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Garavini: accordo Italia-Libia è successo del migration compact

Garavini: accordo Italia-Libia è successo del migration compact

"È un accordo che può contribuire a superare significativamente l'emergenza profughi nel Mediterraneo. Un'emergenza gestita da organizzazioni criminali senza scrupoli, che negli ultimi anni hanno fatto morire migliaia di persone, spesso donne e bambini, in pericolosissimi viaggi di fortuna in mare. Il memorandum che è stato firmato ieri sera tra il nostro Governo e la Libia crea le premesse perché si riduca progressivamente - fino ad esaurirsi - il flusso di migranti verso l'Italia. Promuovendo contemporaneamente maggiore stabilità politica in Libia e migliori condizioni geopolitiche in un'area particolarmente fragile e a rischio”. Lo ha dichiarato Laura Garavini, della Presidenza del Pd alla Camera, commentando l'accordo stilato dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il presidente libico Serraj.

RICHIAMO ALL’EUROPA - “L'accordo – spiega Garavini - prevede una stretta collaborazione dei due Paesi nella formazione della polizia di frontiera e della guardia costiera e l'impegno libico nella lotta ai trafficanti di esseri umani. L’intesa raggiunta è un decisivo successo del Migration Compact, il piano programmatico proposto solo pochi mesi fa dall'Italia all'Europa in ambito migratorio. Ed è destinato a sortire importanti effetti, se si pensa che il 90% dei profughi che entrano in Italia arrivano proprio dalla Libia”. La deputata dem si congratula quindi con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, “che già nella sua precedente funzione di Ministro degli Esteri del Governo Renzi, aveva tenacemente lavorato a questo obiettivo, e al Ministro agli Interni Marco Minniti, che non appena nominato si era subito recato in Libia, per affinare a sua volta questo importante risultato”. “Già nell'ultima Legge di Bilancio avevamo provveduto a stanziare risorse da investire nei paesi di provenienza, al fine di creare in loco opportunità di lavoro tali da scoraggiare le partenze. Adesso anche l'Europa è chiamata a dare il suo contributo con risorse e mezzi”, conclude Garavini. (PO / Red – 3 feb)

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