Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Vidotto racconta
la Breccia
di Porta Pia

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Vidotto racconta <br> la Breccia <br> di Porta Pia

VIDOTTO RACCONTA LA BRECCIA DI PORTA PIA 150 ANNI DOPO

 

“I primi colpi di cannone rimbombano alle 5 e un quarto. È l’alba del 20 settembre 1870. Tutte le esitazioni sono rimosse, tutte le ipotesi di una soluzione pacifica sono fallite. L’esercito italiano è pronto a conquistare Roma e a cancellare il millenario potere temporale dei papi. L’obiettivo è unificare la nazione. Il nemico uno solo: il papa, Pio IX. Nella notte le truppe hanno raggiunto le posizioni prestabilite intorno alle antiche mura che difendono la città. L’artiglieria comincia a sparare contro Porta San Giovanni, contro i  Tre Archi dove passa la ferrovia per Termini e contro Porta San Lorenzo. Più tardi, verso le 6,00, colpi di artiglieria inizieranno

anche dall’altra parte della città, da Villa Pamphilj contro Porta San Pancrazio al Gianicolo. Ma sono tutti diversivi per disorientare e tenere impegnati i pontifici. Il vero attacco comincia alle 5,30 con la concentrazione del cannoneggiamento contro Porta Pia e Porta Salara e soprattutto contro il tratto di mura tra le due porte, privo di fossati e bastioni, che gli informatori hanno indicato come il più adatto ad aprire una breccia”. Prende il via così il racconto storico di Vittorio Vidotto in “20 settembre 1870”, saggio pubblicato da Laterza proprio a un secolo e mezzo dall’evento, nell’ambito della serie “10 giorni che hanno fatto l’Italia”.  Il 20 settembre non è soltanto una giornata fondamentale per l’Italia che completa la sua unità con la conquista di Roma. È anche un evento memorabile della storia mondiale perché decreta la fine del millenario potere temporale dei papi e segna l’inizio di una diversa presenza della Chiesa cattolica in Italia e nel mondo. Gli italiani si muovono dopo le sconfitte francesi nella guerra contro la Prussia. È chiaro, infatti, che la Francia non intende intervenire più a difesa del papa dopo il crollo dell’impero di Napoleone III e la nascita della Terza repubblica. A questo punto, ci sono le condizioni per la conquista di Roma e il governo non può desistere se non mettendosi contro l’opinione pubblica e l’obiettivo finale del Risorgimento. Fino all’ultimo si cerca una soluzione pacifica: la preferisce il governo, timoroso delle reazioni delle potenze straniere, e anche il re Vittorio Emanuele che, da cattolico, vorrebbe evitare lo scontro diretto con il papa. Ma Pio IX respinge le profferte italiane e acconsente alla difesa armata chiesta dai suoi soldati, pronti a battersi come nuovi crociati. Lo scontro, seppure limitato, mostrerebbe a tutto il mondo la violenza subita. Vidotto  ricostruisce in dettaglio l’avvicinarsi delle truppe italiane a Roma, l’organizzazione delle difese pontificie e l’assalto alla città. Segue poi gli sviluppi successivi, dai festeggiamenti al plebiscito di annessione, all’avvio di una nuova politica nel quadro del sistema costituzionale rappresentativo italiano. A 150 anni da una data chiave della storia nazionale, una ricostruzione affascinante di 24 ore che hanno cambiato per sempre il corso degli eventi. L’autore ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Roma La Sapienza. Tra le sue pubblicazioni per Laterza: Roma capitale (a cura di, 2002); Italiani/e (2005); Roma contemporanea (nuova edizione 2006); Atlante del Ventesimo secolo (a cura di, 4 volumi, 2011); Storia d’Italia in 100 foto (con E. Gentile, S. Colarizi, G. De Luna e M. Fugenzi, 2017).

 

“IO E’ UN ALTRO”: AUTOBIOGRAFIA DEL FENOMENO DEL WEB THE ANDRE

 

“Io è un altro” è il primo libro autobiografico di The Andre, in tutte le librerie dal 24 settembre per la People, la giovane casa editrice di Giuseppe Civati, Stefano Catone e Francesco Foti, con la prefazione dolce e intelligente di Dori Ghezzi. In questa pubblicazione The Andre si racconta e ci racconta la storia di un progetto musicale che ha ottenuto un sensazionale successo sulla rete e oltre. Come nasce l’idea di fondere la musica di Fabrizio De André con la trap e l’indie, la genesi dei suoi successi, l’esordio in tour e su disco, il rapporto con i fan di Faber e l’incontro con Dori Ghezzi, infine il suo cambio di rotta, trampolino verso il futuro. Il tutto narrato in prima persona dalla penna leggera e profonda, arguta e immediata di questo autentico fenomeno contemporaneo della musica e del web. “Quando Pippo Civati e la People mi hanno proposto di scrivere il memoriale della mia carriera musicale, ho esultato: finalmente avrei realizzato il mio sogno di fare da mentore alle giovani generazioni. Mi sono apprestato dunque a stendere la più grande epopea musicale mai scritta. Salvo, a metà del lavoro, realizzare che forse due anni di carriera potevano non essere sufficienti all’impresa. Questo dubbio si è tramutato in certezza quando Dori Ghezzi, nel leggerlo, ha esclamato: ‘Ma è finito qui?’. Alla fine, tuttavia, la vanità ha preso il sopravvento e ho acconsentito alla sua pubblicazione. Per fortuna, potrò sempre scaricare la colpa su Civati oppure sull’autore di queste pagine. Perché, dopotutto, io non sono io: io è un altro”. Progetto nato quasi per gioco per amore di Fabrizio De André e il suo repertorio, in poco tempo il percorso artistico di The Andre raggiunge gli onori delle cronache per le rivisitazioni di celebri brani trap e poi indie del panorama italiano. Con oltre 5 milioni di visualizzazioni sul canale YouTube, The Andre diventa presto un fenomeno del web grazie alle straordinarie versioni di cover d’autore in cui omaggia il grande Maestro immaginando come si sarebbe cimentato ai giorni nostri cantando i testi del filone trap e indie. Artisti urban come Ghali, Sfera Ebbasta, Gue Pequeno e Salmo, o nomi dell’indie come Lo Stato Sociale, Coez, Calcutta e Coma Cose vengono così magicamente riletti in chiave deandriana denudando il testo in maniera romantica ed esaltandone l’unicità. È uscito il 18 gennaio 2019 il suo disco d’esordio “Themagogia – Tradurre, tradire, trappare” (Freak&Chic/ArtistFirst) in formato CD e vinile. Il disco segna una svolta nella pur giovane carriera artistica di The Andre, allontanandosi quasi del tutto dalle cover e introducendo il nuovo concept compositivo della ‘traduzione’ ossia la rielaborazione da zero di brani celebri, oltre che sull’arrangiamento anche nella parte testuale. The Andre è stato invitato da Dori Ghezzi e la Fondazione De André ad esibirsi in occasione della presentazione del libro “Anche le parole sono nomadi’ (Chiarelettere) al Teatro Del Verme di Milano. Ha partecipato a due edizioni del Wired Next Festival come simbolo della contaminazione musicale su YouTube, oltre ad aver collaborato con Dolcenera alla cover del brano “Cupido”. Ha suonato nei più importanti festival musicali tra cui Flowers Festival, Home Festival, Wired Next Fest, Musicultura, e in varie esperienze televisive su Rai 1, Sky Italia e VH1. È uscito il 13 marzo 2020, Captatio Benevolentiae, il primo inedito del cantautore che apre un nuovo capitolo artistico di The Andre.

 

 

 

LANUVIO (RM), PRIMA EDIZIONE DI “LANUVIO LIBRINTORNO”

 

 

Fervono i preparativi per l'iniziativa culturale "Lanuvio LibrIntorno" organizzata dal Comune di Lanuvio (Roma), a cura dell'Associazione Castelli Cult, in collaborazione con il Consorzio Sistema bibliotecario Castelli romani (SBCR) e Lanuvio Nuova Pro Loco. Due le location selezionate per un evento che vedrà protagonista il centro cittadino: il Parco della Rimembranza e la Fontana degli Scogli. "Si tratta di una due giorni programmata per sabato 19 e domenica 20 settembre dedicata alla lettura e non solo. Chi verrà a trovarci avrà l'opportunità di conoscere e apprezzare personalmente autori e artisti legati alla scrittura e alla graphic novel. La prima edizione di LibrIntorno pone attenzione su temi importanti quali: l’arte, la bellezza, la forza delle donne, la rinascita e le passioni” - spiega l’Assessore alla cultura Alessandro De Santis.

Parole condivise anche da Teresa Madonia, direttore artistico del festival e presidente dell'associazione curatrice Castelli Cult: "Per questa prima edizione del festival abbiamo puntato sulla narrativa, su quanto siano importanti per la nostra vita le storie: leggerle, narrarle, scriverle. Si aprirà, infatti, con una tavola rotonda che affronterà la scrittura e la lettura da un punto di vista "terapeutico", in senso lato. Tante storie popoleranno il borgo di Lanuvio e consentiranno ai partecipanti di immergersi tutti insieme in vite altre rispetto alle proprie, in un momento come questo in cui il desiderio di evasione e condivisione è tanto, ma poco consentito. La lettura e la scrittura dilatano il nostro tempo e se, come scriveva Seneca a Lucilio "solo il tempo è nostro", approfittiamone”. Alla manifestazione prenderanno parte tra gli altri: Daniele Mencarelli, finalista del Premio Strega 2020 e vincitore del Premio Strega giovani; Aurelio Picca, scrittore e poeta romano nato a Velletri, firma de La Repubblica e del Corriere della Sera; la scrittrice e illustratrice televisiva Cinzia Leone, con il suo “Ti rubo la vita” edito da Mondadori, Sandro Bonvissuto con il suo romanzo targato Einaudi "La gioia fa parecchio rumore".  Nella kermesse lanuvina ci sarà spazio anche per visite archeologiche e intrattenimento musicale.

 

 

IL FILOSOFO ANDREA SALVATORE RILEGGE L’ANARCHISMO

 

Rileggere l’anarchismo nei suoi risvolti storici, teorici e pratici significa anzitutto contrastare gli stereotipi culturali che gettano discredito su questa dottrina politica: la sua associazione con il caos, il disordine, la violenza; l’identificazione dei suoi militanti quali facinorosi sovversivi, quando non geneticamente criminali; l’equivalenza tra anarchico e terrorista. Questi gli obiettivi che si pone  Andrea Salvatore in “L'anarchismo.  Teoria, pratica, storia”, pubblicato da DeriveApprodi.

In realtà le teorie anarchiche sono di gran lunga più complesse di una simile caricatura, oltre ad avere tutt’altri obiettivi rispetto a quelli che questa cupa visione gli ascrive. È infatti indubbio che molte aspirazioni e conquiste del nostro grado di civiltà affondano le loro radici nel pensiero e nella pratica dell’anarchismo: dall’emancipazione delle donne alle diverse forme di Stato sociale, dalla devoluzione di poteri e competenze al progetto di una federazione internazionale in chiave pacifista, dall’idea di uno sviluppo sostenibile alla concezione del benessere individuale quale autorealizzazione creativa. L’anarchismo mette cioè a critica questioni fondamentali della convivenza umana: i rapporti di potere e di coercizione, l’autorità, la gerarchia, orientando le aspirazioni di ognuno in direzione del rifiuto e dell’abolizione di ogni forma di dominio e delle forme di violenza in cui esso si esplica. Andrea Salvatore è docente di Filosofia politica presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Roma Sapienza. È autore di Guerra giusta? Politica e morale dei conflitti armati (manifestolibri 2016), Il pacifismo (Carocci 2010), Giustizia in contesto. La filosofia politica di Michael Walzer (Liguori 2010) e, con Mariano Croce, di Undoing Ties. Political Philosophy at the Waning of the State (Bloomsbury 2015), The Legal Theory of Carl Schmitt (Routledge 2013), Filosofia politica. Le nuove frontiere (Laterza 2012). Ha inoltre curato una nuova edizione del testo fondamentale di Maurice Hauriou, Teoria dell'istituzione e della fondazione (Quodlibet 2019).

 

 

 

 

LUNGO LA TRANSIBERIANA, GUIDA PER VIAGGIATORI FAI DA TE

 

Mursia propone “Lungo la Transiberiana aa Mosca a Vladivostòk”, una “guida per viaggiatori fai da te” curata da Anna Roberti. Due amiche amanti dei viaggi, dell’avventura e, soprattutto, della Russia, nel 2015 decidono di attraversare in autonomia la Siberia. Il loro sogno è viaggiare lungo tutta la Transiberiana, da Mosca a Vladivostòk, compiendo alcune deviazioni, la più importante delle quali ha come meta lo sperduto e minuscolo villaggio di Kadajà, al confine cinese. Qui dovrebbe trovarsi la tomba di un mezzo-parente di una delle amiche, Luigi Caroli, amante della seconda moglie di Garibaldi, deportato con alcuni garibaldini per aver partecipato alla rivolta polacca del 1863. Il lettore, di pagina in pagina, passa da un vagone della Transiberiana al Cremlino in pietra bianca di Tobòl’sk, dalle case merlettate di Tomsk al villaggio dei “vecchi credenti” di Tarbagatàj, dalle rive dell’Ob’ alle sponde del lago Bajkàl, infine a Vladivostòk, per immergersi nelle acque dell’Oceano Pacifico, in un tuffo liberatorio. Nella seconda parte, l’autrice narra di un suo secondo avventuroso viaggio in solitaria nel territorio della Transbajkàlia. Diario di bordo, guida, vademecum per viaggiatori fai da te, saggio storico e reportage socio-culturale sulla Russia e la Siberia odierne, questo libro si legge tutto d’un fiato. Anna Roberti (Torino, 1955) vive a Torino. Laureata in Lingua e Letteratura russa, ha lavorato come traduttrice, interprete, accompagnatrice turistica e insegnante, e ha diretto per vent’anni l’Associazione culturale Russkij Mir di Torino (già Italia-URSS), di cui ora è presidentessa onoraria.

 

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)