(16 giugno 2017) «La cella è lunga quattro passi e larga un paio di braccia tese. Se mi alzo in punta di piedi tocco il soffitto. È uno spazio a misura d'uomo. A misura mia». Dal pozzo buio di una cella d'isolamento sgorga una voce. È quella di un ergastolano condannato per sequestro di persona: un crudele gioco di specchi che moltiplica carnefici e vittime, prigionia e libertà. A raccontarlo è Maurizio Torchio nel suo romanzo dal titolo “Cattivi”. Per il ciclo di incontri “Scrittori in Biblioteca” l’autore fa ora tappa all’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo. L’appuntamento è lunedì 19 giugno alle 19: l’autore presenterà infatti il suo secondo libro, appena uscito in Germania con il titolo “Das angehaltene Leben”, insieme a chi ha curato la traduzione del testo: Annette Kopetzki. (PO /red)
SCHEDA / L’AUTORE
Maurizio Torchio, nato a Torino nel 1970, è laureato in Filosofia ed è Dottore di ricerca in Scienze della comunicazione. Ha girato un documentario (Votate agli stipendi Fiat, 2003) e ha pubblicato una raccolta di racconti, Tecnologie affettive (Sironi 2004), e due romanzi: Piccoli animali (Einaudi 2009) e Cattivi (Einaudi, 2015, con cui ha vinto i premi Lo Straniero, Dessì, Padula, Pisa e Moncalieri).
(© 9Colonne - citare la fonte)