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direttore Paolo Pagliaro

Nelle terre del sisma la rinascita parte dalle donne

Solo qualche giorno fa è stato celebrato l’anniversario del terremoto che sconvolse il centro Italia e non solo.  Era il 24 agosto 2016 quando una scossa di magnitudo 6 fece tremare ben quattro regioni: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Furono 299 i morti e oltre 380 i feriti. Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto furono l’epicentro e oggi  - a oltre 1000 giorni dalla tragedia -  la ricostruzione dei paesi distrutti “è incompiuta e procede con fatica” per usare le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Eppure c’è chi prova a reagire e a rinascere  affidandosi alla straordinaria forza delle donne.

LA COMUNITÀ LAUDATO SI DI ACCUMOLI-AMATRICE Tra le più belle montagne del centro Italia, incastonati tra il Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga e Parco Nazionale Monti Sibillini, si trovano  i comuni di Accumoli e Amatrice e le loro piccole frazioni. Un territorio montano poco conosciuto, già difficile e poco abitato, che si è ritrovato sconvolto dal terribile sisma del 2016  che ne ha cambiato l'anima. Ed è da qui che la piccola OnluEkoclub provincia di Rieti, ha deciso di dare vita alla Comunità Laudato Si di Accumoli-Amatrice, raccogliendo l'invito dell'Enciclica di Papa Francesco. È una Comunità che ha come obiettivo quello di unirsi, idealmente e concretamente, per proteggere quello che abbiamo di più prezioso: la natura. Una Comunità che punta a  valorizzare le bellezze e le potenzialità di questo territorio, toccando i temi della resilienza e della spiritualità come opportunità di rinascita. Una Comunità che intende salvare la "Casa Comune", la nostra terra, attraverso una "rivoluzione culturale" che parte però, da  una "rivoluzione interna". L’intento è quello di fare rete, di vestire il ruolo di “sentinelle” pronte a  vegliare e proteggere  il territorio e seguire così,  la strada di un'ecologia integrale.  La voglia di rinascità c’è ed è forte: c’è voglia di crescere, di unirsi  e di dare visibilità alle piccole frazioni e alle piccole realtà che vogliono ripartire dalla natura. A promuovere e sostenere questo ambizioso percorso ci sono tante donne, ognuna delle quali mette a disposizione le proprie capacità  e il proprio talento. In gioco mettono la loro forza interiore, la determinazione e l’ immensa voglia di non arrendersi mai. Chi dice donna dice questo: coraggio, intraprendenza, originalità.

TALENTO E CORAGGIO, LE DONNE IN CAMPO PER LA RINASCITA  Ma chi sono queste donne che hanno deciso  di promuovere la rinascita partendo dalla natura? Donne, residenti e non, che vogliono richiamare l’attenzione su questi territori con ogni mezzo possibile: tutte sono orientate ad un percorso interiore di forza e resilienza che porti al raggiungimento di un equilibrio, prima personale, poi collettivo attraverso un contatto con la natura.

Tra loro c’è Floriana che si occupa della comunicazione della Comunità, coinvolgendo le varie realtà territoriali e sottolineando l’importanza di fare squadra. Poi c’è Sonia con la Casa delle Donne di Amatrice e Frazioni, che ridà luce a vecchie tradizioni e all’artigianato locali. E, ancora, Claudia che si occupa di progetti fotografici e che racconta queste terre attraverso suggestivi "Scatti di Rinascita”.

Sono tutte donne che mantengono vivo il territorio quotidianamente, che gestiscono agriturismi, piccoli ristoranti o attività commerciali promuovendo il territorio attraverso piatti e prodotti locali.

LE IMPRENDITRICI AGRICOLE, NUOVE EROINE E poi ci sono loro: le imprenditrici agricole, nuove eroine di una nuova agricoltura, che restano o tornano coraggiosamente a lavorare la terra e allevare bestiame, come facevano i loro nonni o i loro genitori, che si rimboccano le maniche, seminano, arano e guidano trattori, che mantengono vivi i terreni, che fanno nascere fiori e frutti, proprio lì dove il terremoto ha cercato di portare solo morte e abbandono.

Qualche esempio? Julia, Azzurra e Fiamma  a Roccasalli di Amatrice hanno investito in una nuova e preziosa coltivazione: lo zafferano. Manuela, invece, a 1200mt, coltiva lenticchie e patate nella frazione di Terracino di Accumoli. Poi c’è Michela, giovane donna e giovane mamma, che a San Giorgio di Amatrice, affianca alla passione per l'addestramento dei cavallila produzione di fragole, frutti di bosco, legumi e cereali. A Bagnolo di Amatrice, ci sono Valentina, che si dedica alle sue amate api, e Anita, che invece produce ortaggi bio con una nuova coltura, quella della borragine come pianta officinale, affiancandosiai genitori che gestiscono un’azienda che si occupa di allevamento.

LE AZIENDE GUARDANO AL FUTURO Sono – quelle guidate da queste giovani donne - aziende piene di sogni, speranza e passione, completamente dedicate alle proprie origini, all'amore per la natura e per queste montagne e che danno la speranza che si possa tornare a vivere in queste realtà montane.  Un ritorno ai mestieri che sì, fanno pensare al passato, ma che  forse sono la chiave per il futuro. (red – 28 ago)

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