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BREXIT, MAY: SERVE UN ACCORDO CREATIVO. E AGLI ITALIANI: RESTATE

BREXIT, MAY: SERVE UN ACCORDO CREATIVO. E AGLI ITALIANI: RESTATE

Sono circa 600mila gli italiani che vivono nel Regno Unito e da giugno dello scorso anno sono assaliti da ansie e preoccupazioni per il loro futuro: che ne sarà di loro quando i negoziati per l’uscita dall’Unione europea saranno portati a termine? Nessuno ancora lo sa con certezza, ma dalla premier britannica Theresa May arrivano segnali di distensione e da Firenze lancia un messaggio incoraggiante: “Vi ringraziamo per il vostro contributo e per il vostro valore umano, noi vogliamo che restiate perché per noi siete un valore aggiunto”. L’impegno è quello di “garantire che continuate a vivere le vostre vite come prima”, continua May assicurando “garanzie leali e chiare” per tutti i cittadini europei, che “dovranno entrare a far parte del corpus legislativo britannico”. E anche se “l’elettorato britannico ha fatto una scelta” votando per la Brexit, questo non vuol dire che il Regno Unito smetta di essere un membro “orgoglioso” della famiglia europea: “la Gran Bretagna ha sempre difeso i suoi alleati nella difesa dei diritti e la decisione di lasciare l’Unione europea non vuol dire ripudiare questi impegni. Lasciamo l’Unione europea senza lasciare l’Europa”.

UN ACCORDO “CREATIVO” - Secondo May, in questa fase è nell’interesse di tutti un accordo di transizione e una soluzione “creativa e pratica” che non si rifaccia “ad altri modelli come quello canadese o norvegese”. Formalizzata la proposta di una fase “di attuazione” durante la quale Londra punta a restare nel mercato unico: nella fase di transizione di due anni auspicata da May, fino al 2021, in Gran Bretagna resterà in vigore una serie di norme Ue e la giurisdizione delle corti europee. Il “successo dell’Unione europea è nel nostro interesse nazionale – sottolinea May -. Abbiamo fatto questa scelta, la questione è se noi leader dell’Unione europea possiamo dimostrare creatività per un nuovo partenariato: io penso che dobbiamo e possiamo farlo”. E anche se “il Regno Unito non si è mai sentito davvero a casa nell'Unione europea”, ammette la premier, “ci impegneremo senza condizione a mantenere la sicurezza in Europa. Un impegno vero per proteggere i nostri valori comuni nel mondo”, assicura. Le sue parole sono piaciute al ministro degli Esteri Boris Johnson, sostenitore di una Brexit senza compromessi, che ha definito il discorso “positivo, ottimistico e dinamico, che giustamente accantona l'opzione norvegese”, ha scritto su Twitter. (PO / Red – 22 set)

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