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direttore Paolo Pagliaro

MIGRANTI, RENZI: “LA UE DIA RISPOSTA POLITICA”

Più politica, meno demagogia e risposte emotive. E meno sciacallaggio. Alla vigilia del Consiglio europeo convocato d’urgenza dopo l’ennesima tragedia del Mediterraneo, il premier Matteo Renzi si reca in Parlamento con una visione precisa, e anche ottimista perché “per la prima volta questa vicenda ha finalmente provocato una presa di consapevolezza da parte dei governi europei”. Secondo Renzi “è semplicistico dire "tutti a casa loro" oppure "accogliamo tutti". Di fronte a quello che stiamo vivendo si impone una strategia di più ampio respiro". Eccola, allora, la strategia di ampio respiro che l’Italia proporrà domani al Consiglio Ue: “Rafforzare le operazioni in mare, combattere i trafficanti di uomini, che non è soltanto una questione di sicurezza ma soprattutto di dignità della persona umana, scoraggiare le partenze, affidare le procedure di asilo con un team europeo di tutti i 28 paesi”. La situazione è drammatica, spiega Renzi, perché “non è azzardato sostenere che ciò che sta avvenendo nel Mediterraneo sia una forma di moderno schiavismo: che 1002 persone siano state assicurate alle patrie galere per traffico umano non può significare che la Ue può lasciare solo a noi questa battaglia che è di assoluta civiltà. Sono fiducioso che l'Ue possa cambiare passo”. Quindi il premier rivendica la scelta di avere una ‘Mrs Pesc’ italiana con Federica Mogherini: “Come avete visto non era per riempire una casella che abbiamo chiesto l'alto rappresentante per la politica estera, ma per affermare un principio. Stiamo parlando di dignità dell'uomo è la priorità dell'Italia è far si che l'Europa torni ad avere un ruolo politico”.

 

POLEMICA CON LA LEGA. Poi però Renzi rilancia anche la polemica politica interna all’interno, tornando a lanciare i propri strali contro la Lega Nord: “Sento in tv che 'dobbiamo scoraggiare le partenze', ma si sappia che scoraggiare le partenze non si fa con una dichiarazione nel talk show ma mettendo l'alto commissariato dell'Onu in Sudan e Niger e evitando di inseguire la demagogia come sta facendo larga parte dell’opposizione” è il preludio all’alzata di tono: “C’è un limite allo sciacallaggio di queste ore, c’è un secolo di civiltà giuridica e di valori umani a cui non rinuncia questo Paese in nome della demagogia. Noi non ci rinunciamo". Ancora rivolto a Matteo Salvini, Renzi spiega che “non si può solo parlare alla pancia delle persone, anche se qualcuno dice che è il modo per vincere le elezioni. Noi abbiamo avuto alle Europee un risultato inedito negli ultimi 50 anni nel momento di massimo degli sbarchi, con Mare Nostrum pienamente attiva e con una polemica costante su questi temi. L'idea che gli italiani votino sulla base della pancia, come pensa qualcuno, è profondamente offensiva nei confronti degli italiani".

 


SALVINI: “IO SCIACALLO? IL BECCHINO TACCIA”.
La risposta leghista è immediata. Da Livorno, Salvini in persona spiega: “Renzi continua a darmi dallo sciacallo, ma il becchino taccia”. E anche nel dibattito alla Camera e al Senato i toni sono forti, con l’Esecutivo accusato dal Carroccio di essere addirittura “un governo di assassini con le mani sporche di sangue”. E alla durezza dello scontro partecipa anche Fabrizio Cicchitto, di Ncd, che interviene dando ai leghisti dei “trogloditi della politica”. Ma anche dalle altre forze delle opposizioni arrivano le critiche alla maggioranza, e come al solito il più incisivo è il grillino Alessandro Di Battista: “Presidente Renzi, lei parla di fame, ma la fame in Africa la portano multinazionali con cui lei fa accordi segreti come il Ttip. Parla di guerra, ma il primo responsabile è il presidente Napolitano che più di ogni altro ha insistito per quella guerra oscena e sciagurata contro la Libia. Parla di scafisti da combattere perché a braccetto con la mafia, la stessa mafia che si è mangiato metà del suo partito qui a Roma”. (Sis – 22 apr)

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