- "Abbiamo cercato in questi anni di valorizzare sempre più l' attività dei dirigenti scolastici all' estero che coordinano la qualità dell' insegnamento" nonostante il numero dei docenti dall' Italia sia "diminuito del 40%". Così Cristina Ravaglia, direttore generale per gli Italiani all' estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri, intervenendo alla seconda giornata di lavori degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, in corso a Firenze. "Abbiamo fatto in modo - continua Ravalia - che partissero più dirigenti scolastici senza aumento di spesa" è si è puntato anche sulla "formazione dei docenti locali". Perchè, sottolinea il direttore generale per gli Italiani all' estero e le politiche migratorie del Maeci, "se si deve insegnare italiano lo si deve parlare bene e conoscere i metodi migliori per insegnarlo bene". Due le iniziative sulle quali Ravaglia si è soffermata: una, "partita per la prima volta quest' anno insieme al Conorzio ICoN" indirizzata alla realizzazione di "corsi online che gli enti gestori possono far frequentare ai propri docenti locali". E poi "un progetto pilota, nato nel 2013, insieme all' università per stranieri di Siena, Perugia e l' ateneo di Roma Tre, per fare in modo che i laureati in insegnamento di italiano come lingua seconda potessero andare all' estero e ottenere un duplice risultato". Da una parte, spiega Ravaglia, "applicare sul campo quello che avevano imparato all' università" e dall' altra, "per i docenti assunti localmente, confrontarsi con tecniche innovative per migliorare l' insegnamento". (17 ott - PO / Sip)
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