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direttore Paolo Pagliaro

CRESCITA SI CONSOLIDA SPINTA DAI CONSUMI

CRESCITA SI CONSOLIDA SPINTA DAI CONSUMI

Nel 2016 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 1.680.523 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 8.085 milioni rispetto alla stima precedente. Per il 2015 il livello del Pil risulta rivisto verso l’alto di 6.714 milioni di euro. Lo rende noto l’Istat nella sua analisi sui conti economici nazionali. Nel 2016 l’incremento del Pil in volume è pari a 0,9%, con un risultato invariato rispetto alla stima preliminare di marzo. Sulla base dei nuovi dati, il Pil in volume è cresciuto nel 2015 dell’1,0%, con una revisione al rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto alla stima di marzo (+0,8%). Nel 2016 gli investimenti fissi lordi sono cresciuti in volume del 2,8%, i consumi finali nazionali dell’1,3%, le esportazioni di beni e servizi del 2,4% e le importazioni del 3,1%. Il valore aggiunto, a prezzi costanti, è aumentato dell’1,7% nell’industria in senso stretto e dello 0,6% nel settore dei servizi. Si sono registrati cali nel settore delle costruzioni (-0,3%) e nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-0,2%). Per l’insieme delle società non finanziarie, la quota di profitto è pari al 42,2% e il tasso di investimento al 20,2%. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2016 a -2,5% con una revisione in peggioramento di un decimo di punto percentuale rispetto alla stima precedente. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari all’1,5% del Pil.

REDDITO IN CRESCITA - Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato una crescita dell’1,6% sia in valore nominale, sia in termini di potere d’acquisto. Poiché i consumi privati sono aumentati dell’1,5%, la propensione al risparmio delle famiglie è aumentata all’8,6% dall’8,4% del 2015. Nell’ambito dei consumi finali interni, la componente dei servizi è cresciuta dell’1,4% e quella dei beni dell’1,6%; si sono registrate flessioni nella spesa per bevande alcoliche, tabacchi e narcotici (-1,0%), servizi sanitari (-0,9%) e comunicazioni (-0,7%), mentre gli incrementi maggiori hanno riguardato la spesa per trasporti (+5,2%) e per alberghi e ristoranti (+2,9%). Gli investimenti fissi lordi segnano un aumento, in volume, del 2,8%. La componente dei mezzi di trasporto è cresciuta del 28,1%, quella delle macchine e attrezzature del 3,2% e quella delle costruzioni dell’1,1%, mentre gli investimenti in prodotti della proprietà intellettuale hanno segnato un calo (-1,2%). In termini di contributi alla crescita del Pil la domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un apporto di 1,5 punti percentuali (di cui 1 punto attribuibile ai consumi finali nazionali e 0,5 punti agli investimenti fissi lordi), mentre la componente estera ha sottratto 0,1 punti e le scorte 0,4 punti percentuali.

I SETTORI - Nel 2016 il valore aggiunto in volume dell’insieme dell’economia ha segnato una crescita dello 0,7%, a sintesi della diminuzione dei comparti delle costruzioni (-0,3%) e dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-0,2%) e di aumenti nei comparti dell’industria in senso stretto (+1,7%) e dei servizi (+0,6%). All’interno di questi ultimi, l’incremento più marcato ha riguardato il settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrative e dei servizi di supporto, cresciuto dell’1,5%. All’opposto, la diminuzione più accentuata si è registrata nelle attività finanziarie e assicurative, il cui valore aggiunto è sceso dell’1,1%. Nel 2016 le unità di lavoro (ULA) sono cresciute dell’1,4% (Tavole da 10 a 13). Tale risultato deriva da un aumento del 2,1% delle unità di lavoro dipendenti, mentre le unità di lavoro indipendenti sono diminuite dello 0,3%. I redditi da lavoro dipendente sono aumentati del 2,6% e le retribuzioni lorde del 2,8%. Queste ultime hanno registrato una crescita del 3,0% nei servizi, del 2,6% nell’industria in senso stretto, dell’1,1% nel settore agricolo, dello 0,9% nelle costruzioni. (red – 22 set)

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