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direttore Paolo Pagliaro

TURISMO: NETTO CALO ANCHE AD AGOSTO

“Il prossimo weekend, che è legato alle partenze e ad un momento significativo della stagione in termini di risultati, sta confermando la crisi del settore. Malgrado le strutture aperte non siano neppure al 50% del totale, siamo ben lontani dal tutto esaurito che da sempre caratterizza questo periodo dell’anno. I mesi successivi al lockdown, che ha paralizzato il settore turistico imponendo di fatto la chiusura di oltre il 95% degli alberghi in Italia, sono stati caratterizzati da un andamento delle riaperture lento e discontinuo nelle diverse destinazioni, ad oggi ben lontano dall’essere concluso. Lo spiega in una nota Confindustria Alberghi. L’associazione spiega che il monitoraggio effettuato dall’inizio di giugno, “fotografa di settimana in settimana l’andamento del settore vede una consistente percentuale di strutture chiuse ormai dall’inizio di marzo e che in molti casi non hanno la possibilità di riaprire neanche nell’immediato futuro. Si tratta soprattutto di alberghi nelle città d’arte dove è chiuso il 67,3% delle strutture, ma all’appello non mancano le destinazioni balneari, dove il 17,3% degli alberghi non ha potuto riaprire per la stagione 2020 e quelle termali, con il 6% delle realtà ancora ferme”.
Confindustria Alberghi spiega che “la debolezza della domanda, sia in termini di numero di clienti ma anche di durata dei soggiorni – un fenomeno che colpisce sempre di più anche le destinazioni balneari – si conferma particolarmente critico per il settore. Le attese, seppur nettamente al ribasso rispetto allo scorso anno, si sono scontrate con una realtà dei fatti ben peggiore e molte aziende che, con coraggio, avevano scelto di riaprire, alla luce di queste settimane e del quadro epidemiologico dei Paesi vicini, stanno valutando di chiudere nuovamente. La parabola discendente sembra decisa a non arrestarsi neanche ad agosto: dopo un giugno e un luglio disastrosi sul fronte dell’occupazione delle camere – i pochi alberghi aperti delle nostre città d’arte, il fiore all’occhiello del nostro turismo, hanno registrato un Tasso di Occupazione Camere di poco superiore al 10% ( -70% rispetto al 2019) , il crollo dei prezzi di vendita su agosto, registrato nel 60% delle strutture aperte, continua a testimoniare quanto carente sia ancora la domanda nei nostri alberghi”. (red – 8 ago)

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