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“Echi di una voce perduta”,
l’Iic celebra Primo Levi

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“Echi di una voce perduta”, <BR> l’Iic celebra Primo Levi

(10 maggio 2017) “Echi di una voce perduta” è il frutto di dodici anni di stretta amicizia tra la giornalista Gabriella Poli e Primo Levi: un volume composto non semplicemente attingendo a interviste e conversazioni registrate lungo tutta la carriera dello scrittore – scovate persino nei luoghi più impensabili – bensì soprattutto grazie alle conversazioni private con l’autore, durate per molti anni prima della sua morte nel 1987. Il libro fu pubblicato cinque anni dopo, nel 1992, rendendolo una delle prime testimonianze sulla figura di Levi e sulla sua opera. In occasione del trentesimo anniversario della morte di Primo Levi, e della prima pubblicazione in lingua inglese di “Echi di una voce perduta” di Gabriella Poli e Giorgio Calcagno, l’Istituto Italiano di Cultura di Londra dedica un evento alla figura del grande autore torinese con Carole Angier (autrice di una biografia di Primo Levi – “The Double Bond: Primo Levi, A Biography” - ed editor di Echoes of a Lost Voice), Robert Gordon (docente di italiano presso l’Università di Cambridge), Anthony Rudolf (scrittore, traduttore e fondatore di Menard Press, primo editore delle poesie di Primo Levi in inglese) e Sue Vice (Professor of Literature and Holocaust Studies presso l’Università di Sheffield). L’appuntamento è lunedì 15 maggio dalle 19 alle 21. (Red)



SCHEDA / DAL 1950 IN PRIMA LINEA PER LA CULTURA ITALIANA

Nel 1949 il Duca di Westminster concede al Duca Gallarati Scotti, Ambasciatore italiano, gli immobili siti in 39 Belgrave Square come sede dell'istituto Italiano di Cultura. Dalla sua inaugurazione nel giugno 1950, si sono avvicendati alla direzione dell'Istituto il Conte Umberto Morra di Lavriano, Guido Calogero, Gabriele Baldini, Filippo Donini, Mario Montuori, Alessandro Vaciago, Francesco Villari, Benedetta Bini, Mario Fortunato, Pierluigi Barrotta e Caterina Cardona. Da luglio 2015 Marco Delogu ha assunto le funzioni di direttore. L’Istituto ha frequentemente ospitato personalità di grande rilievo sia del mondo culturale italiano che di quello britannico. Basti citare, per fare un paio di esempi, che nel 1964 T. S. Eliot tenne una conferenza su Dante e nel 1986 Primo Levi parlò sul tema "From the Lab to the Writer's Desk". E tra coloro che hanno intessuto rapporti di collaborazione con l'Istituto si ricordano ancora Italo Calvino, Mario Soldati, Umberto Eco, Antonia S. Byatt, Piero Dorazio, Achille Perilli, Fabio Mauri, Carlo Maria Giulini, Luciano Berio, Luciana Serra, Zubin Mehta, Graziella Sciutti, Alberto Zedda, Sylvano Bussotti, Renata Scotto, Ruggero Raimondi, i fratelli Taviani, Ferruccio Soleri e molti altri.

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