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L’Alaska (e il suo oro) diventano americani

18/10/1867

L’Alaska (e il suo oro) diventano americani

Il 18 ottobre 1867 gli Stati Uniti prendono formalmente possesso dell'Alaska dopo l'acquisto del territorio dalla Russia per 7,2 milioni dell’epoca, meno di due centesimi per acro. L'acquisto comprende 586.412 miglia quadrate, circa due volte la dimensione del Texas, ed è stato promosso dal segretario di Stato Una scelta che non venne condivisa dall’opinione pubblica americana che definì quella operazione mirante ad ottenere un territorio sterile e inabitato la “Follia di Seward” o “Garden Polar Andrew Johnson Orso”. Opinione che ovviamente cambiò quando venne annunciata la prima scoperta di un filone di oro in un affluente del fiume Klondike, appunto in Alaska, nel 1896, innescando la leggendaria corsa all'oro. L’Alaska divenne il 49.mo Stato americano il 3 gennaio 1959 - grande un quinto della dimensione degli altri 48 Stati - e viene ampiamente sfruttata per le sue vaste risorse naturali. Il 25% del petrolio degli Stati Uniti e oltre il 50% dei suoi prodotti ittici proviene proprio da qui. Il nome Alaska deriva dalla parola Aulet (la lingua eschimese) Alyeska, che significa “grande terra” o “la scogliera contro cui si frange il mare”. L’Alaska festeggia il Seward’s day, il Giorno di Seward, il 30 marzo, a ricordo della firma avvenuta appunto nel 1867 del trattato di passaggio del territorio dalla Russia e, appunto il 18 ottobre, l’Alaska Day.

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