Il 21 novembre 1783, alle 13 e 54 minuti, sul cielo di Parigi, il primo volo di un essere umano. Anzi due. Il 29enne Jean Francois Pilàtre de Rozier (1765-1785) e il maggiore dell'esercito e marchese Francois d'Arlandes (120 anni prima dell’esordio aereo dei fratelli Wright De Rozier), in 25 minuti, a bordo di una mongolfiera con un pallone ovale del diametro di 15 metri, percorrono 12 chilometri ad una altezza di mille metri. Pilàtre de Rozier - che era un chimico di tutto rispetto per l’epoca visto che dirigeva il gabinetto del conte di Provenza, fratello del re di Francia, Luigi XVI - era rimasto folgorato pochi mesi prima, il 4 giugno, assistendo al primo volo del pallone aerostatico ideato da Joseph Michel (1740-1810) e Jacques Etienne Montgolfier (1745-1799). I due fratelli, proprietari di una cartiera ad Annonay, nella piazza del mercato di questo paese nei pressi di Lione, avevano riempito un involucro di carta di aria calda del diametro di 10 metri facendo sollevare il rudimentale pallone di circa 2.000 metri. E l’intraprendente chimico aveva assistito anche al volo dimostrativo che i Montgolfier avevano organizzato il 19 settembre, a Versailles, alla presenza di Luigi XVI e di Maria Antonietta e di tutta corte, oltre che di una folla di oltre 100 mila persone. In quell'occasione avevano fatto librare un pallone con a bordo una pecora, un'oca e un gallo che aveva volato per 8 minuti, per una distanza di tre chilometri, riuscendo anche a ritornare a terra con gli occupanti terrorizzati ma illesi. Il chimico decise che sarebbe stato lui il primo uomo a volare. E così fu, appunto quel 21 novembre 1783. Ma, purtroppo, sarà anche il primo uomo a morire in un incidente aereo. Il 15 giugno 1785, tentando l’attraversamento della Manica, a bordo di un aerostato messo a punto da lui stesso, la cosiddetta mongolfiera di Rozier che utilizzava anche idrogeno.
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