(30 marzo 2017) Il Prosciutto di Parma chiude il 2016 con una produzione di 8.700.000 prosciutti, in crescita del 2,8% rispetto al 2015. L’Italia si conferma il primo mercato con circa il 68% della produzione assorbita, mentre le esportazioni toccano i 2.757.000 prosciutti registrando un aumento dell’1,2% circa per un fatturato stimato di 280 milioni di euro. Nonostante il persistere del calo dei consumi di carni e salumi in Italia, il 2016 è stato un anno positivo per il Prosciutto di Parma grazie soprattutto al ritrovato equilibrio fra domanda e offerta che ha contribuito da un lato a una drastica riduzione delle giacenze di magazzino e dall’altro a una significativa ripresa dei prezzi di vendita al settore distributivo. Continua inoltre l’ottimo trend di crescita sui mercati internazionali nonostante una certa scarsità nell’offerta di prodotto e l’aumento dei prezzi, situazione che ha pesato soprattutto sulle vendite del prodotto in vaschetta, più sensibile al prezzo e maggiormente soggetto a operazioni promozionali. Per la prima volta infatti il Prosciutto di Parma preaffettato si mantiene invariato all’estero favorendo quindi le esportazioni del prodotto intero (con osso e disossato), il cui incremento è in linea con i risultati degli anni precedenti. “Ci siamo posti un obiettivo molto ambizioso – ha dichiarato Vittorio Capanna, presidente del Consorzio – ovvero quello di portare le esportazioni di Prosciutto di Parma a quota 3 milioni in tempi brevi. La competizione sul mercato globale rappresenta senza dubbio una sfida molto complessa da affrontare e probabilmente non è alla portata di tutte le aziende, ma come comparto siamo stimolati dagli ottimi risultati ottenuti fin qui. Basti pensare che soltanto dieci anni fa eravamo sotto i 2 milioni di prosciutti esportati. Tutto questo ci spinge a perseverare nel progetto di crescita che abbiamo costruito”. (Red)
SCHEDA / I DATI PER AREA
Sia il mercato comunitario (61% delle esportazioni), sia i mercati terzi hanno contribuito in maniera paritetica all’incremento registrato nel 2016: 16.000 pezzi in più in ciascuna area. Guardando al dettaglio dei singoli Paesi, continuano a crescere gli Stati Uniti (+7%) che si confermano primo mercato estero di sbocco con 623.000 prosciutti esportati, davanti a Francia (476.000, +4,7%) e Germania (468.000, +3%). Soffrono un po’ invece Belgio, Canada, Giappone e Russia che, come noto, ha chiuso alle importazioni di prosciutto. Fra i mercati emergenti, bene la Cina e soprattutto il Brasile, dove il Parma è stato lanciato in grande stile da alcune catene distributive.
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