Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Sound Bocs Diary
in uscita a marzo

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Sound Bocs Diary <br> in uscita a marzo

“SOUND BOCS DIARY” IN USCITA A MARZO

A marzo sarà disponibile in digitale “Sound BoCS Diary” (di AA.VV a cura di Gennaro de Rosa, edito da Musica contro le mafie, anno 2021): si tratta di un libro di lettura aumentata che contiene racconti, fotografie, video e una compilation di brani realizzati dai dieci artisti residenti di “Sound BoCS” (progetto di residenza artistica innovativa e creativa nel cuore della città di Cosenza, nato come incubatore di produzioni artistiche, supportato da “Perchicrea” di Mibact e Siae), prima music farm a sfondo civile mai realizzata in Europa di Musica contro le mafie.  La prefazione è a cura di Marcello Ravveduto (Docente di Public History UniSa, UniMoRe) e di Gennaro de Rosa (Presidente e Direttore Artistico di Musica contro le mafie). Gli autori dei contenuti del diario sono: Cadmio, Cance, Ciarz, Gero Riggio, Giulia Zedda, Laura Pizzarelli, Le Cose Importanti, Massimonero, Misga, Poesia Potente e Chitarra Tonante.

 

AL FESTIVAL. “Sound BoCS Diary”, che sarà presentato a Casa Sanremo nella settimana del 71° Festival della Canzone Italiana, è quindi un taccuino, un diario, in cui sono raccolti i pensieri, le sensazioni e le emozioni dei dieci giovani talenti che hanno partecipato a questa iniziativa in un luogo unico al mondo. Una residenza creativa, sul Lungofiume Crati di Cosenza, che ha fatto nascere e sviluppare interazioni importanti tra i residenti creando opere uniche, testimonianza di un momento di condivisione, di esperienze e di vita vissuta insieme. Una realtà attuale calata in un luogo ideale per la creazione artistica, immerso nella natura, con collegamenti “on streaming” h24, come in un reality, da casette di legno, i BoCS. “Un esperimento sociale, tra il talent e il reality, in uno dei momenti più complicati per la musica e non solo, abbiamo puntato la massima attenzione al lato umano, lavorando sulla costruzione di quello che chiamiamo ‘Noi’ con diversi corpi ma uguali nello spirito - racconta Gennaro De Rosa, Presidente e Direttore Artistico di Musica contro le mafie – Diversità che si sono fuse dando vita a qualcosa di diverso e di comune senza perdere la propria identità” “Sound BoCS Diary” è una raccolta attuale e piena di colori realizzata per contenere memorie, per puntualizzare anche a se stessi ciò che stava accadendo, per annotare i propri ricordi, le proprie esperienze; per esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti. Imprimere indelebilmente appunti di vita vissuta, video, fotografie oltre al brano musicale che ognuno degli artisti ha realizzato. Lo scopo più nobile di un diario è certamente quello di imprimere su carta momenti che non vuoi per nessuna ragione dimenticare e soprattutto perché, come diceva Virginia Woolf “Nulla è realmente accaduto finché non viene scritto in un diario” La pubblicazione di “Sound BoCS Diary” sarà anticipata dalla compilation di brani inediti e originali che gli artisti ospiti - e autori del diario - hanno creato durante la loro residenza nei BoCS a settembre 2020, ispirati alle tematiche e ai valori di “Musica contro le mafie”: diffusione di Buone idee e Buone Prassi attraverso la musica, impegno sociale, lotta alle mafie, cittadinanza attiva, critica e proposta. La raccolta completa sarà disponibile in digitale a partire dal 19 febbraio, anticipata da tutti i singoli che usciranno a cadenza di due a settimana, a partire da oggi con “La civile ballata dei numeri zero” di Poesia potente e chitarra tonante.

 

LA TRACKLIST. Questa la tracklist completa: “La civile ballata dei numeri zero” di Poesia potente e chitarra tonante; “Altrove” di Giulia Zedda; “Basta che se ne parli” di Cance; “Che prezzo ha?” di Laura Pizzarelli; “Pillirina” di Massimonero; “Voglio andare al mare” di Misga; “Da capo” di Gero Riggio; “Gianna Floyd” di Ciarz; “Noè uomo” di Cadmio; “Terra” di Le Cose Importanti.

 

 

 

 

FEDERICO LEONI RACCONTA I “FASCISTI D’AMERICA”

 

Le icone della rabbia, i complottisti di QAnon, i suprematisti bianchi, le milizie armate e ribelli, i neonazi e gli ultraconservatori. Cosa succede nella società e nella politica americana, e perché? Lo spiega il giornalista e scrittore Federico Leon inel suo nuovo libro “Fascisti d’America. La destra radicale negli Stati Uniti”. Caporedattore a Sky Tg24, Federico Leoni segue da inviato le elezioni presidenziali americane sin dal 2008 e ha visto in prima persona l’evolversi di quell’America vista da destra che è una galassia di sigle e formazioni politiche extraparlamentari niente affatto conosciute, ma invero molto attive e pericolose. L’assalto di una parte di loro nel Congresso degli Stati Uniti la mattina del 6 gennaio 2021ne ha mostrato solo un lato, quello del “popolo di Donald Trump”. Ma molto altro c’è ancora da scoprire dell’America profonda e nascosta, e questo libro ha lo scopo e il pregio di svelarlo al grande pubblico. Per spiegare da dove viene l’estrema destra americana, cosa pensa e cosa fa, come è cambiata con l’elezione di Obama, e soprattutto con quella di Trump, è necessaria una mappa interpretativa. In questo volume figurano l’elenco e la descrizione dei principali gruppi: come nascono, cosa fanno, come si vestono, in cosa credono.

Con nomi e aneddoti degli uomini e delle milizie protagoniste dell’alt-right e del radicalismo politico: ThreePercenters, Oath Keepers, Boogaloo Boys, Proud Boys, Patriot Prayer, Christian Identity, John Birch Society, Council on conservative citizens, American patrol, Minutemen, Act for America, solo per citarne alcuni. Con numeri, messaggi in codice, bandiere e loghi dell’estrema destra per la prima volta svelati a tutti i lettori, e non più appannaggio dei soli iniziati. Nel libro, inoltre, si descrivono i principali fatti di sangue che hanno coinvolto l’estrema destra negli ultimi anni. Tra di essi: Ruby Ridge, il massacro dei Davidiani a Waco, la strage di Oklahoma city, l’attentato di Atlanta, l’attentato al tempio Sikh in Winsconsin, l’agguato alla sede di Planned Parenthood, Colorado Springs. E ancora, l’attacco alla Chiesa afroamericana di Charleston, gli scontri a Charlottesville in Virginia, l’attacco alla Sinagoga di Pittsburgh, la sparatoria di El Paso. Il boogaloo killing. Fino ovviamente all’irruzione nel Campidoglio a Washington. Edito da Paesi Edizioni, “Fascisti d’America. La destra radicale negli Stati Uniti” è disponibile nelle librerie e negli store online a partire dal prossimo 4 febbraio. Classe 1977, giornalista professionista, Leoni è caporedattore a Sky Tg24. Segue da inviato le elezioni presidenziali americane dal 2008. Co-autore del saggio John McCain, tutte le guerre di Maverick (Utet), nel 2013 ha pubblicato il romanzo Starry Night (Ensemble).

 

 

 

VIAGGIO NEL MONDO DELLA SINFONIA

Affrontare uno scritto sulla sinfonia come forma musicale non è impresa facile. L’orizzonte è talmente vasto e variegato che è difficile coglierne l’essenza anche in una trattazione che volesse avere la presunzione di essere completamente oggettiva od oggettivamente completa. L’intento di questa pubblicazione non è quello di scrivere una storia della sinfonia tantomeno quello di farne un’analisi critica o musicologica, ma piuttosto quello di rendere fruibile al pubblico una sorta di compendio di un ciclo di incontri di approfondimento su questa forma musicale e sulla sua evoluzione, promosso a Genova dall’Associazione Amici del Teatro Carlo Felice e del Conservatorio Niccolò Paganini, dalla Fondazione Teatro Carlo Felice, e realizzato dal sottoscritto insieme ai colleghi Massimo Arduino, Alberto Cantù, Maria Guendalina Cattaneo Della Volta, Roberto Iovino, Edwin Rosasco e Paola Siragna in cinque anni a partire dal 2010. Ma un’ulteriore domanda si pone: è attuale discutere e scrivere di una forma musicale astratta in un mondo dove lo scenario dominante sembra unicamente asservito alla produzione di ricchezza e allo sviluppo tecnologico?

La musica non commerciale può apparire addirittura inutile e sorpassata. Noi crediamo il contrario e cioè che l’esperienza artistica sia un momento fondamentale della crescita individuale di una persona e del progresso umano e culturale di un paese. “È attraverso la bellezza che si perviene alla libertà”, scriveva Schiller nella sua “Lettera sull’educazione estetica”. Verissimo. La bellezza della musica ci educa ai sentimenti, che si imparano, non sono innati. La funzione dei miti, delle leggende e delle fiabe era proprio questa. Educare ai sentimenti. Ed il repertorio sinfonico assolve anch’esso a questa funzione sociale, irrinunciabile, salvifica, risarcitoria. Nelle sinfonie di Beethoven, Brahms, Cajkovskij, Bruckner, Mahler o Sostakovic, oltre la bellezza delle idee musicali e della loro trasformazioni, proporzioni, simmetrie, troviamo anche gli elementi per capire meglio l’amore, il dolore, l’inedia, la tristezza, la disperazione, la consolazione. Attraverso di loro capiamo un po’ più di noi stessi e attraverso il loro punto di vista artistico, decentriamo il nostro, conquistando una visione più bella e più consapevole del nostro stare al mondo. Costa si è laureato al Dams di Bologna con una tesi sulla Scuola nazionale russa da Glinka a Rimskij-Korsakov. Ha seguito i corsi di direzione d’orchestra tenuti da Gennadij Rozdestvenskij all’Accademia Chigiana di Siena e quelli di analisi musicale a Mosca con Oleg Jancenko. Dal 1997 ad oggi tiene le conferenze illustrative dei titoli d’opera del Teatro Carlo Felice di Genova, promosse dall’Associazione Amici Teatro Carlo Felice e Conservatorio Paganini in collaborazione con la Fondazione Teatro Carlo Felice. Ha anche ideato e curato i cicli Storia della Sinfonia e Professione Direttore.  È stato critico musicale della “Gazzetta del Lunedì” e del “Corriere Mercantile”. Ha collaborato con la rivista Musica, con i Quaderni dell’Istituto di studi paganiniani e con il Mondo della Musica di Roma. È socio fondatore dell’Associazione Amici di Paganini.

 

UN ANNO DI SUCCESSI PER “UNA STORIA DI AUTISMO NORMALE”

I lockdown a intermittenza hanno riavvicinato molti italiani alla lettura e ci sono titoli che, con il passare dei mesi, continuano a conquistare. È il caso di “Mia sorella mi rompe le balle – Una storia di autismo normale” (Mondadori), il primo libro di Damiano e Margherita Tercon che, insieme a Philipp Carboni, formano il trio dei Terconauti. A un anno esatto dall'uscita, il libro (che su Amazon ha conquistato il primo posto tra i Bestseller nella sezione Disabilità, Musica e si è classificato tra i più desiderati in Salute e Benessere) non smette di ricevere recensioni positive e di catturare l'attenzione. Merito di un grandissimo seguito sui social dei Terconauti (150.000 followers su Facebook, 70.000 su Instagram e un trend in crescita sul loro nuovo profilo Tik Tok), ma soprattutto di una storia che tocca il cuore, riuscendo al tempo stesso a farci sorridere. “Mia sorella mi rompe le balle – Una storia di autismo normale” ha ricevuto anche numerosi riconoscimenti: il 1° Premio Letterario Internazionale Milano International (che ritireranno il prossimo 22 maggio nel capoluogo lombardo), il Premio Opera Prima al Premio letterario Lago Gerundo e il Premio della Critica al premio letterario internazionale Montefiore. Di cosa parla il libro? Damiano è un ragazzo grande, grosso e con pochi amici perché ama passare le sue giornate facendo cose che gli altri ragazzi non capiscono, come fissare il turbinio vorticoso della lavatrice o giocare per ore con i coperchi delle pentole di sua nonna. Ma la sua vera passione è quella per la musica, soprattutto classica, visto che vorrebbe diventare un cantante lirico. Anche se ama pure il jazz, la musica da discoteca, la dance, la techno e chi più ne ha più ne metta. Tranne la musica rock, quella che invece sua sorella minore Margherita ascolta a tutto volume nella stanzetta accanto. Anche Margherita, in realtà, di amici non ne ha poi molti di più rispetto a Damiano. Fin da bambina tutti l’hanno considerata un po’ troppo strana, troppo matura per la sua età, troppo in carne, troppo simpatica, troppo triste oppure troppo epilettica. Per trovare il suo posto nel mondo, Margherita ha provato invano a vivere a Rimini, Milano, Parigi e Dublino, studiare teatro e filosofia, lavorare come cameriera o come project manager. Non si era accorta che il suo posto, in realtà, era dove aveva passato gran parte della sua vita: accanto a suo fratello Damiano. È bastata una diagnosi per farglielo capire: sindrome di Asperger. Damiano è autistico, ma quella che poteva essere una patologia che avrebbe separato definitivamente le loro strade, invece le ha intrecciate per sempre. Del resto se Damiano voleva davvero diventare un cantante lirico, da ora in poi avrebbe avuto bisogno più che mai dell’appoggio di sua sorella. E da quel giorno Margherita si è immersa nel mondo vero e surreale di Damiano. Un mondo in cui le domeniche si festeggiano compleanni di ventilatori, si preparano torte dedicate ai vent’anni dell’interruttore della luce nello sgabuzzino o alla presa della corrente nel corridoio. Un mondo in cui la fantasia diventa reale e in cui i sogni sono così concreti che si possono quasi toccare.

 

 

GLI INCONTRI CON GLI ARTISTI ALLA FEDERICO II DIVENTANO UN LIBRO

Dopo il grande successo e l’elevato numero di iscritti online del Mooc “I linguaggi della creatività”, nel 2021 le conversazioni universitarie con i grandi artisti italiani saranno oggetto di un libro e di un documentario. L’obbiettivo è quello di rendere fruibili i contenuti scientifici ad un pubblico sempre più ampio, seguendo una logica crossmediale che permette di condividere un prodotto culturale attraverso diversi formati, dai più tradizionali ai più innovativi. Intanto il Mooc “I linguaggi della creatività” sta per partire all’interno del corso di “Storia e teoria dei nuovi media” presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Il Mooc (Massive Open Online Courses) “I linguaggi della creatività” è un progetto dell’Università Federico II di Napoli nato da un’idea del prof. Lello Savonardo che ha deciso di riorganizzare le conversazioni universitarie (che si sono tenute durante gli ultimi 15 anni) con grandissimi artisti italiani come Ligabue, Jovanotti, Dalla, Britti, Bennato, Mango. Il corso è sempre disponibile online sulla piattaforma Federica Web Learning dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (https://youtu.be/qLhbwO3XY1o). Il Mooc “I linguaggi della creatività” è accessibile a tutti: qualsiasi Ateneo può decidere di utilizzarlo come materiale di un suo corso (sono già 4 i corsi che hanno deciso di inserirlo nel loro programma), ma anche i fan, o semplicemente i curiosi, o chi è interessato agli argomenti trattati, potranno decidere di assistere alle lezioni online in maniera totalmente gratuita, semplicemente iscrivendosi al portale Federica Web Learning (https://www.federica.eu/linguaggi-della-creativita  - è necessario semplicemente registrarsi!). Questa possibilità offerta dal MOOC risulta particolarmente utile in questo periodo storico caratterizzato dalla didattica a distanza! Grandi artisti, testimoni privilegiati del mutamento sociale e culturale, sono saliti in cattedra per fornire la propria chiave di lettura su temi come arte, musica, creatività, innovazione, giovani, mezzi di comunicazione di massa e media digitali. In ogni appuntamento il professore e musicista Lello Savonardo affronta, da diversi punti di vista, il tema della creatività e dei linguaggi creativi - e musicali – che contribuiscono alla costruzione sociale delle nostre identità, individuali e collettive. Con Mango si parla del ruolo sociale della musica, con Lucio Dalla, che definisce la creatività un’ “anomalia umana” si discute del rapporto tra arte e società, mentre con Alex Britti si affronta il tema delle contaminazioni culturali e musicali. Il rock, la pop music e l’industria culturale sono invece il tema approfondito con Edoardo Bennato, mentre con Ligabue si parla di giovani, identità e di “società dell’incertezza”, per chiudere con Jovanotti, sul rap e sulle sottoculture giovanili.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)