Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Sud and South:
Laurito e Cannon
debuttano a Napoli

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Sud and South: <BR> Laurito e Cannon <BR> debuttano a Napoli

“SUD AND SOUTH”: LAURITO E CANNON DEBUTTANO A NAPOLI

“Sud And South. Amici per la pelle” vede protagonisti Marisa Laurito e Charlie Cannon. Debutterà il 17 dicembre  al Teatro Diana di Napoli: “E’ un concerto - spettacolo esuberante, vitale e creativo come il Sud. Si ride, ci si commuove . Si passa una  serata di grande allegria” spiega Marisa Laurito che firma anche la regia dello spettacolo (i colorati costumi sono di Graziella Pera, la direzione musicale di Marco Persichetti). Con “Sud And South”  Laurito riprende tra le mani le redini della sua tradizione, la canzone napoletana. Dopo il grande successo come protagonista di uno spettacolo che ha fatto epoca e che è rimasto nel cuore del pubblico, “Novecento Napoletano“ per la regia di Bruno Garofalo, l’artista partenopea  ritorna infatti sulla scena della musica napoletana in veste di chansonnier e, tra una canzone e una boutade, dialoga, improvvisa ed appassiona il pubblico cantando insieme a Charlie Cannon e interpretando successi internazionali oltre alle canzoni napoletane: “Sono riuscita a mettere insieme un’orchestra elegante e deliziosa. Il mio partner ha la mia stessa energia” commenta Laurito a proposito dello spettacolo. L’attrice sarà, infatti, accompagnata sul palco da “uno straordinario cantante solista: un artista molto apprezzato nel mondo della musica” precisa. Cannon ha infatti accompagnato molte importanti voci italiane: Milva, Renato Zero, Zucchero, Ornella Vanoni. “E’ un protagonista straordinario che con la sua voce potente e melodica riesce a regalare emozioni ed energia senza fine” racconta Laurito che a proposito di Sud and South continua: “Lo spettacolo è un omaggio al sud. Racconta l’umore e la passione della gente del Sud attraverso un viaggio nella musica ma parla dei sud di tutto il mondo. Io amo il sud: mi piace parlare del sud perché sono terre calde e piene di vita , ricche di atmosfere, creatività e fantasia. E tutto questo viene fuori dallo spettacolo  grazie a delle meravigliose canzoni cantate in napoletano, spagnolo, americano. Si parla poi di grandi uomini del sud”. Non mancherà qualche confronto con il nord “ ma nulla che possa dividere, al contrario “ dice Marisa. “Nello spettacolo vengono messe in evidenza delle differenze con il nord: ma stavolta sono spiritose, positive e costruttive non certo per divedere nord e sud ma per accomunarli”. Charlie e Marisa, insieme, sprigionano la loro felicità di cantare e interpretare canzoni che hanno appassionato il pubblico di tutto il mondo, le canzoni della tradizione che fanno cantare tutti e che rappresentano il meglio della musica napoletana, americana e spagnola in Italia e all’estero. La loro energia e gioia di stare in scena è contagiosa: “Sud and South è uno spettacolo gioioso e senza tempo che nasce dalla voglia di cantare un mondo che non morirà mai” assicura Marisa Laurito.

 

MICAELA ESDRA IN “ALLA META”

“Alla Meta” di Thomas Bernhard - regia di Walter Pagliaro – vede protagonista Micaela Esdra: debutterà il 16 dicembre al Teatro Palladium di Roma dove rimarrà in scena fino al 23 dicembre. Dal 28 al 31 gennaio farà invece tappa al Metastasio  di Prato. “Alla meta” è una commedia corrosiva, in cui ironia e cinismo convivono in un equilibrio miracoloso tra parola e silenzio. Tra vecchi bauli e nuovi bagagli, le vite di una madre dispoticamente logorroica e una figlia silentemente inerte s’intrecciano con quella di un ospite inatteso, che diverrà testimone di un bilancio esistenziale fallimentare. La regia costruisce un circo simbolico nel quale i protagonisti camminano come funamboli sospesi sul filo crudelmente – e genialmente - teso da Bernhard a segnare il labile confine tra normale e anormalità. Micaela Esdra è stata diretta in carriera da registi di primaria importanza come Giorgio Strehler, che l'ha diretta ne Il campiello di Carlo Goldoni, e Luchino Visconti, per un'edizione de Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov. Ha poi recitato con Antonio Calenda, ne La Celestina di Fernando de Rojas e nell'Aiace di Sofocle, e con Luca Ronconi in Tre sorelle, ancora di Cechov. Massimo Castri l'ha poi diretta ne Il piccolo Eyolf di Henrik Ibsen mentre Guido De Monticelli è stato suo regista in Elettra di Sofocle. Fra i lavori teatrali da lei interpretati figurano inoltre Antigone di Sofocle, Medea di Seneca, Alcesti di Euripide, Stella, commedia per amanti di Goethe, Pentesilea di Heinrich von Kleist (ispirato all'omonima figura mitologica), Piccola commedia e "Contessina Mizzi" di Arthur Schnitzler, Casa di bambola di Ibsen, Vestire gli ignudi di Luigi Pirandello e Fedradi Jean Racine. Molti di questi lavori sono stati realizzati dall'associazione culturale intitolata a Gianni Santuccio, fondata dalla stessa attrice nel 1995 insieme ai colleghi Walter Pagliaro, Paola Mannoni e Roberto Herlitzka. Esdra oltre ad essere attrice di teatro è anche voce di diverse attrici internazionali tra cui: Kim Basinger, Winona Ryder, Melanie Griffith, Sharon Stone, Sandra Bullock, Milla Jovovich.

 

LE DONNE “PARZIALMENTE STREMATE” DI MICHELE LA GINESTRA

Sarà in scena al Teatro della Cometa dal 3 al 20 dicembre lo spettacolo Parzialmente Stremate, di Giulia Ricciardi. Protagoniste Beatrice Fazi, Federica Cifola, Giulia Ricciardi, Barbara Begala. La regia è di  Michele La Ginestra. E’ un giorno speciale. Mirella dopo anni di convivenza col suo compagno, si sposa. Le tre amiche di sempre sono con lei. Ma qualcosa scatta nel suo cervello per cui la paura ha il sopravvento e lei non vuole più sposarsi! Le quattro si ritrovano chiuse nell’appartamento della sposa. Tempi incalzanti e un perfetto meccanismo a orologeria travolgeranno gli spettatori in un vortice inarrestabile di emozioni e umorismo. Troviamo la madre di famiglia frustrata, apparentemente serena e vittima di letargia. Una donna convertita alla fede dopo un passato piuttosto movimentato. Un’altra abbandonata, senza figli, piena di amici, che s’inventa un curioso escamotage per sperare in una vita migliore. Tutto ruota intorno alla "quasi" sposa. Tutti questi ingredienti sono perfettamente amalgamati dalla regia di Michele La Ginestra, abilissimo nell’esaltare un meccanismo esilarante come Parzialmente Stremate. “Non sono solo gli uomini a scappare, a non sentirsi pronti, ad essere immaturi – scrive l’autrice (ed interprete) Giulia Ricciardi - Accanto alla sindrome di Peter Pan, c’è quella di Campanellino. Siamo tutte un po’ “Trilly”... sicuramente lo sono le quattro protagoniste di Parzialmente Stremate. Stremate dalla vita, dagli eventi e dalle responsabilità che forse non sono in grado di sostenere. Il matrimonio di una delle quattro, o meglio il matrimonio schivato, tirerà fuori le fragilità di ognuna di loro. Tra gag e battute, anche le verità più scomode sfoceranno in una risata”.

 

“SARAI MIA PER SEMPRE” , QUANDO VA IN SCENA IL FEMMINICIDIO

“E’ colpa mia”, “Sono una nullità”, “Non sono una buona moglie”, “Me lo merito”. Ci sono parole che tornano frequenti nei racconti delle donne vittime di violenza. Lo sa bene Solidea Valente: avvocato e criminologa forense, calabrese di nascita ma romana d’adozione, che da anni si occupa di femminicidio. “Mi sono trovata spesso a raccogliere le testimonianze di chi ha tolto la vita alla propria moglie o compagna. Storie di violenza pura. Ma mi sono ritrovata anche ad ascoltare – aggiunge Valente - storie di donne vittime della violenza maschile. Donne sopravvissute a maltrattamenti e tentativi di omicidio da parte del proprio marito o compagno. Nei loro racconti parole chiave che tornano puntuali”. E’ proprio grazie a queste voci, “ai recenti fatti di cronaca e ai casi studiati” che Solidea Valente ha iniziato a scrivere: ne è nato uno spettacolo teatrale dal titolo “Sarai mia per sempre”, che andrà in scena dall’11 al 13 dicembre alla Sala Roma Teatri (via Gina Mazza 15 - Roma). “Scrivere per me è stato liberatorio. Non è mancato certo un pizzico di fantasia. Tuttavia, questo lavoro è frutto delle mie esperienze di criminologa. Un lavoro che mi coinvolge tanto. In questi anni – racconta – mi è capitato di chiedere ad autori di femminicidio: ‘Lo rifaresti?’. Mi sono sentita rispondere: ‘sì’. È stato atroce. Spesso poi mi sono trovata di fronte a casi di bipolarità: uomini perfetti agli occhi del mondo e mostri agli occhi delle mogli. Soprattutto però con questo spettacolo voglio lanciare un appello alle donne: non mentite, non nascondete. Denunciate le violenze subite, non abbiate paura di non essere credute, non abbiate sensi di colpa e non giustificate mariti violenti dicendo: ‘è il suo modo di amare’. Basta un attimo di gelosia, un attimo di follia pura per far precipitare le cose. È giusto poi che anche le più giovani comprendano che anche uno schiaffo è violenza”. Sono circa un centinaio l’anno le donne vittime di femminicidio in Italia e solo qualche giorno fa, il 25 novembre, si è celebrata la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “E’ un fenomeno in crescita. Dobbiamo riflettere su questi numeri” evidenzia la criminologa.“Sarai mia per sempre” è per la giovane criminologa con la passione per il teatro (nel 2013 ha fondato la Compagnia “Criminal-Mente Teatro”, attualmente dirige un laboratorio teatrale per adulti presso il RomaTeatri e cura la regia e la sceneggiatura degli spettacoli) uno “spettacolo di denuncia e di sensibilizzazione”. Scritto e diretto dalla stessa Valente, il dramma in due atti la vede anche protagonista: “Tutto è ambientato in una stanza. Tre soli attori. Io vesto i panni di una donna che viene prima minacciata e poi uccisa dal marito. Una donna che resta sola dopo che il marito le allontana familiari e amici”. Sul palco insieme all’autrice Alexandro Capogna (nel ruolo del marito) e Sonia Cenci (che veste i panni della migliore amica). Ad impreziosire lo spettacolo le note di Mozart e Beethoven e un suggestivo disegno luci di Maurizio Agostini. Non manca un riferimento all’attualità con l’inserimento, a fine spettacolo, di spezzoni audio tratti da vari telegiornali che riportano fatti di cronaca. “La pièce nasce dall’esigenza di denuncia e di informazione su un tema complesso e delicato come quello della violenza perpetrata sulle donne tra le mura domestiche- spiega Valente - trattandosi di un argomento drammaticamente attuale risulta di fondamentale importanza promuovere una campagna di sensibilizzazione, affinché i diritti delle donne siano tutelati e garantiti”. “La vera protagonista di questa storia - aggiunge l’autrice - è la paura: la paura di perdere il proprio partner, la paura di rimanere soli, di subire violenze, di reagire o di denunciare. In poche parole la paura di vivere, che non permette di amare veramente e di saper riconoscere un amore malato. Il dramma è soprattutto un’esortazione a reagire alle sopraffazioni e a non aver paura di vivere”.Il dramma rappresentato mostra lo spaccato di vita coniugale di una giovane coppia che deve fare i conti con dei gravi problemi relazionali legati da una parte alla gelosia morbosa del marito, dall’altra all’incapacità della moglie di reagire alle sue vessazioni e minacce. Il susseguirsi degli eventi mette in evidenza la sconcertante semplicità con cui la tensione e i problemi di comunicazione tra i due coniugi crescono in modo esponenziale, senza che essi abbiano la possibilità di comprendere la tragicità dei loro timori o delle loro reazioni. L’escalation di violenza e angoscia è talmente rapida da non permettere alle altre persone di comprendere pienamente la situazione drammatica in cui sta sprofondando la coppia.

 

“E' TUTTA UNA FARSA”: I FRATELLI GALLO AL MARCONI DI ROMA

“Teatro Marconi, come a casa tua!” È questo lo slogan scelto dal direttore artistico Felice Della Corte per inaugurare il Teatro Marconi di Roma che offrirà al pubblico una nuova occasione di cultura e divertimento. Un grande investimento e una grande sfida per il suo direttore artistico per dare vita ad un teatro alla portata di tutti. In un momento di crisi dove molti teatri chiudono i battenti, Felice Della Corte rilancia con la ristrutturazione di una sala da 400 posti e un ricco cartellone di spettacoli per grandi e bambini. Una sala ristoro ricca di offerte, uno spazio espositivo per mostre e vernissage e un ampio parcheggio interno fanno del Teatro di viale Guglielmo Marconi (a pochi passi dalla fermata Metro), uno spazio dove è facile sentirsi a proprio agio, come a casa. Lo dimostra anche la campagna abbonamenti, partita già da qualche settimana, con tariffe promozionali vantaggiose per tutti, in particolar modo per gli over 65 e gli under 25 Inoltre grandi vantaggi sono previsti per le famiglie: i ragazzi, fino a 19 anni, se accompagnati da genitori e/o nonni abbonati potranno usufruire di un biglietto a soli 2.00 euro a spettacolo. Deus ex machina di tutto questo processo è il già direttore del Teatro Nino Manfredi di Ostia che, con la nuova apertura, tende ad ampliare nella capitale le offerte culturali di intrattenimento. Le proposte per il cartellone della stagione 2015/2016 del Teatro Marconi puntano soprattutto al divertimento. Lo spettacolo inaugurale è previsto dall' 8 al 20 dicembre con E' tutta una farsa di Gianfranco Gallo, che ne firma anche la regia, in scena con il fratello Massimiliano. Definiti gli eredi dei fratelli Giuffrè, dei Maggio, dei De Filippo e di quella nobile tradizione teatrale napoletana che si tramanda di padre in figlio, Gianfranco e Massimiliano si divertono a intrecciare le trame di due opere del grande Petito: la famosa ‘Na campagnata e tre disperate e Inferno, Purgatorio e Paradiso per dimostrare che il teatro della farsa è un teatro che rende libero chiunque si interessi a lui. Dal 22 dicembre al 10 gennaio sarà la volta de Il padrone di casa che vedrà in scena lo stesso Della Corte con Francesca Ceci, Riccardo Bàrbera, Gabriele Capparucci con il testo di Daniele Esposito, Rosario Galli, Gabriele Galli diretto da Claudio Boccaccini. Una storia che rimanda alla commedia italiana degli anni sessanta e settanta, dove la drammaticità del sociale, che fa da sfondo al racconto, ha il suo contrappunto nell'esuberanza dei personaggi.

 

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