Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

MIOZZO (CTS): SANZIONI
PER I MEDICI “NO-TEST”

MIOZZO (CTS): SANZIONI <BR> PER I MEDICI “NO-TEST”

Gli ospedali “soffrono una pressione difficilmente sostenibile nel lungo periodo, soprattutto nei territori in ritardo nell'organizzazione dei percorsi dedicati ai pazienti Covid. L'unico modo per alleggerire è coinvolgere medici di famiglia e pediatri di libera scelta fornendo loro tutti i mezzi per operare, i materiali di protezione, gli strumenti diagnostici. Con l'accordo appena siglato tutti i cittadini potranno fare i tamponi rapidi con il loro medico”. Lo afferma Agostino Miozzo, l’esperto della Protezione Civile che coordina il Comitato tecnico scientifico, in una intervista al Corriere della Sera. E sul rifiuto di molti medici dice: “Vanno coinvolti, anche ospitandoli in spazi dedicati se il loro studio non va bene. Naturalmente vanno messi nelle condizioni di lavorare in sicurezza, senza escludere sanzioni per chi si rifiuta”. Quindi concorda con quanti definiscono “vergognose” le file di ore ai drive in: “Certamente sì. Ora però le Regioni stanno intervenendo attivando subito tutte le risorse del sistema nazionale. E poi dobbiamo promuovere, insistere, fare tutto il necessario per avere tutti sul proprio cellulare l’applicazione Immuni”, "se vuoi entrare in Università devi avere l'applicazione. So di andare contro la libertà dei singoli e i diritti costituzionali, ma dobbiamo convincerci che il bene dell'intera comunità passa anche dalla riduzione, tutto sommato marginale, di alcuni aspetti delle nostre libertà. Con una notifica di Immuni scatta l'isolamento e si interrompe la catena del contagio". Con la didattica a distanza al 75% la maggior parte dei ragazzi rimane a casa. Non sarebbe stato più serio chiudere le scuole? "Io sono un fautore della scuola al 100%. Il vero coraggio è tenerle aperte e adattare il sistema a questa esigenza. Sono stati fatti miracoli per trasformare il cronico disastro del sistema scolastico in qualcosa che sia in grado di affrontare la crisi che stiamo passando. Dobbiamo difenderci se non vogliamo trovarci centinaia di migliaia di ragazzi terrorizzati e affetti dalla sindrome della capanna".

(© 9Colonne - citare la fonte)