“CHIUSO PER KINDLE”: LIBRAI AI TEMPI DEI LETTORI DIGITALI
Insidiato dai negozi online e dai supermercati, minacciato dall'e-book e dalla crisi, il libraio resiste come un soldato che crede molto, moltissimo, nella sua missione: presentare ogni giorno ai lettori storie e idee in forma di libro, scegliendo con esperienza e passione tra le migliaia di proposte che affollano i cataloghi degli editori. Tra gli scaffali, Don Chisciotte e Maigret, libri di ricette e casi letterari nelle varie sfumature, si spartiscono l'attenzione degli acquirenti senza risparmiarsi colpi bassi. Loro, i lettori, si difendono come possono, confortati dall'inserto del giornale di fiducia e da una sana diffidenza. “Chiuso per Kindle” (Bompiani, pp. 171, 9,50 euro) di Massimiliano Timpano e Pier Francesco Leofreddi, è un viaggio nella vita quotidiana di una libreria, un'irresistibile galleria di clienti raccontata da chi lavora dietro la cassa, la cronaca senza omissioni delle cattive abitudini dell'editoria nell'era del best seller a tutti i costi. Ma è anche, e soprattutto, un atto d'orgoglio nei confronti di un mestiere insostituibile, che nessun tablet potrà sconfiggere. Gli autori, due librai, vivono e lavorano a Roma.
IL JAZZ ITALIANO IN UN DIZIONARIO
A partire dagli anni settanta il jazz italiano ha acquisito un peso e un ruolo importante, ben considerato persino sull'arena internazionale. Sulle tracce di alcuni interpreti di assoluto valore mondiale, oggi è nata una nuova scena di musicisti più giovani, che si sta già imponendo, non solo nel nostro Paese, per la rigorosa preparazione musicale e le capacità creative. Questo è dovuto anche al lavoro sostenuto dalle scuole di jazz e dai conservatori, all'azione di jazzisti stranieri di passaggio in Italia che, collaborando e insegnando, hanno fatto crescere dal punto di vista tecnico e artistico i nostri musicisti. La necessità di un esaustivo “Dizionario del jazz italiano”, (Feltrinelli, pp. 384, 16 euro) era sentita da tempo: Flavio Caprera monitora i movimenti presenti sulla scena italiana, ricostruendo i fili delle relazioni e delle collaborazioni tra i diversi musicisti. Il testo dedica spazio non solo alle figure più note del jazz italiano, ma anche ai musicisti più giovani. Una guida che cerca di rappresentare, attraverso i suoi protagonisti, le diverse aree geografiche italiane, le loro caratteristiche intrinseche e il tipo di jazz suonato. Di ogni musicista si fornisce un'esauriente biografia, una discografia con i lavori più importanti e il sito web di riferimento.
ETICA ED ESTETICA IN “LA MUSICA E’ UN TUTTO”
Daniel Barenboim, con “La musica è un tutto” (Feltrinelli, pp. 128, 7 euro) torna a riflettere sulla musica. Sulla musica che si fa, che si legge, che si interpreta e che si ascolta. Sulla musica che interconnette, che stringe relazioni e le riempie di senso. L’autore ha a cuore una visione della musica in cui etica ed estetica dialoghino continuamente e a livelli diversi. Eseguire bene un pezzo implica una scelta, è di per sé una sequenza di scelte. Non è diverso da ciò che deve fare un politico. La scelta giusta. E il giusto produce bellezza, ma solo se si impone quel formidabile equilibrio che da una parte guarda alla partitura e al compositore, dall'altra al nesso profondo fra gli esecutori, e dall'altra ancora al pubblico, ai luoghi dell'ascolto, a chi governa le sale, a chi governa tout court. Diviso in tre sezioni (Occasioni, Conversazioni e un Epilogo), il volume entra con severità e leggerezza di spirito nei temi che sono centrali per la cultura musicale contemporanea.
“STANOTTE IL CIELO CI APPARTIENE” DI ADRIANA POPESCU
Per guadagnarsi da vivere la trentenne Layla fa la fotografa di eventi. Una sera, mentre lavora in una discoteca, rimane folgorata da un ragazzo che balla con gli occhi chiusi al ritmo di una musica tutta sua, come fosse completamente avulso dalla folla. Layla gli scatta una foto proprio l'attimo prima in cui viene colpito nell'occhio da una gomitata casuale. È quella sera che Layla e Tristan si incontrano per la prima volta. Sono entrambi impegnati in relazioni stabili, ma decidono di non rinunciare alla simpatia che provano l'uno per l'altra e di rimanere amici. Insieme passano attimi indimenticabili, come istantanee perfette: un giro in moto per gli angoli segreti della città, un pranzo lungo il fiume, una serata a guardare le stelle cadenti. Ma qual è il confine fra l'amicizia e l'attrazione? Quanto può durare un'amicizia fra uomo e donna? Tutto qusto è “Stanotte il cielo ci appartiene” (Giunti, pp. 400, 9,90 euro) di Adriana Popescu.
“RIPARTO DA ME”: STORIE DI DONNE CORAGGIOSE
Il termine depressione è declinato perlopiù al femminile, come se fosse uno sbocco obbligato per la maggior parte delle donne, soprattutto per quelle che non sono più nel fiore degli anni, frustrate dagli insuccessi e dalle speranze deluse, non solamente in campo sentimentale. Eppure esistono prospettive diverse da cui guardare il problema. Una per tutte: la crisi, se affrontata nel modo giusto, prelude quasi sempre a una fase di cambiamento della nostra esistenza, nel senso che potrebbe accrescere una conoscenza più profonda della nostra vita interiore e dei meccanismi di funzionamento della nostra sfera affettiva, incoraggiando la nostra autonomia. Pertanto, a seguito di una crisi depressiva, non è insolito che si verifichi un sorprendente miglioramento della qualità della vita, anche in forme decisamente concrete. “Riparto da me” (Feltrinelli, pp. 240, 8 euro) di Ivana Castoldi, illustra molte storie di donne che, in maniera creativa, hanno saputo trasformare una dolorosa esperienza di crisi in un processo di cambiamento davvero significativo. Attraverso il racconto e l’analisi che ne fa l’autrice, si scopre che la depressione e l’ansia che quasi sempre l’accompagna non sono incontrollabili, perché si possono affrontare con opportune strategie personali vincenti: strategie di sopravvivenza che ci facciano sentire promotori del nostro benessere.
LUISA VERDI RACCONTA “IL SADISMO DEL POTERE”
“La storia che racconto fa parte di un passato che ha avuto reazioni a catena e conseguenze su di me fino ad un paio di anni fa. L’ho voluta scrivere e raccontare per renderla nota anche al di fuori della ristretta cerchia di persone coinvolte perché penso che a tutt’oggi possano ripetersi situazioni simili sia in ambienti uguali che diversi”. Inizia così il libro di Luisa Verdi dal titolo “Il sadismo del potere negativo e l’omertà. Storia di un conflitto non risolto tra emozioni, cultura e ignoranza” (Aracne editrice, euro 8, pp. 96) con la prefazione di Fabrizio Di Giulio, specialista di Neurologia e Psichiatria all’Università La Sapienza. Verdi, romana classe 1947, giornalista pubblicista, ha lavorato presso due grandi organizzazioni sindacali, poi presso studi di Consulenza del lavoro. L’autrice racconta un evento, vissuto in una grande organizzazione sindacale, che non solo l’ha totalmente espunta dal contesto lavorativo, ma soprattutto ha fatto “deragliare” la sua esistenza, sospingendola verso l’autodistruzione in risposta a sue aperture di fiducia, amicizia ed amore. Raccontare e rendere pubblico il danno ricevuto diventa così un atto concreto teso a sanare una sofferenza tanto profonda quanto inutile. Il volume, breve e di agile lettura, è rivolto a chi ha memoria del contesto storico–politico in cui si inseriscono gli eventi riportati, ma anche a chi, nato dopo la caduta del muro di Berlino, sia curioso di conoscere alcuni aspetti del sistema di relazioni interno a grandi organismi di massa durante la Guerra Fredda.
(© 9Colonne - citare la fonte)