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direttore Paolo Pagliaro

Democrazia,
che noia…

di Paolo Pagliaro

(8 maggio 2017) Non sono solidissime le fondamenta su cui poggia l’Unione Europea se il 75% dei suoi cittadini di età compresa tra i 16 e i 26 anni ritiene che si stia insieme esclusivamente per ragioni economiche, e solo il restante 25 perché c’è una base culturale comune, che per il 7% è la religione cristiana.

L’idea di Europa che hanno i giovani viene messa a fuoco dall’istituto demoscopico Yougov che ha sondato un campione di 6 mila ragazzi in sette stati: Germania, Italia, Grecia, Polonia, Spagna, Gran Bretagna e Francia.

Il risultato – reso noto la settimana scorsa a Berlino - è che l’Unione viene vista più come un apparato amministrativo che come una comunità. La domanda che si fanno i ragazzi non è se sia giusto stare insieme ma se convenga.

Dice di sì, che conviene, la maggioranza assoluta degli intervistati. In Italia, in particolare, pensa che si debba restare nell’Unione il 59 per cento dei giovani. Quelli che vorrebbero uscire sono una minoranza corposa, il 26%. La quota degli euroscettici è molto più modesta in Spagna e Germania - il 12% - e in Francia, dove si ferma al 19%.

Ciò che davvero sembra unire i giovani europei tra i 16 e i 26 anni non è la sfiducia nelle istituzioni comuni ma quella nei confronti della democrazia rappresentativa. Solo il 52% pensa che questa sia la forma di governo preferibile. In Italia la quota si abbassa al 45%. Le alternative proposte dai giovani sono le più varie: il 19% indica la democrazia diretta, una percentuale analoga è favorevole ai governi tecnici, c’è chi vorrebbe il socialismo e chi la monarchia.

Solo il 20 per cento dei ragazzi italiani si dice soddisfatto del proprio governo, contro il 53% dei loro coetanei tedeschi. E infatti, anche le regionali di ieri le ha vinte la Merkel.

(© 9Colonne - citare la fonte)