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direttore Paolo Pagliaro

DANTE COMPIE 750 ANNI: CELEBRAZIONI IN ITALIA E ALL’ESTERO

Mostre, letture, convegni, concerti, spettacoli e lectio magistralis: saranno 187 gli eventi in Italia e più di 170 quelli all’estero, che nel corso di un anno celebreranno il 750esimo anniversario della nascita di Dante Alighieri. “L’idea è stata quella di organizzare qualcosa di coinvolgente che affianchi alla qualità dello studio e della ricerca anche forme di coinvolgimento, trovando il giusto equilibrio. È stato un lavoro importante, di raccordo delle istituzioni locali e culturali”. A presentare il programma di eventi è il ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, che assicura: “Il nostro lavoro non si fermerà qui, ma continuerà con altri eventi che culmineranno nel 2021 in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante”. Secondo Franceschini questo evento è un modo di “fare cultura e avvicinare persone che con canali tradizionali non sarebbe stato possibile avvicinare” e per questo “è importante il coinvolgimento della Rai e di Roberto Benigni”. Le celebrazioni sono state aperte lunedì da una grande manifestazione nell’aula legislativa del Senato, in diretta televisiva su Rai1, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del presidente del Senato, Pietro Grasso con gli interventi del cardinale Gianfranco Ravasi, del ministro Franceschini e del professor Enrico Malato. Ha completato l’evento un omaggio musicale di Nicola Piovani e Rosa Feola e una "lectura dantis" di Roberto Benigni. Nella Sala Garibaldi, invece, è stata aperta un’esposizione di documenti della più avanzata ricerca sull’opera di Dante. La mostra, a cura del centro Pio Rajna (centro studi per la ricerca letteraria, linguistica e filologica e della casa di Dante a Roma), esporrà edizioni moderne di opere e preziose riproduzioni in facsimile di antichi codici miniati. In Italia saranno impegnate in prima fila le città più legate al Sommo Poeta: Firenze, Ravenna, Verona e Roma. Il programma degli eventi è stato realizzato dal comitato costituito dal Mibact e composto dalla presidenza del Consiglio dei ministri, dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, dal ministero dell’Istruzione, dalla Rai, dai comuni di Firenze, Ravenna e Verona, dal centro Pio Rajna, dall’Accademia della Crusca, dalla Società Dantesca italiana e dalla Società Dante Alighieri. “Qualche mese fa ci sono state polemiche che accusavano il ministero di non essersi ricordato di questo anniversario - afferma Rossana Rummo, direttrice delle biblioteche e degli Istituti culturali del Mibact -, ora annunciamo un ricco programma che coinvolge i sindaci di tre città simbolo, istituzioni culturali, la Rai e altri ministeri”. Le celebrazioni si terranno anche all’estero, grazie agli 80 Istituti italiani di cultura del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, che commemoreranno Dante con 173 eventi tra convegni, mostre, concerti, spettacoli teatrali, concorsi, pubblicazioni, letture, conferenze, corsi di aggiornamento, traduzioni e proiezioni. “La nostra formidabile rete di Istituti italiani di cultura – continua Franceschini – ha dimostrato, con questi eventi, che Dante è la nostra carta d’identità e la bandiera del nostro Paese in molte parti del mondo”. Il logo ufficiale dell'anniversario è stato realizzato da Kristian Prifti, studente della 3a/I, indirizzo grafica e comunicazione, dell'Istituto tecnico statale “Francesco Viganò” di Merate, in provincia di Lecco, ed è stato scelto attraverso un concorso del ministero dell'Istruzione, al quale hanno partecipato 90 scuole. “Ho creato questo logo pensando a una figura che richiamasse la Divina Commedia e l’ho rappresentata attraverso i triangoli, che simboleggiano le tre Cantiche - spiega il giovane autore del logo – e inoltre fanno pensare a una pietra preziosa, come è Dante per la lingua italiana”. I colori richiamano la bandiera italiana e lo slogan recita “Lo viso mostra lo color del cuore”. Prifti spiega che è stato “scelto di sostituire la parola ‘core’ con ‘cuore’ perché, così come Dante è passato dal latino al volgare, anche noi abbiamo sostituito la lingua volgare di Dante con il linguaggio di oggi”. (7 maggio 2015)

(© 9Colonne - citare la fonte)

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