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direttore Paolo Pagliaro

MATTARELLA: CINEMA
CONTRO LA VIOLENZA

MATTARELLA: CINEMA <BR> CONTRO LA VIOLENZA

"Non tutti vinceranno Premi questa sera, ma il vostro lavoro, la vostra creatività, la vostra professionalità è già stata premiata dal pubblico e dalla critica, e costituisce, del resto, la punta di un movimento più vasto, di un settore prezioso per la società e per la cultura del nostro Paese". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento oggi al Quirinale in occasione della cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi David di Donatello. "Il cinema - ha detto Mattarella - è parte integrante della cultura e della civiltà del nostro Paese. In Italia è forse ancora più importante che altrove". "Il cinema è anche un'industria. Tuttavia commetteremmo un errore se, di fronte alla sua crescente complessità, parlassimo di questo grande propulsore dell'immaginario collettivo, sezionando i suoi ambiti. Se affrontassimo le questioni delle risorse, del credito, del mercato in modo del tutto separato da quel che riguarda la qualità, il linguaggio, le tecniche di narrazione, il rapporto con la società. Il cinema italiano è molto più della somma dei suoi settori, benché iper-specializzati". "Il cinema cambia - ha proseguito il Presidente della Repubblica -, così come si sta modificando l'intera realtà intorno a noi. Ma chi aveva pronosticato il venir meno del cinema in conseguenza della rivoluzione negli strumenti di comunicazione, della moltiplicazione dei supporti audio-video, della trasformazione dei costumi e delle abitudini, ha dovuto, fortunatamente, ricredersi".

UNA SFIDA CULTURALE DA VINCERE - "Quella che è cresciuta, invece, è l'interdipendenza: tra cultura e società, tra contenuti e tecniche, tra piattaforme e linguaggi. E' divenuto più forte anche il legame tra cinema e televisione: voi lo sapete molto bene. Tutto questo rappresenta non un ostacolo ma una sfida; alla vostra creatività, alla capacità industriale del settore, all'organizzazione sociale, culturale, formativa". "Noi italiani questa sfida vogliamo e possiamo vincerla. Abbiamo le forze e le risorse umane per raccogliere l'eredità, prestigiosa, dei decenni passati; anche innovando codici espressivi, o modalità di produzione e di distribuzione".
UNA RIFORMA PER NUOVE OPPORTUNITA' - "Mi auguro davvero - ha proseguito il Presidente Mattarella - che la recente legge del cinema - approvata con contributi e apprezzamenti che sono andati oltre i confini della maggioranza parlamentare - susciti una ancor migliore espressione dei talenti italiani, delle qualità e delle produzioni italiane. Si attendeva da anni una riforma e adesso bisogna cogliere le nuove opportunità. Per riuscirvi è bene che continui il dialogo tra gli operatori del settore e i responsabili delle funzioni pubbliche. Il confronto, talvolta, richiede fatica, pazienza, ma ottiene sempre risultati, particolarmente nell'ambito di una realtà come il cinema, con tante, diverse sfaccettature. Le grandi professionalità italiane, diffuse nei tanti mestieri del cinema - che mescolano qualità artigianali, artistiche, tecniche - ne sono la prova: desidero esprimere i complimenti, anche se non sono presenti, per Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini, vincitori dell'Oscar per il miglior trucco e acconciatura; e per Milena Canonero, vincitrice quest'anno dell'Orso d'Oro alla sua carriera di costumista. Il cinema italiano è composto da tante professionalità, complementari fra di esse".

IL CINEMA ITALIANO: UN BRAND NEL MONDO - "La qualità italiana è la nostra credenziale più riconosciuta al mondo - ha sottolineato il Capo dello Stato -: è il risultato della natura, della storia, della cultura, del clima, l'ha prodotta la vita delle nostre comunità. Il cinema italiano ne è, insieme, espressione, interprete e volano. Sono contento che l'edizione di quest'anno della Settimana della Lingua italiana nel mondo - a metà ottobre - sia dedicata al cinema e che gli Istituti italiani di Cultura all'estero siano impegnati in conseguenti programmi di promozione. Il cinema ha avuto un grande ruolo nella diffusione e nella conoscenza della nostra lingua. L'ha avuto all'interno del Paese, rappresentando un forte fattore di unità. L'ha avuto per l'interesse suscitato nel mondo, grazie al valore delle opere dei registi italiani. Anche questo aspetto richiama al ruolo e alla responsabilità che le pubbliche istituzioni hanno sul futuro del cinema. Certo, il cinema è anzitutto opera di libertà, e il suo mercato non può che essere aperto, senza barriere nazionali, incompatibili con la libertà delle idee. Questa condizione rende continuo il confronto con prodotti che vengono da Oltreoceano assai più che dall'Europa. Anche a questo riguardo le istituzioni nazionali - così come quelle europee per l'intera Unione - hanno un ruolo di grande rilievo: il cinema italiano non può essere abbandonato ad affrontare una competizione impari".

PIU’ VALORE ALLA FORMAZIONE - Mattarella ha poi aggiunto: "La ridotta disponibilità delle risorse pubbliche va resa compatibile con questa esigenza. La nuova legge sul cinema, opportunamente, contempla l'impegno del settore pubblico. Una parte del Fondo, istituito dalla legge, è destinato alle scuole. Per far conoscere il cinema, per aiutare ad apprezzarlo, anche per creare quell'humus nel quale possono crescere futuri talenti. Ogni grande pilastro della cultura - quale è il cinema - richiama al valore della formazione, a quel processo educativo nel quale tutta la società deve accompagnare la scuola. Mi auguro che ciascuno di voi possa dare il suo contributo a costruire un legame più forte tra cinema e scuola: ne avrà beneficio l'intero Paese".

ALATRI E WEB: CINEMA CONTRO LA VIOLENZA - "Il cinema può insegnare tante cose - ha detto Mattarella -. Può aiutarci a riflettere, a superare barriere e pregiudizi, a scoprire il valore delle diversità, a riflettere criticamente. Può aiutarci a contrastare la violenza, come quella di due giorni fa ad Alatri, può aiutarci a contrastare quella violenza verbale che circola sempre più velocemente tra il web e le nostre relazioni umane. Quando si diffondono fenomeni come quello, con modalità diffuse di violenza e di linguaggio violento, non sono sufficienti gli appelli per correggerli. Servono anche linguaggi altrettanto efficaci. Immagini, messaggi che scuotano le coscienze. E che vengano proposti con efficacia, anche con leggerezza, con allegria".

PREMIO ALLA CARRIERA A BENIGNI - "Stasera verrà premiato, per la carriera, Roberto Benigni. Mi unisco alle congratulazioni - all'ammirazione e alla riconoscenza - per la sua splendida carriera". "Mi sembra che proprio Benigni, qualche anno fa, abbia ricordato che l'Italia è l'unico Paese al mondo dove è nata prima la cultura e poi la nazione. Sono certo - ha concluso Mattarella - che il vostro impegno non mancherà. Il futuro del nostro Paese passa anche da un cinema in buona salute". (Com – 27 mar)

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