Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Pd Estero: solidarietà a “nuovi italiani” in attesa cittadinanza

"Esattamente un anno fa, il 13 ottobre 2015, alla Camera abbiamo approvato, dopo un teso confronto, ricco per altro di motivi ideali e di principio, la nuova legge sulla cittadinanza. In essa è prevista la possibilità per i giovani nati o arrivati in Italia da genitori stranieri, uno dei quali almeno in possesso di un regolare permesso di soggiorno secondo le norme europee, e che abbiano frequentato un ciclo di studi non inferiore a cinque anni, di vedersi legalmente riconosciuta quella condizione di ' nuovo italiano' già da tempo maturata nella realtà": lo scrivono in una nota i deputati del Pd eletti all' estero Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta e Alessio Tacconi.

 "La legge - continuano - è ferma al Senato per la seconda lettura perché la Lega, in spregio alle ragioni umanitarie e all' equilibrio con cui è stata concordata dalla maggior parte delle forze parlamentari, ha presentato a scopo di ostruzionismo quasi ottomila emendamenti, che naturalmente costituiscono una remora ostativa e gravissima per i lavori del Senato. I ragazzi in attesa, che nelle nostre scuole hanno superato il milione, di cui tre quarti nati in Italia, hanno inviato ai Senatori decine di migliaia di cartoline, sulle quali è riprodotta un' immagine della loro vita scolastica, per chiedere di porre fine ad una attesa ingiustificata e ingiusta. ' Siamo italiani - essi hanno scritto - con una particolarità: non abbiamo un documento che lo dimostri. Abbiamo frequentato la scuola con i vostri figli o nipoti; abbiamo gli stessi sogni, le stesse idee, le stesse aspirazioni. Cambiateci la vita'".  

 "Noi che siamo i testimoni di quanto sia importante e giusto l' acquisizione della cittadinanza per i migranti che si insediano in un altro Paese e di quale apporto culturale e di sviluppo siano capaci coloro che si integrano in una società diversa da quella di origine - aggiungono i deputati Pd eletti all' estero -, confermiamo la nostra piena solidarietà a questi giovani in attesa, una solidarietà che già abbiamo espresso con piena convinzione al momento del voto alla Camera. Allo stesso tempo, continuiamo nel nostro impegno per riaprire alcune possibilità di riconoscimento della cittadinanza italiana anche per quei connazionali - donne che l' hanno perduta senza volere per avere sposato uno straniero, nati in Italia ma costretti a rinunciarvi per ragioni di lavoro quando la doppia cittadinanza non era consentita - in attesa di una soluzione altrettanto giusta e matura".

 (14 ott - Red)

 

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)