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direttore Paolo Pagliaro

A Varese l'America nelle foto di Wim Wenders

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

A Varese l'America nelle foto di Wim Wenders

L’AMERICA NELLE FOTO DI WIM WENDERS
Il Fondo Ambiente Italiano presenta fino al 29 marzo a Villa e Collezione Panza a Varese “Wim Wenders. America”, una mostra fotografica dedicata al regista e fotografo, maestro del Nuovo Cinema Tedesco, con cui la Villa inaugura una programmazione attenta al panorama attuale del mondo della fotografia. In esposizione 35 fotografie, di cui alcune di grandi dimensioni, realizzate negli Stati Uniti tra la fine degli anni Settanta e il 2003 e che documentano ambienti, paesaggi, architetture, strade catturati dall’obiettivo della macchina fotografica di Wenders con uno sguardo acuto e profondo teso alla contemplazione dell’immensità della natura e alla potenza della luce. Una personale lettura dell’America da parte del regista tedesco che si definisce un artigiano che utilizza la luce. (red)

ROMA RITRATTTA DA GRANDI FOTOGRAFI
Basilico, Berengo Gardin, Bossaglia Chiaramonte, Cresci, Ghirri, Guidi, Jemolo, Koch: grandi autori per un omaggio a Roma. Le loro fotografie, in mostra fino all’8 marzo al Museo di Roma Palazzo Braschi, ritraggono la città e il suo territorio, colta nelle sue grandi modificazioni in un lasso di tempo che va dal 1986 ed il 2006, ed offrono l’opportunità per una riflessione sulla fotografia contemporanea e sulla sua ricerca di nuove iconografie del paesaggio urbano. Gli autori delle opere esposte, sotto il titolo di “Fotografie di Roma 1986-2006”, hanno privilegiato la visualizzazione del paesaggio e dei segni lasciati dall’uomo, delle realtà urbane e periferiche di città e metropoli e delle architetture. Oltre a soggetti familiari e inconfondibili: San Pietro, Castel Sant’Angelo, piazza Navona, il Pantheon, sono ritratte scene di vita quotidiana in Trastevere, a Campo dei Fiori, alle fermate degli autobus, nel traffico cittadino. E ancora, i cantieri delle grandi opere pubbliche che hanno preceduto e accompagnato l’arrivo del Duemila, fino alle nuove costruzioni opera dei più rinomati architetti. (red)

A BOLOGNA LE “LADIES FOR HUMAN RIGHTS”
Bologna, 20 feb –Una rassegna di 18 eco-ritratti, realizzati da Marcello Reboani con materiali di recupero, di donne che a partire dal XX secolo si sono impegnate nella lotta per i diritti umani. E’ la carrellata che offre la mostra “Ladies for Human Rights”, fino al 15 marzo a Palazzo d’Accursio a Bologna, in collaborazione con il Robert F. Kennedy Human Rights Europe. Il progetto è dedicato alla memoria di Ilaria Alpi, di cui viene presentato un inedito ritratto. Una particolare menzione è dedicata a Julia Tamayo León, attivista peruviana prematuramente scomparsa nel 2014. In mostra anche i ritratti di Malala Yousafzai, Diana Spencer, Isabel Allende, Aung San Suu Kyi, Anna Eleanor Roosevelt, Norma Cruz, Rania di Giordania, Joan Baez, Elisabeth Taylor, Leymah Gbowee, Annie Lennox, Madre Teresa, Ellen Johnson Sirleaf, Caddy Adzuba Furaha, Maria Montessori, Anna Frank. (PO / red)

OMAGGIO A RENATO ZERO
Non solo un cantante originale e provocatorio ma anche un testimone formidabile di quarant’anni di storia del nostro paese, dagli anni di piombo agli anni del vuoto di senso. Con le sue canzoni ha raccontato l’uomo, le sue maschere, gli ultimi. Ha sdoganato con decenni di anticipo temi come la pedofilia, la droga, il controllo delle menti, l’identità di genere. Ha inciso nel costume e nel linguaggio, ha creato una sua rete prima della rete, sempre libero da tessere politiche e schieramenti identitari, sessuali, culturali. A Renato Zero è dedicata, fino al 22 marzo a Roma, una mostra a La Pelanda, con un grande allestimento multisensoriale – esteso su uno spazio di 1000 mq - che vuole essere un mosaico di documenti, immagini, musica, costumi e cimeli per celebrare attraverso sei ambienti ad alta tecnologia le canzoni, le metamorfosi e le battaglie dell’artista romano e ripercorrere, attraverso materiale introvabile, un viaggio nel tempo e nella musica dell’Italia, nel suo costume e nelle sue maschere, tra moda e spettacolo, vizi, virtù, rivoluzioni e contraddizioni di un intero popolo. (red)

I “VESTITI DEI SOGNI” DEL CINEMA ITALIANO
Un’eccellenza italiana. Un’arte nell’arte. Quella dei costumi, quella degli artisti e degli artigiani che hanno fatto grande il cinema, italiano e internazionale. La omaggia a Roma, a Palazzo Braschi, fino al 22 marzo, la mostra "I vestiti dei sogni. La scuola italiana dei costumisti per il cinema". Protagonisti i Premi Oscar Piero Tosi (Oscar alla carriera, nel 2013), Danilo Donati (nel 1969 per “Romeo e Giulietta” di Zeffirelli e nel 1977 per “Il Casanova” di Fellini), Milena Canonero (ben tre, il primo con Stanley Kubrick per “Barry Lyndon”, poi per “Momenti di gloria” e, in anni recenti, per la “Marie Antoniette” di Sofia Coppola) e Gabriella Pescucci (al lavoro con Martin Scorsese per “L’età dell’innocenza”). Con un progetto di allestimento luci affidato a Luca Bigazzi, tra i più apprezzati direttori della fotografia del panorama contemporaneo, I vestiti dei sogni raccoglie oltre 100 abiti originali, decine di bozzetti e una selezione di oggetti, tra i quali spicca l’unicum della pressa che un maestro come Danilo Donati costruì per foggiare i costumi dell’Edipo Re di Pier Paolo Pasolini. (red)

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