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direttore Paolo Pagliaro

Lecce, “La prima Aurora”: storie di migranti

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

LECCE, STORIE DI MIGRANTI

Dopo il grande successo della personale di Michelangelo Pistoletto che nell’estate 2015 ha coinvolto oltre 35mila visitatori, dal 28 maggio al 2 ottobre, le sale del Castello di Gallipoli, in provincia di Lecce, aperto due anni fa dopo anni di incuria e da poche settimane diventato di proprietà del Comune, ospitano la mostra "La prima Aurora” di Simone Cerio. Il reporter ha realizzato per Emergency un progetto fotografico composto da venticinque storie di migranti sbarcati sulle coste siciliane. Un viaggio tra oggetti recuperati, portati da Paesi lontani, abbandonati per strada e reinterpretati che offrono al visitatore la possibilità di un’approfondita riflessione sulla condizione di migrante. L’inaugurazione, alla presenza dell’autore e di Gino Strada, presidente e fondatore di Emergency, invitato nella città jonica per ritirare il Premio Barocco. Nel corso dell’estate, le sale del Castello ospiteranno anche la mostra collaterale “Heroes” a cura di Renzo Buttazzo e Lara Bobbio che coinvolgerà numerosi artisti pugliesi con seminari, atti performativi e workshop.

 

VITERBO: IL MISTERO DELLA “SINDONE DI MARIA” 

Un'occasione unica per conoscere e riscoprire quella che è stata definita "la Sindone di Maria". Fa tappa fino al 5 giugno, nella suggestiva cornice della cripta del duomo di Sutri, una mostra fotografica itinerante dedicata alla tilma di Nostra Signora di Guadalupe, il mantello di Juan Diego Cuauhtlatoatzin, 57enne azteco convertito al cattolicesimo, su cui apparve nel 1531 una immagine della Madonna, ritratta come una giovane dalla pelle scura, dopo che la stessa gli era apparsa diverse volte  su una collina nei pressi di Città del Messico. Nel giorno di chiusura della mostra, nel pomeriggio del 5 giugno, si terrà una conferenza a cura dei Legionari di Cristo per approfondire il mistero dell’immagine, chiamata dai fedeli Virgen morenita. La tilma miracolosa, nei secoli oggetto di devozione e studio, come già accaduto per la Sindone, formata da due teli di ayate (fibra d'agave) cuciti insieme, si legge nel sito web della Unione Cristiani Cattolici Razionali (Uccr), “non presenta traccia di coloranti di origine vegetale, minerale o animale, come rilevato nel 1936 dal premio Nobel per la chimica Richard Kuhn e la figura di Maria è impressa direttamente sulle fibre del tessuto (esistono delle piccole parti dipinte, come ‘ritocco’, realizzate in un secondo momento), come determinato dalle foto all’infrarosso del biofisico dell’University of Florida, Philip Serna Callahan nel 1979, il quale ha affermato che l’immagine non è scientificamente possibile essere realizzata dall’uomo”. Inoltre un altro aspetto fortemente misterioso è la durata e la conservazione del tessuto: la fibra di maguey che costituisce la tela dell’immagine, infatti, non può durare più di 20 o 30 anni.

 

 

MILANO: “START” PER LA GALLERIA FUMAGALLI 

La Galleria Fumagalli di Bergamo, diretta da Annamaria Maggi, da 25 anni - tra gli spazi di punta in Italia per la ricerca su astrattismo, body art, minimalismo ed arte concettuale -, apre la sua sede a Milano con una mostra collettiva di opere di Enrico Castellani, Robert Mangold, Robert Morris e Kenneth Noland, fino al 10 settembre, cui seguirà una personale di Jannis Kounellis ad ottobre, mentre per febbraio 2017 è prevista un’esposizione dedicata all’artista concettuale Maurizio Nannucci. A questo filone si affiancherà quello dedicato all’indagine sui grandi protagonisti della storia dell’arte: collezionisti, curatori o galleristi. Quest’ambito di ricerca si aprirà a maggio 2017 con l’omaggio a una figura chiave nella storia dell’arte: quella di Seth Siegelaub, celebre per il suo contributo alla diffusione dell’arte concettuale nella New York degli anni ’60. La Galleria Fumagalli attiverà poi il proprio impegno nei confronti dei giovani artisti e dei nuovi linguaggi: nel gennaio 2017 ospiterà una live performance - installazione dell’artista Maria Elisabetta Novello (Vicenza, 1974), ed è in via di definizione un progetto con l’artista Chiara Lecca (Modigliana, 1977). La Galleria proseguirà la propria attività culturale presentando, a settembre, il volume Works and Video 1968 -1972 dell’artista statunitense Dennis Oppenheim e la video - performance Die Hamletmaschine, basata sul testo di Heiner Müller, con scene di Jannis Kounellis, regia di Theodoros Terzopoulos e suono di Panayiotis Velianitis, interpretata da Sophia Hill.

 

 

BOLOGNA: LA STORIA DELLA BARBIE

 

Il suo vero nome è Barbara Millicent Roberts, ma per tutti è solo Barbie, un’icona globale, che in 57 anni di vita è riuscita ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale, sociale, antropologica. Fino al 2 ottobre, Palazzo Albergati, a Bologna, ospita una delle più ampie retrospettive dedicate a Barbie - con 531 pezzi esposti - contemporaneamente alle esposizioni al Louvre di Parigi e al Vittoriano di Roma. Organizzata da Arthemisia, in mostra sono presentati alcuni “modelli” del tutto inediti, quali quelli vintage degli anni Sessanta o le fashion Silkstone Barbie Dolls alle quali è dedicata un’inedita sezione. Note anche come Fashion Model Barbie Dolls e Lingerie Model Barbie Dolls, queste furono fatte di una plastica molto dura, per imitare la porcellana. Dal giorno in cui ha debuttato al New York International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. Soprattutto Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda, e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una vera e propria icona. Il percorso espositivo è studiato per offrire diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la storia di Barbie.

 

 

TORINO: “IL NILO A POMPEI” 

Sono oltre 78mila i visitatori, che in poco più di due mesi, hanno visitato la mostra “Il Nilo a Pompei”, allestita fino al 4 settembre al Museo Egizio di Torino. Una affascinante testimonianza di “globalizzazione ante litteram” che indaga le fitte relazioni tra la cultura egizia e quella greco romana. Tra gli oltre 330 pezzi in mostra, di cui 172 prestati dalla Soprintendenza Pompei e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e molti altri provenienti da musei italiani e stranieri, spiccano una statua di Anubi e un affresco in III Stile Pompeiano raffigurante una coppia di sfingi affrontate. I due capolavori giungono da Madrid, dov’erano esposti nella recente mostra “Cleopatra”. La prima, una scultura di età giulio-claudia di notevoli dimensioni, venuta alla luce nell’antica città di Cuma, a nord del golfo di Napoli, fornisce un indizio della presenza, in Italia, di santuari pubblici dedicati agli dei egizi e mostra chiaramente come tali divinità fossero integrate nel pantheon del mondo romano, prendendone anche l’iconografia. Anubi è infatti rappresentato in abiti greci e associato a Hermes/Mercurio che, come Anubi, era conduttore di anime. Il secondo reperto è, invece, un affresco di età augustea ritrovato a Pompei, nella Casa del Bracciale d’Oro, il principale elemento sopravvissuto della decorazione della parete nord del triclinio estivo della villa, distrutta dal crollo della volta su quel lato durante l’eruzione del 79 dopo Cristo e che costituisce un’ulteriore testimonianza di come “simboli” della civiltà egizia fossero giunti nelle case dei nobili romani, anche solo come elemento decorativo.

(© 9Colonne - citare la fonte)