(29 settembre 2016) Il documentario “Restaurare il cielo” è il racconto di un restauro epocale, quello della Basilica della Natività in Betlemme. È la storia di un gruppo di restauratori italiani che dal 2013 lavora al recupero e dalla salvaguardia della Basilica, monumento Patrimonio dell’Umanità. Il film sarà proiettato mercoledì 5 ottobre alle 19 presso la Cineteca di Tel Aviv: la serata è organizzata dall'Istituto italiano di cultura della città israeliana, in collaborazione con la Cineteca e la ditta Piacenti, capofila del progetto di restauro. Alla proiezione sarà presente il regista Tommaso Santi. “Non raccontiamo solo il restauro e il contesto in cui avviene – commenta Santi -. La bellezza di questo luogo va oltre, si vive una clamorosa armonia, paradossale, visto che il conflitto tra le diverse confessioni che aveva reso difficile il restauro durava da secoli. Nessuno di quelli che lavorano lì ha la presunzione e la superbia di chi sa di entrare nella storia, ma tutti si sentono grati di avere partecipato a questo lavoro che va ben oltre la paga”. Questa importante impresa, che coinvolge circa 60 ditte e 170 persone, di cui la maggior parte italiani trasferitisi a Betlemme per mettere a frutto complesse tecnologie, capacità di studio e numerose professionalità, ha portato alla soluzione delle infiltrazioni d'acqua, alla ripulitura e al restauro dei mosaici, all'analisi e mappatura di oltre un milione e 600mila tessere musive, nonché alla scoperta sotto l’intonaco di un angelo mai visto prima. Ed è solo l’inizio di un’enorme quantità di scoperte e di studi ancora in corso. (Red)
LA SCHEDA / IL RESTAURO ITALIANO
La Basilica, edificata dalla regina Elena nel IV secolo, distrutta nel V e ricostruita dall'imperatore Giustiniano nell'anno 531 sul luogo dove la tradizione vuole sia nato Gesù, soffrì nei secoli di gravi danni causati da infiltrazioni d'acqua, fuliggine, candele e incenso. Nel 2010, a seguito di un bando internazionale, lo studio preliminare del monumento venne affidato a un gruppo multidisciplinare coordinato dal Consorzio Ferrara Ricerche (Università di Ferrara), con l’obiettivo di redigere il progetto di restauro. Nel 2013 la ditta Piacenti SpA di Prato si aggiudicò l’appalto internazionale bandito dalle autorità palestinesi con il finanziamento di vari soggetti privati. L'impresa è iniziata con il complesso restauro dei tetti e proseguita con il recupero dell'intero apparato decorativo, compreso lo straordinario ciclo di mosaici che ha ritrovato l'originale splendore.