non permette di raggiungere la propria libertà. Attraverso un costante dialogo tra i due spazi, l’autore invita ad agire e a superare ogni confine; a diventare come Odisseo, al quale non importò più del destino della sua anima ma solo di ripartire sempre verso un nuovo naufragio, quando “scoprì con esultanza che non era il mare quello che stava navigando, ma lo Spazio sterminato che circonda la vita di ogni uomo”. Parazzoli (Roma, 1935) è autore di numerosi romanzi, racconti e saggi. Fra i titoli pubblicati con il Saggiatore ricordiamo Eclisse del Dio Unico (2012), Il fantasma di Dio (2013), Teatro Italia (2020) ed Elefanti bianchi (2022). 

 

“VIAGGIO MUSICALE NELL’ANIMO UMANO”

Lungo la storia, filosofi e pensatori hanno sempre riconosciuto che la musica si distingue per più di un motivo dalle arti sorelle e per certi aspetti ricomprende in sé anche diverse espressioni artistiche e molte altre discipline, dalla matematica alla medicina. La musica può evocare la luce del sole nel suo splendore ma può anche richiamare l’oscurità e la notte con il suo oscuro fascino. Può riportarci a una natura primigenia e suscitare le passioni e i sentimenti che ogni uomo prova nella propria quotidianità. “Viaggio musicale nell’animo umano” di Enrico Fubini e Laurence Wuidar (Marsilio) vuole esplorare le vie per mezzo delle quali la musica penetra nell’animo umano. Il libro propone un percorso attraverso temi e testi che vanno dalla filosofia platonica alle ideologie delle avanguardie novecentesche. I due autori hanno già collaborato nel libro I linguaggi dell’ineffabile. Musica e mistica: tradizioni ebraiche e cristiane a confronto. Enrico Fubini (Torino, 1935), già ordinario di Storia della musica all’Università di Torino e direttore della «Rivista italiana di musicologia», ha tenuto corsi e conferenze in numerose università straniere. I suoi interessi di studio si sono diretti soprattutto verso la storia dell’estetica e del pensiero musicale e il rapporto della musica con il pensiero ebraico. Tra le sue numerose pubblicazioni, tradotte anche all’estero: L’estetica musicale dal Settecento a oggi (1964, 1968, 1987), Estetica della Musica (2003, 2018), Il pensiero musicale del Novecento (2011 2) e Musicisti ebrei nel mondo cristiano (2016). Laurence Wuidar  insegna Storia della filosofia medievale presso lo Studio filosofico domenicano di Bologna. È l’autore di numerosi libri sul pensiero musicale nei suoi intrecci con la storia delle scienze e della filosofia.

“IL LIBRO CHE IL TUO GATTO VUOLE CHE TU LEGGA” DI LUCY HOILE

In “Il libro che il tuo gatto vuole che tu legga” (in vendita dal 10 maggio per Corbaccio) la comportamentalista Lucy Hoile spiega come costruire una relazione solida e felice con il proprio gatto. Come è noto, i gatti sono animali enigmatici con comportamenti molto spesso difficili da interpretare. Non è facile capire i loro bisogni e questo non di rado pregiudica la relazione con loro. L’autrice descrive come i gatti comunicano attraverso il linguaggio del corpo, i vocalizzi e la marcatura olfattiva, la loro lingua segreta degli odori. Riuscire a decifrare queste informazioni ci aiuta a comprendere quello che ci stanno dicendo, se stanno bene o se hanno qualche disturbo, se sono stressati o se sono sereni. Grazie a questo libro potremo sentirci ancora più vicini al nostro amico felino, e saremo in grado di costruire una relazione più amorevole, empatica e soddisfacente per tutta la vita. Lucy Hoile è una comportamentalista per gatti che dal 2010 lavora per migliorare la vita dei gatti e dei loro umani. Ha conseguito il diploma in Companion Animal Behaviour Counselling all’University of Southampton ed è una dei pochissimi comportamentalisti esclusivamente per gatti del Regno Unito. Lucy vive a Southampton con la sua famiglia, due gatti, Fig e Sparx, il Labrador Bucky e l’assolotto Peach.

(© 9Colonne - citare la fonte)