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direttore Paolo Pagliaro

"Priscilla - La regina del deserto" ritorna a Milano

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

“PRISCILLA - LA REGINA DEL DESERTO” RITORNA A MILANO
Da lunedì 27 maggio, alle 21, il musical campione di incassi “Priscilla – La regina del deserto” ritorna in esclusiva al Teatro Manzoni di Milano (via Alessandro Manzoni). Il musical, firmato dal regista Simon Phillips e tratto dal film commedia “The Adventure of Priscilla Queen of the Desert”, ha venduto oltre quattro milioni e mezzo di biglietti in tutto il mondo e in Italia, la prima versione - realizzata dal Gruppo MAS guidato dall’imprenditore Daniele Luppino - ha battuto ogni record al suo debutto vendendo oltre 120.000 biglietti in 4 mesi di tenitura e raggiungendo il primo posto nella classifica dei musical più venduti su Ticketone. Sul palco – realizzato con un allestimento scenotecnico identico all’imponente versione di Broadway - una varietà di oltre cinquecento costumi; una raffica di battute esilaranti e una colonna sonora di venticinque intramontabili successi internazionali tra cui “I Will Survive”, “Material Girl”, “Finally” e “It’s Raining Men”, suonate dal vivo da una band di otto elementi. La sceneggiatura dello spettacolo, con il suo messaggio sulla famiglia, la tolleranza e l’accettazione, è capace di raccontare e alternare momenti di puro divertimento ad altri più emozionanti, mantenendo uno stile originale, brillante e decisamente non convenzionale. È la storia di Tick, Bernadette e Adam, eccentrici artisti che, grazie ad un ingaggio, decidono di lasciare la noia e i problemi della loro vita a Sidney e portare il loro spettacolo di Drag Queen nell’entroterra australiano ad Alice Springs. Inizia così una travolgente avventura “on the road” di tre amici che, a bordo di un vecchio bus rosa - soprannominato Priscilla - viaggiano attraverso lo sconfinato deserto australiano alla ricerca di amicizia e amore, finendo per trovare più di quanto avessero mai sognato. (Cle)

A GENOVA “IL CANTO DELLA VALLE”
La storia del Sudafrica negli anni di passaggio dall’apartheid alla difficile conquista della modernità. Il tutto raccontato attraverso i rapporti tra un vecchio nonno di pelle nera legato al passato e una ragazzina (sua nipote) che sogna il nuovo, mentre l'autore interviene a epicizzare un assunto che oscilla abilmente tra l’informazione storica e l’analisi psicologica. Questo è “Il canto della valle” diretto da Matteo Alfonso e interpretato da Nicola Pannelli ed Elisabetta Mazzullo, in scena al Teatro della Corte di Genova dal 27 maggio al 6 giugno. Scritto nel 1996 dall’autore, attore e regista Athol Fugard, nato in Sudafrica nel 1932, "Valley Song" è opera di un drammaturgo che a suo tempo interessò anche Peter Brook, il quale ne mise in scena "Sizwe Banzi is Dead" (spettacolo visto anche a Genova). (Cle)

LA BEAT GENERATION SBARCA A TERNI
Il teatro Secci, nel cuore della Ex Siri a Terni, per una notte diventerà un’ideale appendice della storica libreria City Lights Bookstore nel North Beach di San Francisco, la culla della beat generation. Le atmosfere delle “public lecture” ospitate dal “covo” di Ferlinghetti, Kerouac, Ginsberg e tanti altri autori, rivivranno infatti in uno spettacolo a cura dell’Associazione culturale “Polvere di stelle”, che propone la terza edizione dell’evento “Il battito della farfalla”. Sul palco del Secci, il prossimo 30 maggio alle 21, saliranno autori e cantanti, musicisti, attori e voci con la partecipazione straordinaria di Jacqueline Maria Ferry in una perfomance dal titolo evocativo: “Se tocchi un fiore disturbi una stella – La sacra unità dell’Universo secondo noi e la beat generation”. Lo spettacolo riprende, infatti, tutti i temi cari a quel grande movimento culturale giovanile che originò non solo una delle più longeve correnti letterarie e artistiche del Novecento, ma veri e propri stili di vita, ideali e paradigmi sociali (dal movimento dei figli dei fiori e ai beatniks) nati come una rivolta contro la borghesia statunitense che infine sfoceranno nella protesta contro la guerra del Vietnam. Al centro della scena le tematiche legate all’ambiente, all’ecologia e alla sostenibilità partendo dalla convinzione (per dirla con Bateson, scienziato olistico) della “sacra unità” del mondo naturale, dove un fiore ed una stella sono in stretta relazione, tanto stretta che l'agire umano sul pianeta sicuramente si riverbera anche altrove nell’universo. Oggi la gerarchia del sistema antropocentrico è stata abolita. Lo sfruttamento progressivo delle risorse deve essere sostituito dalla circolarità della rigenerazione: “prendere” implica “dare”, ma soprattutto, “restituire”. I letterati della “beat generation” per primi hanno presagito, anticipando di oltre 50 anni, le tematiche, i conflitti, i drammi impliciti della convivenza tra uomo-natura-ambiente, sopraffatti dallo sviluppo tecnologico-produttivo e dall'instaurarsi del disagio esistenziale prodotto dall’antropizzazione del pianeta, scatenando estraneità reciproca. (Red)

A ROMA SPETTACOLO INCHIESTA SUL MOSTRO DI FIRENZE
Dal 19 al 24 maggio va in scena, in anteprima mondiale, al Teatro Agorà di Roma (via della Penitenza 33) “Et in Arcadia ego”, spettacolo-inchiesta tratto dal testo Cui prodest di Alessandro Bartolomeoli, che lega la strategia della tensione, i delitti del mostro di Firenze, esoterismo a un “potere” ben più grande e forte. Uno spettacolo - e un libro - che riapre grandi ferite del nostro Paese, mai veramente risolte e di cui ancora oggi si sa molto poco. Il libro di Bartolomeoli – che presto diventerà anche un film - indaga ampiamente sugli episodi criminosi legati al mostro di Firenze, e non solo; emergono simbologie comuni, personaggi ed episodi che hanno riempito le pagine dei giornali diventano il fil rouge che si collega a poteri occulti, il tutto regolato da un’unica, probabile, mente. Partendo da ciò la sceneggiatura dello spettacolo Et in Arcadia ego viene riscritta a quattro mani e messa in scena con la regia di Alex Pascoli, che ne diventa anche protagonista insieme ad Alessio Caruso. Alex è un giovane scrittore che ha pubblicato un libro inchiesta sugli anni del terrorismo, osteggiato per il suo contenuto; Alex ritiene di avere scoperto una relazione tra lo stragismo e i delitti del mostro di Firenze. Il suo informatore però viene ucciso con la stessa arma usata dal Mostro, la famosa Calibro 22, arma mai trovata che misteriosamente ricompare sulla scena dopo anni dall'ultimo delitto del mostro. Il cadavere però, viene fatto ritrovare a casa dello stesso scrittore. Gli indizi ricadranno inevitabilmente su di lui. Sarà proprio attraverso i colloqui tra Alex e l'avvocato che emergerà una verità terribile, sconcertante. il mostro non colpiva più dal suo ultimo delitto del 1985. Siamo certi che sia tutto finito? (Cle)

“UN POSTO LUMINOSO CHIAMATO GIORNO” IN SCENA A ROMA
Tony Kushner, uno degli autori più interessanti del panorama drammaturgico statunitense, vincitore del premio Pulizer nel 1993 grazie all’opera “Angels in America: a gay fantasia on national themes”, si è affermato negli ultimi anni come sceneggiatore di film quali “Lincoln” e “Munich”. Nel 1994 scrive “A bright room called day” (Un posto luminoso chiamato giorno), opera ambientata a Berlino negli ultimi mesi della Repubblica di Weimar, sullo sfondo della progressiva ascesa al potere di Hitler. Sarà proprio con questo caposaldo del panorama drammaturgico internazionale, nella traduzione di Gian Maria Cervo, che si cimenteranno, dal 19 al 24 maggio presso il Teatro Spazio di Roma, i giovani attori diplomati al Centro sperimentale di cinematografia, i quali hanno dato vita ad un progetto artistico sotto la direzione del regista Vito Mancusi: Anna Ferraioli Ravel (Agnes Eggling), Sabrie Khamiss (Paulinka Erdnuss), Mauro Lamanna (Vealtnic Husz), Andrea Lucente (Gottfried Sweets), Ilaria Marcelli (Zillah Katz), Michela Ronci (Rosa Malek), Simone Ruggiero (Emil Traum), Matteo Vignati (Gregor Bazwald). Lo spettacolo racconta la storia di Agnes Eggling, attrice caratterista, che, nel salotto del suo appartamento berlinese, ospita i suoi amici, più intellettuali di lei, nella speranza che la contaminino di idee, rendendola nel suo piccolo partecipe di un movimento di pensiero. Parallelamente il suo alter ego, Zillah Katz, una giovane intellettuale ebrea che vive nell’America degli anni ’80, racconta la propria frustrazione politica ed esistenziale assumendo una funzione di coro monologante, tessendo le fila delle vicende dei protagonisti, spettatori del crollo del sogno rivoluzionario nella Germania di Weimar, che assistono inermi al dilagare del nazismo. Progressivamente infatti quello che si viene a delineare è proprio lo stato di impotenza di fronte alla banalità del male come enunciato da Hannah Arendt, che si perpetua nella storia sempre con le stesse dinamiche dirompenti. (Cle)

(© 9Colonne - citare la fonte)