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direttore Paolo Pagliaro

CONSIP: LASCIANO DUE CONSIGLIERI

Il governo si impegna al rinnovo dei vertici di Consip al più presto possibile. In attesa che la giustizia faccia il proprio corso, è questa la conclusione della vicenda relativa alla società di acquisti della pubblica amministrazione: una conclusione quasi scontata, perché con le dimissioni arrivate proprio stamattina da parte di due dei tre membri del consiglio di amministrazione la decadenza dell'attuale cda diventa automatica, tanto che l'assemblea degli azionisti è già in programma per il 27 giugno proprio al fine di procedere al rinnovo. Oltre all'impegno contenuto nella mozione di maggioranza, a prima firma del capogruppo Pd Luigi Zanda, sono stati accolti anche gli impegni, previsti dalla mozione Augello, di ricostituire l'immagine dell'azienda attorno ad un management estraneo alla vicenda giudiziaria in corso e di riferire tempestivamente i risultati di un'inchiesta amministrativa.

 

LE REAZIONI. "Mi pare siano i fatti a dimostrare che non c'è stata alcuna volontà di insabbiamento e di non parlare del caso Consip" ha chiosato Franco Mirabelli del Pd poco prima del voto, ma la questione continua a non convincere le opposizioni. Carlo Martelli, del Movimento 5 Stelle, si chiede per esempio "cosa stiamo votando, se l'impegno del governo riguarda un rinnovo che già deve esserci in automatico?", mentre Maurizio Gasparri ritiene che "la gestione del caso Consip è stata opaca e la rottamazione solo una lottizzazione tra amici, anche se auguriamo a tutti di essere assolti". E anche secondo i partner di maggioranza di Alternativa Popolare Bruno Mancuso "quanto emerso getta un'ombra pesante sull'opportunità di andare avanti con l'attuale consiglio di amministrazione, ma dobbiamo ribadire la necessità di dare ampia libertà alla magistratura, fiduciosi nel lavoro della giustizia. L'unica soluzione però adesso è dare un segnale di discontinuità forte e chiaro". Anche Articolo 1 si sfila: "Il tratto distintivo della vicenda è la commistione tra affari e politica che si evince dalle pressioni che ci vengono raccontate - dice Cecilia Guerra - Per questo porre l'attenzione solo sui vertici Consip è limitativo: per noi è imprescindibile l'indissolubilità delle vicende del ministro Lotti e quella dell'amministratore delegato Marroni". (PO / Sis – 20 giu)

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